Rifiuti ospedalieri, gaffe del governo

Rifiuti ospedalieri, gaffe del governo LA MAGGIORANZA RICONOSCE L'ERRORE MA LA LEGGE SARA APPROVATA Rifiuti ospedalieri, gaffe del governo «Sono equiparabili a quelli urbani»; insorgono gli ambientalisti Le discariche trasformate in una galleria degli orrori nella quale fanno capolino rifiuti ospedalieri di ogni genere. Compresi resti corpo¬ rei certamente poco gradevoli a vedersi. L'allarme è lanciato da Legam- biente nazionale, che in vista del¬ l'approvazione alla Camera dell'ar¬ ticolo 2 (comma 1 bis) del disegno di legge 1876 - già passato al Senato - delinea le potenziali ripercussioni del provvedimento su un fronte delicatissimo: quello dei rifiuti ospedalieri, soggetti a criteri di smaltimento rigorosissimi che nel¬ le prossime ore potrebbero essere rimessi in discussione. «E' una svista grossolana riconosciuta dal¬ la maggioranza - spiega Ermete Realacci, presidente nazionale di Legambiente - Lo prova l'ordine del giorno, al quale abbiamo aderito, nel quale esponenti della stessa maggioranza mvitano a non appli¬ care il regolamento in caso di appro¬ vazione». «E' vero, si tratta di un errore - conferma l'onorevole Torto¬ li, sottosegretario all'Ambiente -. Purtroppo non c'erano i tempi tecni¬ ci per rimediare: siamo sotto Finan¬ ziaria, ridiscutere il provvedimento avrebbe bloccato l'intero piano di ripartizione della spesa sanitaria regionale. Ci riserviamo di recupe¬ rarlo con un ordine del giorno che impegni il Governo a rivedere la materia». ! Resta il pericolo che nell'arco di tempo compreso fra l'approvazione del provvedimento e la successiva rettifica si crei una zona grigia in cui può accadere di tutto, contesta Legambiente. Stando all'associazio¬ ne, che ha già presentato un emen - damento soppressivo, la norma met¬ te sullo stesso piano il vecchio procedimento di disinfezione e la sterilizzazione dei rifiuti ospedalie¬ ri - spiega Realacci -, «oggi prevista con deroga ministeriale qualora non sia disponibile un inceneritore autorizzato». Cosa significa? «Che in alcuni casi i rifiuti ospedalieri pericolosi, a disinfezione avvenuta, potrebbero essere classificati come semplici rifiuti urbani e avviati nelle comuni discariche. Procedi¬ mento inutile e ad alto impatto ambientale, che però semplifica il discorso: soprattutto, consente di abbattere costi elevatissimi». La prima risposta arriva dalla direzione sanitaria delle Molinette, principale ospedale del Piemonte. Ed è all'insegna dell'incredulità. «Non può essere - spiega un dirigen¬ te chiedendo l'anonimato -. Il tratta¬ mento con disinfettanti è stato archiviato lo scorso anno dal regola¬ mento attuativo del decreto Ron¬ chi: si trattava di un procedimento inutile e dannoso per l'impatto dei disinfettanti dispersi nell'ambien¬ te. Oggi i rifiuti pericolosi infettivi sono tennodistrutti presso inceneri¬ tori particolari, quelli pericolosi ma non infettivi vengono trattati in depositi autorizzati allo stoccag¬ gio». E i resti umani? Dipende: se sono irriconoscibili vengono incene¬ riti, altrimenti il paziente può chie¬ dere la sepoltura. Meccanismo ben congegnato di cui Legambiente paventa la messa in discussione: «Per la disinfezione ci si serve di sostanze chimiche che compromettono lo smaltimento. Inoltre, il trattamento non omoge¬ neizza i resti rendendoli ùriconosci- bili : qualora gli enti locali decidesse¬ ro che tali rifiuti, declassificati dopo la disinfezione a rifiuti urba¬ ni, vadano smaltiti in discarica, accanto agli scarti domestici po¬ tremmo trovare quanto esce dalle camere operatorie: pressoché im¬ mutato nell'aspetto». Conclusione: «Se domani, passando davanti ad una discarica, vi dovesse cadere l'occhio su una tibia o un fegato messi in un cantuccio non vi spav ventate: non siete in un film dell or¬ rore...», [ale. mon.) Incredulità tra gli operatori sanitari delle Molinette alla notizia che 1 rifiuti ospedalieri che oggi vengono smaltiti seguendo un rigoroso iter burocratico potrebbero essere assimilati agli urbani: una decisione che, se applicata, potrebbe avere gravissime ripercussioni sull'ambiente

Persone citate: Ermete Realacci, Realacci, Torto