La sinistra ha già parlato
La sinistra ha già parlato RISPOSTA A VIROLI: CONTRO IL TERRORISMO BISOGNA SEMPRE CERCARE L'UNITA La sinistra ha già parlato Luciano Violante DOPO le due manifestazio¬ ni di domenica, quella di Forza Italia e quella dei No Global, molti commentatori si sono chiesti per quale motivo la sinistra riformista fosse rima¬ sta a casa. Lo ha fatto anche, con l'abituale garbo, Maurizio Viroli sulla Stampa di ieri, soste¬ nendo che i Ds non sono scesi in piazza perché prigionieri di in¬ certezze sulla guerra. Cerco di rispondere. 1 ) I Ds hanno già partecipato, poche ore dopo la strage di New York, a numerose iniziative in molte città italiane, a partire dalla capitale. A Roma, il 12 settembre, ci fu un grandissimo corteo unitario, con il sindaco Veltroni, il presidente della re¬ gione Storace e il presidente della Camera Casini. 2) I Ds hanno partecipato alla marcia Perugia-Assisi, una del¬ le più grandi che ci siano mai sta¬ te, che, dopo una prima adesione, fu disertata dal partito del presi¬ dente del Consi- glio. 3) Le manife¬ stazioni del 10 no¬ vembre erano lontane dal gior¬ no della strage e successive all'impegno italiano nella guerra. Il tema sostanziale si era trasformato: non era più la solidarietà, ma la guerra. Si può votare per la guerra perché, in determinate circostanze, può rivelarsi una scelta necessaria, per quanto tragica. Ma è sbagha- to indire manifestazioni di mas¬ sa che possano apparire a soste¬ gno della guerra. Non le hanno fatte gli Usa, non le ha promosse nessun partito europeo. Forza Italia doveva far dimenticare le leggi sulle rogatorie e sul rien¬ tro anonimo dei capitali, che possono favorire i terroristi. Ma questo è un problema esclusivo di quel partito e dei suoi alleati. 4) Nella stessa giornata del 10 novembre è stata più limpida e più convincente la sobria soli- darietà portata ai militari italia¬ ni dai massimi dirigenti dell'Uli¬ vo. 5) Viroli ricorda le iniziative del Pei ai tempi del terrorismo intemo; mi permetto di ricorda¬ re a Viroli che quelle manifesta¬ zioni furono unitarie, come quel¬ le cui abbiamo partecipato dopo la strage di New York. 6) Contro il terrorismo biso¬ gna sempre cercare la massima unità. Le manifestazioni di sin¬ goli partiti sono dannose perché tengono lontani tutti coloro che, pur riconoscendosi nell'obietti¬ vo, non si riconoscono nei valori di quei partiti. Forza Italia si è rifiutata di organizzare in modo unitario l'iniziativa del 10 no¬ vembre; ha voluto essere sola e il fallimento del raduno è la riprova dell'errore. Non é strano che ad autorevo¬ li commentatori siano sfuggiti questi semplici dati di fatto. C'è in alcuni il timore, e in altri la «i speranza, che i Ds possano aver rinunciato alla mobiUtazione dei cittadini perdendo così ima caratteristica essenziale della sinistra. La preoccupazione, o l'auspicio, non sono fondati. La guerra è stata certamente per noi una scelta difficile. Ha divi¬ so la sinistra in tutta l'Europa perché il rifiuto della guerra è alla base della identità della sinistra, come la sua condivisio¬ ne ha in genere unito la destra. Ha diviso anche noi. Tuttavia, pur rispettando l'opinione della minoranza, la grande maggio¬ ranza dei Ds ha votato a favore dell'impegno italiano. Non ab¬ biamo smesso di confrontarci con chi preferiva e ha preferito il voto contrario e credo che dobbiamo dialogare, con serietà e senza scorciatoie, anche con coloro che erano a Roma nel corteo dei No Global o avrebbe¬ ro potuto esserci. Sonq tutt'altro che infastidito se migliaia di giovani sfilano contro la guerra. Mi preoccupe¬ rebbe il contrario. Ma esistono guerre, come quella nel Kosovo, o, per andare su altri piani, quella contro il nazismo, che hanno restituito libertà e demo¬ crazia. Ora che i taleban sono stati sconfitti, si apre una nuo¬ va fase che riguarda il futuro dell'Afghanistan, il ritorno alla vita delle popolazioni civili, la ricostituzione dei diritti civili delle donne, il futuro dei bambi¬ ni. Questo è il terreno sul quale i Ds si stanno impegnando. Abbiamo già chiesto che il governo riferisca sulla svolta negli avvenimenti e sul modo in cui l'Italia può cooperare in questa fase. Siamo impegnati quindi a un dialogo con le forze che si riconoscono nei valori propri della sinistra e, allo stes¬ so tempo, a fare in modo che l'Italia, proprio perché ha deciso di partecipare alla guerra con¬ tro il terrorismo di Bin Laden e ' dei talebani, possa ora avere un ruolo incisivo nelle iniziative per la pace e per la democrazia. Così i Ds si dimostrano una forza seria e affidabile. Una nuova grande manifestazione la proporremo quando saranno ri¬ stabiliti i diritti fondamentali in Afghanistan. Potrebbe essere il modo migliore per esprimere solidarietà agli Usa nel momen¬ to in cui, anche grazie al loro impegno, ci sarà un po' più di libertà nel mondo. Presidente dei deputati Ds La manifestazione No global di sabato
Persone citate: Bin Laden, Consi, Luciano Violante, Maurizio Viroli, Veltroni, Viroli
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