L'Onu vorrebbe un govemo di transizione per due anni

L'Onu vorrebbe un govemo di transizione per due anni L'Onu vorrebbe un govemo di transizione per due anni In attesa di libere elezioni un contingente di pace musulmano guidato dalla Turchia dal corrispondente da NEW YORK Ritmi serrati al Palazzo di Vetro per puntellare la stabilità dell'Af¬ ghanistan dopo la fuga dei taleban da Kabul. Il tentativo dell'Onu è duplice: arrivare in tempi stretti alla creazione di un govemo com¬ posto da rappresentanti di tutti i gruppi etnici, che si occuperà di gestire un periodo di transizione di due anni prima di indire libere elezioni; organizzare un contingen¬ te militare di pace per garantire la sicurezza composto da soldati mu¬ sulmani e guidato dalla Turchia. Il Segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, ha esposto al Consi¬ glio di Sicurezza le priorità del¬ l'azione da intraprendere: «Affron¬ tare l'emergenza umanitaria, evi¬ tare un vuoto'di potere, favorire la creazione di un Afghanistan stabi¬ le, in pace con i vicini, che non porti alcuna minaccia alla comuni¬ tà intemazionale». Il Palazzo di Vetro è stato colto di sorpresa dall'accelerazione degli eventi in Afghanistan. «La diplomazia si tro¬ va in grave ritardo in questo momento di fronte agli sviluppi politici», ha sottolineato il mini¬ stro degli Esteri Renato Ruggiero intervenendo ai lavori. L'accordo di ferro fra Stati Uniti e Russia sul molo dell'Onu, pemo dell'intesa fra i membri permanenti del Consi¬ glio di Sicurezza, consente a Kofi Annan di stringere i tempi: appena le condizioni di sicurezza lo con¬ sentiranno partirà per Kabul una delegazione di esperti, per coordi¬ nare la creazione di un govemo di coalizione. Dovranno prendere contatto con tutti i gruppi militari e le fazioni presenti nel Paese. A gui¬ darla sarà Francese Vendrell, diplo¬ matico spagnolo di origine catala¬ na e braccio destro di Lakhdar Brahimi, inviato speciale dell'Onu per l'Afghanistan. La parte più delicata sarà quella di riunire at¬ torno a un unico progetto di transi¬ zione i rappresentanti di tutte le etnie e fazioni: il timore di Brahi¬ mi è che in quel momento inizi una trattativa infinita per assicurarsi posizioni di vantaggio sul terreno. Il ministro degli Esteri dell'Allean¬ za del Nord, Abdullab Abdullah, ha comunicato a Brahimi la dispo¬ nibilità a far svolgere l'incontro in tempi stretti, ponendo però come condizione che i taleban non siano rappresentati. «Tutti tranne i tale¬ ban», sono state le parole di Abdul¬ lah. Un suo collaboratore è stato più esplicito: «I taleban scompari¬ ranno». Il messaggio era diretto al Paki¬ stan, principale alleato e sostenito¬ re del regime del mullah Moham¬ med Omar. Il presidente Pervez Mùsharraf ha risposto da Ankara: «Deve essere formato democratica¬ mente un govemo che rappresenti tutti i gruppi etnici, inclusi i lashtun». Nessun cenno dei tale- }an. Islamabad ha tentato di evita¬ re prima il crollo dei taleban e poi l'entrata dell'Alleanza del Nord a Kabul, ma di fronte al precipitare degli eventi fa un passo indietro e toma a recitare il molo tradiziona¬ le di garante dell'etnia pashtun, maggioritaria nel Sud. Il govemo di coalizione per nascere avrà bisogno di un accordo di ferro fra i Paesi che compongono il gruppo «Sei più Due», ovvero i collimanti con l'Afghanistan (Uzbekistan, Ta¬ gikistan, Iran, Pakistan, Cina, Tu¬ rkmenistan) più Russia e Stati Uniti: ognuna di queste nazioni ha interlocutori privilegiati nelle et¬ nie tagika, uzbeka, hazara, sciita e pashtun sannita. Prima della cadu¬ ta di Kabul l'ipotesi era di riunire tutti i gruppi dell'opposizione a Istanbul, ora si. farà nell'Afghani¬ stan liberato dai taleban. La preparazione in tempi stretti del govemo di transizione procede parallelamente alle trattative per dar vita a una forza di pace che garantisca stabilità e sicurezza nei due anni prima delle elezioni. L'ipotesi di lavoro al Palazzo di Vetro - gradita a Washington e Mosca - è quella di affidare il compito a un contingente di forze appartenenti a Paesi membri del¬ l'Organizzazione della Conferenza Islamica, dunque musulmani. Tur¬ chia, Indonesia e Bangladesh han¬ no già dato la loro disponibilità. L'incontro ad Ankara fra Mùshar¬ raf ed il presidente Bulent Ecevit ha confermato che sarà la Turchia - Paese della Nato - ad assumersi la responsabilità della guida del contingente, offrendo i comandi e il maggior numero di tmppe. «Il molo della Turchia in questa fase è di importanza cruciale», ha detto il presidente Mùsharraf, aggiun¬ gendo però che il Pakistan è «pron¬ to a parteciparvi. Mùsharraf ha anche chiesto che Kabul venga dichiarata zona smili¬ tarizzata, non consentendo ad al¬ cuna milizia di inserdiarvisi. Ma la questione della presenza di tmppe di Islamabad è delicata, a causa dei passati legami con i taleban, e già si annuncia come uno dei nodi più delicati delle trattative. Resta da vedere se anche uno o più Paesi arabi saranno disposti a inviare proprie tmppe nel contingente di pace. Appena raggiunte le. intese sulla missione militare e sul gover¬ no di transizione sarà una risolu¬ zione del Consiglio di Sicurezza - a cui feluche americane e russe stan¬ no.già lavorando - a dare il via al dopoguerra afghano. lm. me] Il rappresentante speciale dell'Onu per l'Afghanistan Lakhdar Brahimi (a destra) a colloquio ieri con il ministro degli Esteri britannico Jack Straw (a sinistra)