Bush e Putin uniti sul futuro di Kabul di Maurizio Molinari

Bush e Putin uniti sul futuro di Kabul Bush e Putin uniti sul futuro di Kabul Washington offre una drastica riduzione dell'arsenale nucleare Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK Al vertice di Shanghai avevano concordato la caduta dei taleban, alla Casa Bianca hanno progetta¬ to il nuovo Afghanistan. Stati Uniti e Russia sono sempre più alleati e restano fianco a fianco nella guerra dichiarata al terrori¬ smo internazionale. Sorridenti e distesi, il presidente americano George Bush e il presidente russo Vladimir Putin hanno discusso ieri per due ore lo scenario afgha¬ no. L'accordo fra i due Paesi è di ferro: largo govemo di transizio¬ ne a Kabul con tutte le componen¬ ti etniche e militari, nessuna con¬ cessione per i taleban, la guerra contro di loro e contro Al Qaeda continua fino alla cattura del mullah Mohammed Omar e del superterrorista Osama bin Laden, responsabile degli attacchi del¬ l'11 settembre contro gli Stati Uniti, costati la vita a quasi cinquemila persone. Alla Casa Bianca i due leader si sono parlati da amici, da alleati, hanno girato assieme sale e corri¬ doi prendendo atto del succesjo e. guardato avanti assieme. Se Bush" ha lanciato l'operazione «Libertà Duratura» contro il terrorismo, sono state le milizie tagike filo¬ russe a prendere Kabul, mettendo in fuga i taleban. L'intelligence russa è stata cruciale per gli attacchi' aerei e per le operazioni speciali. Il risultato militare colto a Kabul è frutto del patto politico sugellato a Shanghai, nello scorso ottobre, ma non può essere detto ad alta voce per non irritare il Pakistan, che fino all'ultimo ha creduto che il Pentagono potesse e volesse davvero fermare i mujaheddin dell'Alleanza del Nord davanti alla capitale. Alla fine del colloquio Bush e Putin hanno parlato la stessa lingua sull'Afghanistan. «Oggi- è un giorno di progresso e di speran¬ za, gli sviluppi militari sono posi¬ tivi, spetta adesso alle Nazioni Unite, non a noi, favorire la nascita di un govemo di larga unità nazionale», ha detto Bush. «L'Afghanistan non dovrà più por¬ tare minacce ai nemici, né espor¬ tare terrorismo o droga», gli ha fatto eco Putin, precisando che «non imporremo soluzioni al po¬ polo afghano». Il patto sul molo dell'Onu cela il via libera all'invio di un contingente di pace. Sull'en¬ trata a sorpresa dell'Alleanza del Nord a Kabul Putin dice, nascon¬ dendo un sorriso, «c'erano disordi¬ ni gravi, non potevamo stare fuori a guardare mentre dentro si uccideva e rubava». Bush lo guar¬ da, annuendo ma senza dire nean¬ che una parola. Dopo aver chiesto formalmente, ai mujaheddin di non entrare a Kabul, la Casa Bianca ha plaudito alla loro avan¬ zata. Con i taleban in rotta nessuna concessione. Washington e Mo¬ sca non vogliono ripetere Terrore commesso da George Bush senior nel febbraio 1991, quando Sad¬ dam Hussein sconfitto venne la¬ sciato al potere in Iraq al termine della Guerra del Golfo. «I taleban hanno eretto uno dej regimi più repressivi del mondo, non dimen¬ tichiamo le loro atrocità», affer¬ mano Bush e Putin all'unisono, rispondendo alle notizie su pre¬ sunte esecuzioni di miliziani da ■parte dell'Alleanza del Nord. «In¬ vece di pensare a presunte stragi di taleban - aggiunge Putin - parliamo oggi di quelle donne afghane che hanno potuto gettare il burka, oggi a Kabul la gente è libera dall'oppressione. E' questo che conta». La guerra procede con l'assedio alla roccaforte di Kan¬ dahar nel sud. «Ogni azione milita¬ re è legittima contro i taleban» sottolinea Putin, lasciando inten- dere che i piani dell'assalto a bunker e grotte non escludono nulla. Poco dopo il Segretario alla Difesa, Donald Rumsfeld, spiega che cosa sta avvenendo sul terre¬ no: «I taleban sono in fuga disordi¬ nata verso il Sud, hanno di fronte a loro due scelte: possono fermar¬ si e arrendersi oppure raggruppar¬ si e combattere. Se non si arrende¬ ranno noi continueremo a colpir¬ li, se fuggeranno in altri Statigli inseguiremo finché non li avremo presi». Le tmppe americane sono già all'opera dentro l'Afghani¬ stan: i genieri per aprire il ponte ex sovietico con l'Uzbekistan e riattivare gli aeroporti nel Nord al fine di far affluire aiuti umani¬ tari e rifornimenti, le truppe spe¬ ciali a Kabul con compiti di «assi¬ stenza» e nel Sud per dare la caccia a ciò che resta dei taleban e, soprattutto, a Osama bin Laden e ai miliziani arabi di Al Qaeda. \ttomo alla città di Kandahar, ha dichiarato il Segretario di Stato Colin Powell, sono operative «di¬ verse squadre speciali» america¬ ne. E' una caccia all'uomo. Russia e Washington guardano assieme alle prossime tappe della guerra al terrorismo. «Abbiamo creato un team congiunto di esper¬ ti per prevenire l'acquisto e l'uso di mezzi di distruzione di massa chimici, biologici e nucleari da parte dei terroristi», annuncia Bush. L'intesa militare è il pemo di quella politica, che porta la Russia vicina come mai prima all'Alleanza Atlantica. Putin par¬ la di «un meccanismo decisionale comune» e di «operazioni congiun¬ te sul terreno» nel prossimo futu¬ ro. In questa cornice il dialogo sul disarmo strategico non trova osta¬ coli. «Non è più il momento dei negoziati, quell'era è terminata, oggi si prendono decisioni», affer¬ ma Bush, annunciando la decisio¬ ne unilaterale di ridurre a 1700-2100 entro dieci anni il numero -delle testate nucleari americane (che oggi sono 7000). E' un gesto di apertura alla Rus¬ sia - che ha bisogno della riduzio¬ ne numerica per motivi economi¬ ci - con il quale Bush si propone di creare l'atmosfera migliore per discutere nelle prossime 48 ore con Putin, nel ranch di Crawford, la questione della difesa antimissi¬ le. «Il trattato Ahm del 1972 è superato», ribadisce Bush. Putin replica: «Stiamo continuando a negoziare, se ne parlerà a Crawford nel ranch». Le posizioni fra i due Paesi restano differenti, ma la caduta di Kabul crea una cornice di successo per il dialogo sul tema più spinoso. Il presiden¬ te americano si mostra fiducioso del fatto che nel proprio ranch riuscirà a trovare un'intesa con l'ospite rasso: «Non vedo l'ora di mostrargli il Texas e il mio ranr eh». II grande assedio: Vladimir Putin e George W. Bush circondati da telecamere e microfoni nell'Ovai Office della Casa Bianca, all'inizio del loro quarto vertice. Oggi si sposteranno nel ranch del presidente americano, nel Texas