Molise, la rivincita del Polo: Iorio presidente di Gigi Padovani

Molise, la rivincita del Polo: Iorio presidente Molise, la rivincita del Polo: Iorio presidente Il partito di D'Antoni decisivo nella sconfitta dell'ulivista Di Stasi Gigi Padovani Michele Iorio due, la vendetta. Dopo aver ottenuto dal Tar l'annul¬ lamento delle elezioni in Molise per sospetti brogli da parte del centrosinistra, in diciannove mesi è riuscito a ribaltare il risultato e conquistare la presidenza della Regione. Con un bel margine di voti, visto che la Casa delle libertà ha conquistato il 58,2 per cento dei consensi, contro il 41,8 dell'avver¬ sario Giovanni Di Stasi, diessino, presidente uscente. Un vero trion¬ fo per Iorio, considerato anche che il candidato ulivista, il 16 aprile dell'anno scorso, vinse per sole 765 preferenze. Il nuovo «governa¬ tore» (di una delle Regioni più piccole d'Italia, con 320 mila eletto¬ ri) è stato aiutato da due fattori: «L'onda lunga del buon govemo di Berlusconi», come dice entusiasta al telefono, e per l'appoggio di Democrazia Europea, con i candi¬ dati di D'Antoni e Cirino Pomicino. Esultano i centristi del Polo, visto che la Usta Ccd-Cdu si attesta sul 13-14 per cento, diventando (come rileva il presidente Pollini) la secon¬ da forza della coalizione. E Butti- glione corregge: la De torna il primo partito. E che il voto di ieri in Molise (con una scarsa affluenza alle ur¬ ne, il 65,4 per cento degli elettori, poco meno di un anno fa) sia tutta ima storia democristiana lo dimo¬ stra anche la biografia politica del vincitore, un «azzurro» che ha mosso i suoi primi passo all'ombra dello scudo crociato fin da quando fu eletto nel 1980, a trentadue anni, nel Consigho provinciale di Isemia,che è la sua città di origine. Ne è stato anche il sindaco, per poi entrare nel Consigho regionale nel 1995, con le liste del Ppi. Iorio in Regione ha percorso tutto il «cursus honorum», da vero artista del ribaltone, prima che si arrivasse alla nuova legge con l'elezione diretta del presidente. Nel 1998, dopo essere stato vice¬ presidente della giunta di centrosi¬ nistra, divenne presidente passan¬ do all'Udr di Cossiga e portandosi dietro altri colleglli popolari, pri¬ ma con una giunta centrista e poi di centrodestra. Chi di ribaltone ferisce, di ribaltone perisce. E infat¬ ti il diessino Veneziale gli rese pan per focaccia pochi mesi dopo, strappandogli la poltrona. Nel 1999 Iorio passò a Forza Italia e il 13 maggio (dopo la sconfitta elettorale con Di Stasi) è stato eletto deputato nel collegio di Isemia, dove per altro si era candi¬ dato nel 1996, ma per l'Uhvo di Prodi. A quanto pare, i suoi concit¬ tadini lo seguono ovunque, e infat¬ ti ieri a Isemia gli hanno tributato un plebiscito, con il 70 per cento dei voti. Né si sono troppo preoccu¬ pati se Iorio ha imbarcato nella sua coahzione anche la Fiamma Trico- lore (che aveva tolto quasi il 2 per cento al Polo, la volta scorsa). «E' andata molto bene - dice il vincitore - oltre ogni aspettativa. Iniseme all'effetto Berlusconi, in nostro favore ha giocato l'effetto rivincita, noi ci sentivamo già i vincitori morali la volta scorsa, come ha dimostrato la sentenza del Tar». E ora il neopresidente, che si dimetterà dalla Camera, ha pronto un piano di rilancio del Mohse basato sulle infrastrutture del piano Lunardi, in particolare la «bretella» da Cassino a Termoli che dovrebbe unire l'Autostrada del Solo con l'Adriatica. Il voto di ieri, primo test eletto¬ rale di una certa importanza per la maggioranza di centrodestra, è sta¬ to accolto da un coro di esultanti commenti dalla Casa delle libertà, in primo luogo Galan e Ghigo. Quest'ultimo, tra l'altro, da prèsi- dente della Conferenza delle Regio¬ ni tira un sospiro di sollievo: infat¬ ti i posti dell'organismo sono 22 (con le due province autonome di Trento e Bolzano). Fino a ieri Cdl e Ulivo si fronteggiavano alla pari, undici a undici, e negli ultimi tempi l'organismo era rimasto in «panne» per divisioni sull'atteggia¬ mento da tenere nei confronti del govemo Berlusconi. Ora la Casa delle Libertà ha rovesciato i rappor¬ ti, con 12 presidenti contro dieci. Per il centrosinistra la sconfitta di ieri è un brutto segnale, come riconosce senza mezzi termini 0 responsabile enti locali dei diesse, Walter Vitali, che parla di «errori» e «gravi divisioni» nell'Ulivo, men¬ tre dalla Margherita il suo omolo¬ go Renzo Lusetti ne approfitta per chiedere la nascita del partito uni¬ co. Quanto a Di Pietro, che ha sostenuto Di Stasi dalla sua Monte- nero di Bisaccia, confluendo con Rifondazione nella coahzione, non pare sia stato molto utile. «Figuria¬ moci...», dice Iorio ridendo, «sem¬ mai il suo nome sulla loro lista mi ha aiutato». II centrodestra diventa maggioranza nella Conferenza delle Regioni con 12 presidenti contro i 10 del centrosinistra rfftl*?-^ «tei Uut,.*.. In Molise erano chiamati a votare circa 330 mila elettori

Luoghi citati: Bisaccia, Bolzano, Cassino, Italia, Molise, Termoli, Trento