POVERA AMERICA di Maurizio Molinari

POVERA AMERICA POVERA AMERICA Gianni Riotta NON c'è pace per New York, non c'è pace per gli Stati Uniti d'America. L'Airbus Ame¬ rican Airlines volo 587 che s'è schiantato sul pacifico borgo di Queens portava a casa nostalgi¬ ci emigranti dominicani, fram¬ misti' a turisti in cerca di sole e mare dopo lo choc dell'undici settembre. E' finita con un'esplosione a bordo, così di¬ chiara l'FBI, la picchiata del jet, i 246 passeggeri morti con i nove membri dell'equipaggio. Brucia Queens, il pacioso di¬ stretto di New York che vanta due milioni di abitanti (sarebbe, da sola, la quarta città Usa). Case in legno distrutte, danneg¬ giate, in fiamme. Accorrono a spegnere l'incendio i pompieri eh Belle Harbor, reclute, i vete¬ rani sono sepolti sotto le Torri del World Trade Center. Ari Fleischer, portavoce del presidente George W. Bush, co¬ munica: «Dell'in¬ dagine è stato in¬ caricato il Natio¬ nal TranspprtSa- fety Board», che si occupa di inci¬ denti dell'avia¬ zione civile, non di sabotaggi. La Casa Bianca non esclude però «un nuovo attacco terroristico». La città e gli americani han¬ no già deciso. Si sono piantati davanti alla tv, piangendo, co¬ me l'undici settembre. Era il giorno di festa dedicato ai vete¬ rani di guerra. Scuòle chiuse, uffici pubblici deserti. Per New York non c'è festa. Di nuovo affannosa corsa ai telefonini, controllo dei figli .«Dove sei?», dei familiari, della vita di affetti diventata così precaria. Fino ai telegiornali della se¬ ra. Per potersi sentir dire che s'è trattato «solo» di un inciden¬ te. Povera New York, povera America, costrette a sperare che la strage dei 255 e le case arse non siano opera di Osama bin Laden, non siano la terza mossa dopo il misterioso untore dell'antrace. La città è sull'orlo della crisi di nervi. Safe Horizon, un'orga¬ nizzazione di assistenti sociali, registra un vistoso aumento dei conflitti tra le persone, dell'as¬ senteismo nei grattacieli, di ne¬ vrosi diffuse. A ottobre, New . ^DUE MESI DORitorna l'emnella città feMaurizio Molina York ha perduto 80.000 posti di lavoro. «I terroristi» scrive Bob Herbert sul New York Times «volevano colpire Wall Street, ma hanno mandato sul marcia¬ piede mighaia di padri di fami¬ glia». L'albero di Natale del Rocke- feller Center si riflette già sulla romantica pista di pattinaggio. Le vetrine brillano di luci ma i negozi sono vuoti. Non c'è gioia a New York. Le notizie dal fronte sono buone. Caduta Ma- zar 4-Sharif. I taleban in fuga da Mir Bacha Kot al Nord e da Herat a Ovest. Le avanguardie dell'AUeanza del Nord a Shakar Data, che dista da Kabul quanto Queens dalle Torri Gemelle, un tiro di schioppo. I taleban, che gli esperti da talk show televisi¬ vo dipingevano come Feroci Saladini, disertano come già la Guardia Repubblicana di Sad¬ dam Hussein. Gli aquiloni possono tornare a volare in Afghanistan, caduto il decreto dei tale- ^ ban che li bandi- O va dal cielo. A rgenza New York nessu- ta A PAGINA 3 no ha voglia di lanciarne uno. Se il volo 587 si rive¬ lasse ima strage da violenza politica, il colpo psicologico sarebbe secco. E se invece la tragedia si risolvesse in «cause tecniche» di un'indu¬ stria aeronautica sotto stress economici e per le nuove misu¬ re di sicurezza, la paura si diffonderà comunque. A Natale il turismo, da e per Manhattan, sarà magro. Tanti resteranno in famiglia, per sentirsi meno vul¬ nerabili. La Stampa ha pubblicato qualche giorno fa imo straordi¬ nario articolo dell'ex presiden¬ te Bill Clinton. Un doloroso atto di dolore per gli errori del passato americano che ha come solo precedente la denuncia di Eisenhower contro «il comples¬ so militare industriale» e che prima dell'undici settembre nes¬ sun leader americano avrebbe pronunciato. L'America è impe¬ gnata, con i suoi alleati, in una guerra per isolare il terrorismo. Il destino sta mettendo alla prova la fibra morale autentica degli americani e dei loro amici. Comunque vada, sarà, per tutti noi, un Natale di guerra. gianni.riotta@lastampa.it ^ DUE MESI DOPO Ritorna l'emergenza nella città ferita Maurizio Molinari A PAGINA 3