Duri scontri e fucilazioni intorno a Kabul assediata

Duri scontri e fucilazioni intorno a Kabul assediata ACCORDO USA-RUSSIA-CINA SUL FUTURO DELL'AFGHANISTAN Duri scontri e fucilazioni intorno a Kabul assediata KABUL. «Non c'è più nessun ostacolo sulla nostra strada, siamo a sei chilometri da Kabul e potremmo conquistarla anghe stanotte». Abdullah Abdullah, il ministro degli Esteri dell'Alleanza del Nord parla al telefono satellitare con il comandante Gozar. «L'ordine è quello di fermarsi e aspettare», dice come se accettasse l'invito degli Stati Uniti ad aspettare che sia pronto un governo provvisorio. Ma qualche ora dopo lo stesso Abdullah dichiara: «Siamo determinati a prendere la capitale dell'Afghanistan». Come volesse dire: Kabul spetta a noi. E attorno alla città ormai assediata, si verificano violenti combattimenti con il loro seguito di violenze. I taleban presi vengono fucilati. Difficile trattenere i mujaheddin dall'attacco finale. Ieri all'Onu il gruppo di paesi confinanti con l'Afghanistan insieme con Usa, Russia e Cina hanno raggiunto un'intesa per riunire attorno a un tavolo quanto prima una «conferenza afghana» che indichi un governo di transizione. Con tutta evidenza la guerra sul campo viaggia più velocemente della pohtica. Così resta l'inteirogativo: i miyahed- din aspetteranno alle porte di Kabul col rischio che i talenan si rioi'ganizzino? Candito e Cerniti A PAGINA 9 Un gruppo di mujaheddin attraversa il fiume Kockha, nelle zone dell'Afghanistan abbandonate dai taleban

Persone citate: Abdullah Abdullah