Tassi in calo, quanto è bello avere debiti di Ugo Bertone

Tassi in calo, quanto è bello avere debiti Tassi in calo, quanto è bello avere debiti Il denaro meno caro favorisce Telecom, aerei e i titoli industriali ciclici Ugo Bertone Alle cinque del pomeriggio di giovedì 8 novembre, data dei grandi tagli ai tassi di Eurolandia e di Londra, i titoli di France Télécom chiudevano ima seduta «storica», con un rialzo dell'8%. Poco più indietro le azioni dell'al¬ tro grande gigante delle Tmt d'Eu¬ ropa, Deutsche Telekom, che si è accontentata di un modesto 50Zo. Il motivo? I mercati hanno deciso di festeggiare il calo del costo del denaro premiando le due società più indebitate d'Europa, 65 mi¬ liardi di euro. A questi livelli, infatti, mezzo punto di interesse in meno vuol dire risparmi favo¬ losi. Ancor meglio se una pioggia di liquidità copiosa sui listini dei «Bond» permette di strappare condizioni favorevoli; è il caso di Ft che ha lanciato, sempre di giovedì, una maxi emissione da 5 miliardi di euro. Sembra una faVola perché, fino a due settima¬ ne fa (a rompere il ghiaccio è stata la spagnola Telefonica con un Bond da 2 miliardi di euro) erano in molti a credere che non si sarebbe parlato di nuovi presti¬ ti alle Tmt per almeno un anno. Tutte le società telefoniche d'Europa, Telecom Italia compre¬ sa (meno delle altre, forse perché meno indebitata), hanno celebra¬ to il regalo di Wim Duisenberg ai listini. Non è un fenomeno inspie¬ gabile se si pensa ai 260 miliardi di debiti in euro di Telecom bond che pesano sulle sorti del settore. All'improvviso, gli analislihanno rifatto i conti scoprendo che mol¬ ti gestori, ovvero Ft, Dt e le società italiane (oltre a Vodafone e Telefonica mentre Bt e Kpn restano a metà del guado), nella nuova situazione dispongono di flussi di cassa ampiamente suffi¬ cienti a far fronte ai debiti «scon¬ tati». Ma, come è ovvio, l'effetto «denaro a buon mercato» non riguarda solo le Tmt. Di fronte alla recessione, la Bce ha deciso di imitare le strategie della Fed (10 tagli in un solo anno, costo del denaro ai livelli di 41 anni fa) e della Bank of England (isola felice dell'Ocse, unica economia in crescita tra i Grandi). Non tutti gli economisti, per la verità, nutrono troppa fiducia sulla terapia monetaria. Tanta liquidità in circolo, ammonisco¬ no, porterà a una fiammata dell' inflazione. Per di più l'aumento della spesa pubblica Usa e i mino¬ ri incassi del Fisco in Europa lasciano intendere una nuova esplosione di debito pubblico; più Btp e Bond, quindi, comporte¬ ranno prima o poi un balzo verso l'alto del costo del denaro. Una preoccupazione del genere, pro¬ babilmente, agita il sonno del Tesoro Usa, visto che a Washin- gton, di fronte alla difficoltà a far scendere i tassi dei titoli a trent' anni, i T-bond 30, non hanno avuto idea mighore che cancella¬ re le nuove emissioni. L'incogni¬ ta del rimbalzo, quindi, è un pericolo reale per la seconda par¬ te del 2002. Allora, per le Borse come per le imprese debitrici, saranno nuovi dolori. Per adesso, non rimane che registrare la si¬ tuazione che si è determinata con la spinta al ribasso del costo del denaro, destinata a durare almeno fino alla prossima prima¬ vera quando, si spera, l'economia mondiale darà convincenti segna- li di recupero. Quali saranno le conseguenze per i listini aziona¬ ri? Quali settori ne trarranno il maggior giovamento? Vale la pe¬ na di scommettere sulle obbhga- zioni corporate? Il calo dei tassi coinciderà con una nuova caduta * dell'euro? Negli Usa, almeno per ora, la cura Greenspan non ha procura¬ to lo sperato effetto di rilancio dell'economia reale, ma ha senz' altro permesso ai colossi dell'eco¬ nomia, «old» e «new» , di supera¬ re ima fase drammatica, favoren¬ do, tra l'altro il recupero del Nasdaq a ottobre (-^e1?*) nel me¬ se peggiore degli ultimi 20 anni per l'occupazione). Il denaro me¬ no caro ha sostenuto gli acquisti di nuove case sostenendo così i prezzi (e la ricchezza delle fami¬ glie). Più ancora, la possibilità di far debiti per effettuare il riacqui¬ sto di azioni proprie (non possibi¬ le in Italia, dove il «buy back» è ammésso solo con le riserve) ha consentito a molte aziende di ridurre il capitale circolante e di difendere così le quotazioni. La vera efficacia dell'anna dei tassi sta nelle aspettative: un denaro più a buon mercato stimo¬ la la gente ad accelerare gli acqui¬ sti e a sfruttare le buone occasio¬ ni. L'esempio più clamoroso vie¬ ne da Gm. Il colosso dell'auto Usa, in piena recessione, ha stabi¬ lito il record storico di vendita offrendo finanziamenti a tasso zero. La lezione americana, tra¬ sferita in Italia può portare ad alcune conclusioni. Primo, la di¬ scesa dei consumi potrebbe esse¬ re meno pesante del previsto, nei prossimi mesi, con beneficio per i settori più ciclici. Secondo, oc¬ chio al portafogho delle compa¬ gnie di assicurazione: il calo dei tassi di interesse potrebbe con¬ sentire la rivalutazione del ma¬ gazzino titoli. Terzo, per i settori più indebitati si profila una boc¬ cata di ossigeno insperata: è il caso dei titoli delle compagnie aeree, al centro di un improvviso interesse oppure di altri settori depressi da un mese di ribassi (forse) eccessivi. Il lusso, ad esem¬ pio, oppure Internet europeo, al centro di improvvise attenzioni. L'occasione è ghiotta. Guai, però, a innamorarsi di un fenomeno «drogato» dalla moneta più che dalle condizioni reali. [borsa&finanza] Boom delle Tmt dopo le decisioni della Bce ma gli analisti temono che torni l'inflazione Obbligazioni, cresce l'offerta «corporate» Il mercato punta sulle cedole di Stato COSÌ WALL STREET HA REAGITO Al 10 TAGLI DELLA FED W14.000 12.000 10.000 8.000 6.000 4.000 2.000 I ripetuti tagli dei tassì operati dalla Federai Reserve (10 Interventi dall'inizio dell'anno die hanno portato i Fed Funds dal 60Zo al 2Vo) hanno determinato forti rlmalzi dei listini a gennaio e nell'ultima settimana. Nasdaq e Dow Jones rimangono tuttavia molto lontani dei loro massimi storia: con il costo del deanro al G.SVo il Dj è arrivato a superare quota 11mila e li listino hi tech era stabilmente sopra 13mila punti

Persone citate: Bond, Greenspan, Wim Duisenberg

Luoghi citati: Europa, Italia, Londra, Usa, Vodafone