Staffetta al vertice della Banca Europea?

Staffetta al vertice della Banca Europea? DUISENBERG POTREBBE DIMETTERSI NEL 2002; LA FRANCIA LASCEREBBE LA V1CEPRESIDENZA A GIUGNO. LEMIÈRRE SI CANDIDA PRESIDENTE Staffetta al vertice della Banca Europea? Allan Saunderson NONOSTANTE Wim Duisen¬ berg abbia più volte accen¬ nato giovedì scorso di non avere alcuna intenzione di di¬ mettersi da presidente della Bce nel 2002, la Francia appa¬ re decisa a esercitare quello che ritiene un suo diritto: desi¬ gnare il nuovo presidente. E non sembra propensa ad aspet¬ tare fino al ritiro ufficiale di Duisenberg. L'ottennio dell'attuale presi¬ dente scade nel 2006. Ma si sa che, durante il vertice di mag¬ gio 1998 che portò all'elezione delle prime autorità della Bce, l'allora cancelliere tedesco Hel¬ mut Kohl promise informal¬ mente al presidente francese Jacques Chirac, a mo' di com¬ pensazione per aver scelto la Germania come sede del quar¬ tiere generale dell'entità, che Duisenberg si sarebbe dimesso prima della fine del mandato per consentire la nomina di un rappresentante della Francia. La strategia più probabile di Parigi sarebbe quella di non nominare un sostituto quando l'attuale vicepresidente, il francese Christian Noyer, si dimetterà il 31 maggio 2002, lasciando il posto libero per un altro paese membro. Se la Francia non dovesse abbandonare la vicepresiden¬ za, significherebbe che rinun¬ cia ad avere il presidente per i prossimi otto anni, visto che tale è la durata normale del mandato e che oggi che i paesi membri dell'UE sono dodici, ha scarse speranze di occupare sia la presidenza che la vicepre¬ sidenza. Quindi Parigi aspetta. Il primo vantaggio di questa tattica è quello di esimere il primo ministro Lionel Jospin dal dover negoziare con i part¬ ner europei nel bel mezzo della campagna per le elezioni politi¬ che e parlamentari di primave¬ ra. Poiché l'assenza della Fran¬ cia dai vertici della Bce alla lunga sarebbe inaccettabile sia per Parigi che per i suoi part¬ ner dell'area dell'euro, tale tattica spingerebbe altri a cer¬ care di convincere Duisenberg che il suo ritiro volontario e possibilmente immediato è nel¬ l'interesse della moneta unica. L'efficacia della mossa di¬ pende dalla pressione che Ber¬ lino è disposta a sopportare. Più che lusingata dalla presen¬ za di im olandese in un posto di così alto profilo, L'Aia cer¬ cherà di trattenerlo il più a lungo possibile. D'altra parte la cultura dell'indipendenza della banca centrale è profon¬ damente radicata in Germa¬ nia. Il governo del canceUiere Gerhard Schroder, impegnato nelle elezioni di settembre, si muoverà con estrema cautela. La posizione ufficiale di Pa¬ rigi è che il governatore della Banca di Francia, Jean-Claude Trichet, rimane candidato al vertice della Bce indipendente¬ mente dalla data in cui il posto di presidente si renderà vacan¬ te. Tuttavia, all'Eliseo sanno di non poter candidarlo in manie¬ ra definitiva fino a quando non si chiuderà l'inchiesta riguar¬ dante il ruolo svolto da Trichet come responsabile del Tesoro nella vicenda del Crédit Lyon- nais nei primi Anni Novanta. Anche se continua a ripete¬ re il contrario, Duisenberg po¬ trebbe dimettersi alla fine di maggio. Ma la data più probabi¬ le è la fine del 2002, dopo il completamento dell'introdu¬ zione delle banconote e le monete in euro. Qualora i tem¬ pi della giustizia francese im¬ pedissero di candidare Tri¬ chet, il sostituto più forte sa¬ rebbe l'attuale presidente del¬ la Banca Europea per la Rico¬ struzione e lo Sviluppo, Jean Lemièrre. Pur non vantando una espe¬ rienza diretta all'interno di ima banca centrale, Lemièrre ha avuto responsabilità opera¬ tive nel sistema bancario e finanziario e conosce a fondo le questioni monetarie euro¬ pee per aver presieduto il Comi¬ tato Economico e Finanziario dell'Unione. Questo percorso fa di Lemièrre, come in passa¬ to di Noyer, un candidato di tutto rispetto.

Luoghi citati: Francia, Germania, L'aia, Parigi