Il fermo di polizia scuote l'Inghilterra di Paolo Passarini

Il fermo di polizia scuote l'Inghilterra Il fermo di polizia scuote l'Inghilterra Il governo intende introdurre misure d'emergenza per affrontare l'allarme terrorismo, autorizzando la detenzione preventiva dei sospettati senza che prima compaiano davanti a un magistrato Paolo Passarini corrispondente da LONDRA Infuriano le polemiche dopo l'an¬ nuncio da parte del governo labu¬ rista dell'intenzione di introdurre misure d'emergenza che compor¬ tano la sospensione di dehcati diritti civili. Estremamente preoc¬ cupato per l'allarme terrorismo, il governo britannico si accinge in¬ fatti ad autorizzare la detenzione preventiva di sospettati, anche senza che questi compaiano pri¬ ma di fronte a un magistrato. Si tratta di ima forma di quello che, durante gli anni del terrorismo, venne introdotto anche in Italia con il nome di «fermo di polizia», provocando già allora accese di¬ scussioni in patria e critiche inter- nazionali. Naturalmente suscita ancora più perplessità il fatto che un provvedimento del genere ven¬ ga preso oggi, in presenza di una vincolante legislazione europea in materia, e nel Paese considerato la culla delle libertà personali e dei diritti civili, patria di John Locke e John Stuart Mill. Il ministro dell'Interno David Blunkett, arrivato alla carica da pochi mesi con la fama di duro, chiederà oggi alla Camera dei Co¬ muni di votare un emendamento in base al quale la nuova legge potrà aggirare l'articolo 5 della Convenzione Europea sui Diritti Umani, che stabilisce appunto l'il¬ legalità di ogni detenzione non preventivamente approvata dal magistrato. Un altro articolo della Convenzione, il 15, specifica i casi in cui i governi possono derogare, dall'articolo 5, guerra e stato di emergenza dell'ordine ptibblico. In pratica il governo britannico., chiederà oggi ai Comuni di dichia¬ rare che la Gran Bretagna è in stato di emergenza a causa guer¬ ra. La nuova legislazione anti-ter¬ rorismo dovrebbe seguire a ruota, nell'arco delle prossime quattro settimane. La decisione del gover¬ no è stata annunciata 24 ore dopo l'allarme arrivato dagli Stati Uni¬ ti, secondo il quale la Gran Breta¬ gna è adesso in cima alla lista degli obiettivi dei prossimi possibi- li attentati terroristici. Il dispositi¬ vo che il governo di Tony Blair metterà oggi in votazione indica esplicitamente che gli eventi se¬ guiti all'11 settembre «minaccia¬ no la nazione». Blunkett cercherà di placare le preoccupazioni dei garantisti, as¬ sicurando che la nuova legislazio¬ ne verrà applicata solo,«in circo¬ stanze molto limitate»/JMa dagli uffici di Whitehall è anche trapela- .to che l'intenzione del governo è quella di lasciarla in vigore immo¬ dificata «per almeno un anno». Secondo il «Sunday Telegraph» il provvedimento verrebbe subito usato per arrestare una ventina di sospetti che le leggi attuali in qualche modo proteggono. D'altra parte non è la prima volta che il «fermo» viene introdot¬ to nella legislazione britannica. Accadde già durante la guerra del Golfo, quando venne applicato contro persone sospettate jli esse- ré legate a Saddam Hussein; cón¬ tro sospetti terroristi ^i Irlanda del Nord e durante la Seconda Guerra Mondiale. Ma, in questo caso, date le forti imphcazioni etniche che la guerra contro il terrorismo sta avendo in Paesi con larghe communità musulma¬ ne, viene maggiormente avvertito il rischio di degenerazioni persecu¬ torie. John Wadham, direttore del gruppo garantista «Liberty», ha detto che porterà il decreto davan¬ ti alla Corte per i Diritti Civili di Strasburgo. «Questa è una viola¬ zione fqnqjamentale (Jella legge^. dèi nostH Siritti e dei trSdi^jnnah f valori brftàhnici», sostiene, «mol- ■tre- aggiynge - non c'èi-aneora- alcuna prova di piani volti a provo¬ care atrocità in Gran Bretagna». Ma il governo non sembra ave¬ re alcuna incertezza sulla necessi¬ tà di procedere. «La Gran Breta¬ gna - ha dichiarato un portavoce di Downing Street - è a rischio terrorismo e noi intendiamo fare tutto il possibile per difenderla. Ci sarà gente che obietterà, ma noi siamo assolutamente determinati a stabilire un giusto equilibrio tra i diritti umani, che sono importan¬ ti, e il diritto della, società di vìvere libera dal terrore». Il gover¬ no è convinto che, alla fine, la linea dura pagherà e che la grande maggioranza della popolazione ap¬ proverà la sua decisione. Ne è convinto al punto che il decreto sull'emergenza pubblica conterrà altre severe misure, non solo per colpire le transazioni economiche dei terroristi, ma anche contro espressioni pubbliche di odio reli¬ gioso o contro i responsabili di allarmi infondati. Nel frattempo il ministero del¬ l'Interno si accinge a ritirare i passaporti a tutti quei cittadini britannici di fede musulmana che progettano di unirsi ai taleban. Poiché, evidentemente, i passapor¬ ti devono essere bloccati prima di essere usati per l'espatrio, il loro blocco si baserebbe su un provve¬ dimento indiziario, non sempre facile da provare. Ma le nuove disposizioni sui passaporti si pie¬ gano anche a un uso imprevisto. Poiché il provvedimento può esse¬ re applicato a personeche «abbia¬ no compiuto o intendano compie¬ re atti indesiderabili all'estero», il ministero dell'Interno sta conside¬ rando «molto seriamente» la possi- bihtà di estenderlo agli hooligan. Oggi i Comuni discutono l'emendamento con cui la nuova legge aggirerà la Convenzione europea sui Diritti Umani Il ministro Blunkett ieri a Downing Street. Oggi il dibattito ai Comuni

Persone citate: Blunkett, David Blunkett, John Locke, John Stuart Mill, Saddam Hussein, Tony Blair

Luoghi citati: Gran Bretagna, Inghilterra, Irlanda Del Nord, Italia, Londra, Strasburgo