Bush all'Alleanza: non entrate nella capitale di Maurizio Molinari
Bush all'Alleanza: non entrate nella capitale Bush all'Alleanza: non entrate nella capitale Powell: escludo l'uso di bombe nucleari in Afghanistan Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK L'Alleanza del Nord ottiene nuo¬ vi successi militari sul campo in Afghanistan e annuncia di essere arrivata con le sue avan¬ guardie alle porte di Kabul ma Stati Uniti e Pakistan frenano l'avanzata verso la capitale dei taleban. I bollettini di guerra dell'Alle¬ anza del Nord descrivono i taleban decimati e in rotta: il generale Ismail Kahr marcia verso Herat, ai concini con l'Iran, e secondo il «Washin¬ gton Post» sarebbe affiancato da truppe speciali Usa che indi¬ cano agli aerei come aprirgli la strada; il generale Rashid Do- stum ha catturato la provincia di Bamyan, dove vennero di¬ strutte dai taleban le gigante¬ sche statue di Buddha otto mesi fa; le milizie tagike sono entra¬ te a Taloqan, circa 200 chilome¬ tri Nord di Kabul. Centinaia di taleban sarebbero morti, altret¬ tanti in fuga, quindicimila ac¬ cerchiati. II Pentagono resta molto pru¬ dente sull'andamento della guerra, conferma per il momen¬ to solamente l'entrata di Do- stum a Mazar-i-Sharif ma an¬ che sul pieno controllo della città non nasconde dubbi. «Vi sono ancora delle sacche di resistenza» dice il segretario alla Difesa, Donald Rumsfeld. Il timore del Pentagono è che i taleban stiamo preparando un contrattacco, attirando le forze dell'opposizione in una trappo¬ la. I taleban avvalorano il so¬ spetto, parlando di «ripiega¬ mento strategico» dalle provin¬ ce di Samagan, Jowzjan e Sa- ra-i-Pol. Washington non conferma le vittorie sul campo dell'Allean¬ za del Nord, anche per frenare la sua possibile corsa verso la conquista di Kabul. Il presiden¬ te americano, George Bush, è stato esplicito in tal senso al termine dell'incontro avuto sa¬ bato notte a New York con il collega pakistano Pervez Mu- sharraf: «Incoraggiamo i nostri amici a marciare verso Sud ma non a Kabul». Musharraf è più duro: «Se entreranno temiamo stragi co¬ me quelle commesse dopo il ritiro dei sovietici». Se l'Iran e la Turchia sosten¬ gono l'Alleanza del Nord tagiko- uzbeka, il Pakistan tutela gli interessi della maggioranza pashtun. Musharraf ha aderito alla coalizione e messo a dispo¬ sizione basi militari e «intelli¬ gence» ma in-cambio ha chiesto sin dall'inizio come condizione a Washington che i tagiko-uz- beki non controllino pohtica- mente il futuro assetto dell'Af¬ ghanistan. La Casa Bianca deve mediare fra condizionamenti politici ed esigenze militari, non è facile. Rumsfeld avverte Islamabad: «Se volessero marciare su Ka¬ bul non avremmo i mezzi per fermarli». Il nodo da sciogliere è l'incomunicabilità fra l'Alle¬ anza del Nord e Islamabad. L'Italia è coinvolta nelle ser¬ rate trattative diplomatiche che si svolgono ai margini dei lavori dell'Assemblea generale sul futuro dell'Afghanistan. Il ministro degli Esteri italiano. Renato Ruggiero, ieri sera ha presieduto una cena con i colle¬ ghi del GB e conferma la fase critica: «La rapida avanzata verso Kabul dell'Alleanza del Nord preoccupa molto il Paki¬ stan e tutta la comunità intema¬ zionale, temiamo contraccolpi violenti, potrebbe rendere più difficile la composizione del conflitto». Per garantire i delicati equili¬ bri afghani, un ruolo delicato spetta alla Russia, che ha sette¬ mila fucilieri scelti in Tagiki¬ stan. Alcune indiscrezioni rac¬ colte al Palazzo di Vetro azzar¬ dano che potrebbero essere lo¬ ro a entrare a Kabul, magari con un mandato delle Nazioni Unite, se i taleban dovessero abbandonare la città. L'operazione «Libertà Dura¬ tura» intanto continua. «Libere¬ remo il mondo dal male e dal terrore perché combattiamo per la libertà del nostro popolo e di tutti» ha detto Bush parteci¬ pando alla parata dei veterani a New York. Poco dopo è andato assieme al Segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, a rendere omaggio alle vittime delle Torri Gemelle - ieri ricorrevano due mesi dall'attacco - con una cerimonia che ha visto esporre di fronte alle rovine le bandiere di tutti gli 86 Paesi a cui appartenevano le quasi cinque¬ mila vittime. Da ieri dentro i confini del¬ l'Afghanistan a fianco delle truppe speciali americane ci sono anche le Sas di Sua Maestà britannica. Rumsfeld ha rivela¬ to che i bombardamenti hanno colpito alcune basi dell'organiz¬ zazione di Al Qaeda dove veni¬ vano sviluppate armi chimiche e batteriologiche. Ma altri siti sospetti non sono stati colpiti. «Non è una cosa facile da fare - ammette Rumsfeld - an¬ che se vogliamo liberare il mon¬ do da questi pericoli». Il rischio è di causare un'esplosione non convenzionale dalle conseguen¬ ze imprevedibili nell'arsenale di Osama bin Laden. Il segretario di Stato, Colin Powell, nega che gli Stati Uniti abbiano intenzione di adopera¬ re armi nucleari nel conflitto in corso ma il rischio che Bin Laden se ne impossessi è molto alto: su richiesta americana il Pakistan ha spostato in sei nuovi siti segreti le sue ogive atomiche. Il timore dei servizi america¬ ni è che agenti pakistani corrot¬ ti possano venderne alcune ai terroristi di Osama Bin Laden. Per il presidente Bush un difficile gioco di equilibrio diplomatico fra alleati non sempre in sintonia fra loro
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