La cura Di Bella torna negli ospedali di Giacomo Galeazzi
La cura Di Bella torna negli ospedali La cura Di Bella torna negli ospedali Il Lazio riprende la sperimentazione della somatostatina Giacomo Galeazzi ROMA Toma la somatostatina: via libera nel Lasdo al metodo Di Bella. Nonostante la «bocciatura» implicita nei risultati ufBdali dei protocolli del '98, hRegio- ne iniziare tra pochi giorni a speri¬ mentare la controversa cura contro i tumori. Un annuncio a sorpresa, quel¬ lo del governatore Francesco Storace, che fa riesplodere il clamoroso caso scientifico-mediatico. «Non possia¬ mo far cadere tutto nel dimenticatoio come ha fatto l'ex ministero della Sanità, Rosy Bindi - ha affennato ieri il presidente della Regione, iilterve- nendo a un convegno medico - è giusto continuare a interrogarsi sul¬ l'efficacia del metodo. Luigi Di Bella è un medico esemplare, che si applica al paziente, lo conosce per nome, ne stimola la reazione al male e decide la terapia valutando il suo stato di salu¬ te generale. Secondo il principio della libertà di cura, vogliamo dare ai mala¬ ti una possibilità concreta, una spe¬ ranza in grado di sorreggerli quando la medicina uipdalB si arrende». Tem¬ pi e modi per la sperimentazione saranno decisi non appena il Consi¬ glio regionale approverà ima mozio¬ ne, firmata da tutta la maggioranza, con la quale si chiede l'inserimento nel bilancio regionale della cifra ne¬ cessaria alla muMterapìa. E ciò per consentire alle Asl, in tempi strettissi¬ mi, la distribuzione dei farmaci richie¬ sti dalla cura Di Bella. La mozione dovrebbe passare a giorni, e subito, garantisce Storace, la Giunta individuerà le strutture sani¬ tarie. «Abbiamo già ottenuto ladispo- nibilità - sottolinea il governatore - dai direttori generali di centri pubbli¬ ci sia nella capitale che fuori. Per la cura del cancro occorrono ospedali all'avanguardia, più a misura di pa¬ ziente, come, a Roma, il San Raffaele e, a breve, il Sant'Andrea». Proprio al San Raffaele, operativo da pochi me¬ si, sarà affidato il compito delicatissi¬ mo di mettere.a confronto i malati trattati con la multiterapia e quelli sottoposti alla consueta chemiotera¬ pia. Una seconda chance offerta al-: metodo Di Bella dal Lazio, in attesa che il governo prenda la stessa deci¬ sione. Nel corso della conferenza è stato letto un messaggio del sottose¬ gretario alla Salute, Antonio Guidi. «A testo - riferisce Storace - è stato concordato con il ministro Sirchia, che a sua volta ha informato il pre¬ mier Berlusconi. La Regione non è né solo con la medicina ufficiale, né solo con Di Bella. Continueremo con i programmi di prevenzione, mentre il nostro dipartimento Sanità sta per dare attuazione ai risultati di un anno dilavorod 'la commissione oncologi¬ ca del Lazio, tutt'altro che favorevole a Di Bella». Accolto da un lunghissimo applau¬ so, in Campidoglio il fisiologo mode¬ nese ha ricordato le tappe più signifi¬ cative di quel decennale lavoro di ricerca che lo ha portato a mettere a punto la sua terapia anti-cancro. «Ho sempre seguito con attenzione, pur da profano, gli studi del professor Di Bella - spiega Storace - e oggi mi ritengo impegnato sul fronte delle medicine alternative con i sostenitori della libertà di cura». Un esperimento che sta provocando un'autentica bu¬ fera. Dal punto di vista scientifico, ribattono gli oncologi italiani, la speri¬ mentazione della multiterapia è defi¬ nitivamente uscita di scena. Per il professor Francesco di Costanzo, se¬ gretario nazionale dell'associazione, sarebbe un grave errore per i politici del Lazio impantanarsi in un tentati- vogià fallito. «E' una decisione ingiustificata e pericolosa - spiega - la sperimentazio¬ ne va riattivata solo in presenza di comprovati benefici. Così, invece, vie¬ ne solo perpetuata una situazione controversa. Da una parte si sollecita che le terapie siano basate sull'eviden¬ za dei dati scientifici e dall'altra c'è l'invito a fare cure non validate. È un errore politico e ne pagheranno le conseguenze». In realtà la vicenda non si è conclusa il 13 novembre di tre anni fa con l'annuncio ufficiale dèi fallimento della sperimentazione voluta dal governo. I dubbi sulle procedure adottate nei protocolli non sono mai stati fugati del tutto e sé ora Storace può riproporre la cura Di Bella in alcune strutture pubbliche, è proprio perché la partita, nella comu¬ nità scientifica, non è considerata chiusa. La somministrazione della somatostatina su cui si basa il meto¬ do contestato, infatti, è ancora tenuta sotto osservazione. Il presidente Storace «Non possiamo far cadere tutto nel dimenticatoio È giusto interrogarsi sul metodo anticancro» il professor Luigi Di Bella
Luoghi citati: Lazio, Roma, San Raffaele
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