«Giustizia per la strage di Linate perché non sia un'altra Ustica»

«Giustizia per la strage di Linate perché non sia un'altra Ustica» DOLORE E RABBIA ALLA RIUNIONE DEL COMITATO DEI PARENTI DELLE VITTIME «Giustizia per la strage di Linate perché non sia un'altra Ustica» Fabio Potetti MILANO Non vogliono essere dimentica¬ ti. Né finire stritolati «dalla giustizia di Ustica e Porto Mar- ghera». Sono 1 famigliari delle 118 vittime della strage di Luna¬ te, occhi rossi e tanta rabbia. Come Ivana Caffi che l'S otto¬ bre ha perso il marito: «Non abbiamo fiducia nella giustizia ma andiamo avanti nella no¬ stra battaglia. Vogliamo sapere chi sono i responsabili. Voglia¬ mo che non rimangano solo parole quelle che mi ha detto Silvio Berlusconi alla messa in Duomo, che non sarà un'altra Ustica...». Il procuratore generale di Milano Francesco Saverio Bor- relli, ai famigliari delle vittime che si riuniscono in comitato manda una lettera per comuni¬ care «la mia commossa parteci¬ pazione al vostro inestinguibi¬ le dolore per ima tragedia che, per il rispetto dovuto alla veri¬ tà non può essere ascritta a mera fatalità». Borrelli si rende «garante dell'impegno dei magi¬ strati per giungere senza remo¬ re alla ricostruzione dei mecca¬ nismi che hanno causato lo spaventoso incidente». Qualcuno applaude. Qualcu¬ no sospira. Molti scuòtono la testa: «Dal dolore stiamo pas¬ sando alla rabbia». E in attesa di sapere a chi devono 118 funerali, se la prendono con chi non ha fatto ancora niente. La signora Lo Presti che è rimasta vedova con due figli piccoli è la più esplicita: «Gli unici aiuti ci sono arrivati dalla compagnia scandinava Sas che ha stanzia¬ to 25 mila dollari per ogni famiglia. Dagli altri niente di niente». Paolo Pettinaroli che nellaLStrage ha perso un figlio di 29 anni se la prende con il sindaco di Milano: «Abbiamo ricevuto centinaia di telefonate da semplici cittadini, un'azien¬ da di Vicenza vuole devolvere dei soldi. Il sindaco Albertini ci ha mandato solo una lettera di condoglianze venti giorni do¬ po...». Ma non c'è solo lui tra i politici presi di mira, perchè dopo le prime parole di circo¬ stanza, dopo la sfilata alla mes¬ sa solenne in Duomo, si sono disinteressati di questi fami¬ gliari in attesa di giustizia nella speranza che non sia infinita. E' quasi un coro, il loro: «Né governo, né Regione, né Comu¬ ne ci hanno dato aiuto. Berlu¬ sconi,. Eonnigoni, Albertini e Casini ci hanno fatto solo pro¬ messe». Che diventa uri atto d'accusa, nelle parole di Ivana Caffi vedova Motta: «Sono stati dati soldi alle vittime negli Stati Uniti ma nessuno ha pen¬ sato a noi... Il sindaco di Mila¬ no ha mandato a Roma il gonfa- Ione della città alla manifesta¬ zione prò Usa. Cosa ce ne faccia¬ mo noi dei gonfa¬ loni...». Nel mirino dei famigliari fini¬ sce anche Giorgio Fossa, presi¬ dente della Sea, anche lui avvi¬ so di garanzia dalla procura che intende chiudere l'inchie¬ sta velocemente, massimo en¬ tro cinque mesi senza chiedere proroghe. Lo prende di petto Paolo Pettinaroli: «Molti di noi non hanno gradito la lettera del presidente della Sea. Ci aspetta¬ vamo qualcosa di più cui una fredda letterina di condoglian¬ ze...». Il comitato che per ora si chiama «Otto ottobre - per non dimenticare» avrà sede a Sagra¬ te, negli uffici messi a disposi¬ zione del Comune. Molti dei famigliari sono già assistiti dà avvocati, presto ci sarà un collegio di difesa unico. Paolo Dondina è uno dei difensori: «Non c'è stata grande sensibili¬ tà da parte delle istituzióni;',!^ auguro che si apra almeno un fondo di soHdarietà. L'ho ^ia proposto al ministro Lunàrdi. Credo che tale fondo, per essere serio, non potrà essere inferio¬ re ai 100 miliardi di lire». L'incidentea Llhate l'S f ' ottobre, lo ' scontro tra up Cessna e un aereo di linea nel quale persero la vita 118 persone

Luoghi citati: Milano, Roma, Stati Uniti, Ustica, Vicenza