L'Ulivo: Usa day fazioso hanno diviso gli italiani

L'Ulivo: Usa day fazioso hanno diviso gli italiani CENTROSINISTRA ALL'ATTACCO DI BERLUSCONI L'Ulivo: Usa day fazioso hanno diviso gli italiani la polemica ROMA , SIAMO tutti newyorchesi, faccia¬ mo guerra alla guerra per conqui¬ stare la pace, e il centrosinistra mighore, quello responsabile, l'ha capito, dice Silvio Berlusconi dal palco di Piazza del Popolo. Ma i politici dell'opposizione non apprez¬ zano. Lette le agenzie di stampa col discorso del presidente del Consiglio, seguite in diretta le immagini tivù, restano dell'opinione già espressa al mattino. «Con questa manifestazio¬ ne la Casa delle Libertà divide il paese», aveva detto il presidente dei deputati della Quercia, Luciano Vio¬ lante. «Meglio utilizzare la ricorren¬ za dei due mesi dalla strage negli Stati Uniti per unire gli italiani, anziché per dividerli», aveva fatto eco l'omologo per i parlamentari della Margherita, Pierluigi Castagnet¬ ti. «L'Usa day di Piazza del Popolo è una manifestazione di solidarietà: ma non al popolo americano, a Berlu¬ sconi», aveva ironizzato il laburista Spini, membro della direzione nazio¬ nale diossina. Ma appunto, una volta che Berlu¬ sconi ha letto il proprio discorso, con tanto di riconoscimento all'opposizio¬ ne che in Parlamento ha dato larghis¬ sima maggioranza a sostegno del governo nell'entrata in guerra a fian¬ co degli americani, nulla è cambiato. Anzi. «Quando un governo convoca una manifestazione in tempo di guer¬ ra essa si deve chiamare con il proprio nome: adunata». Al vicepresidente diessino della Camera, Fabio Mussi, la manifesta¬ zione del Polo sembra insomma cosa degna dei tempi della Buonanima, e questo perché «in nessun altro paese d'Europa è stato convocato qualcosa di paragonabile all'Usa day, forse l'impeto di Giuliano Ferrara ha trasci¬ nato l'intero governo». Meno male che non ero a Roma, fa eco l'ex ministro Giovanna Melandri. Durissi¬ mo Arturo Parisi della Margherita: l'intervento di Berlusconi «ha raffor¬ zato la convinzione che quella di oggi era, anche nelle intenzioni, una mani¬ festazione tesa a dividere l'Italia piuttosto che a unirla. Berlusconi non riesce proprio ad entrare nelle vesti di presidente del Consiglio di tutti gli italiani.Ha dimostrato fazio¬ sità anche nella scenografia e nei simboli utilizzati in piazza». In effetti, in piazza le bandiere di partito non avrebbero dovuto esser¬ ci, l'avevano garantito i responsabili di tutti i partiti della Casa delle Libertà. E invece c'erano, anche di Alleanza nazionale, la forza politica che con maggior iniziale freddezza aveva accolto il lancio dell'iniziati¬ va. E invece, dopo il discorso di Berlusconi, un infreddolito Gianfran¬ co Fini chiosava, «la sinistra ha perso una buona occasione per testimonia¬ re solidarietà al popolo americano». In piazza c'era pure Umberto Bos¬ si, che era stato catalogato tra i più restii, con la Padania, il quotidiano delia Lega, che ancora oggi all'idea di scendere in Piazza del Popolo sotto il Tricolore, e per giunta a sostegno dell'Old Glory, rispondeva pubbhcan- do 50 antiche bandiere di piccole, prerisorgimentali patrie italiane. E invece «è importante questa manife¬ stazione per far capire a tutto il paese che noi comunque siamo in Occidente» dice Umberto Bossi. Cer¬ to, «la guerra non è mai una bella cosa, ma quando l'attacco viene con¬ dotto con la violenza del terrorismo, non c'è alternativa all'uso della for¬ za». Basta con le ambiguità, chi non è contro i terroristi li aiuta, sta dicen¬ do dal palco Berlusconi, «che Dio benedica l'America e l'Italia». E dalla platea monta l'applauso, Gustavo Selva di Alleanza nazionale segue la diretta tv e applaude, «Un buon discorso, il migliore per spirito nazio¬ nale ed europeo, un forte appello alla difesa delle libertà, della democrazia e della giustizia. Unico dissidente del Polo, Bobo Craxi: «Mio padre mai avrebbe partecipato a questa marcia, e soprattutto mai se ne sarebbe fatto promotore». [r. r.] Castagnetti: «Erano solidali soltanto con il premien) Mussi, ds: unici in Europa I segretario del Ppi, Pierluigi Castagnetti (da sinistra) e il capogruppo diessino alla Camera, Luciano Violante

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