I vecchi borghi marinari della Villaregia di Leonardo Osella

I vecchi borghi marinari della Villaregia RIVA LIGURE, SANTO STEFANO AL MARE, CERIANA, BAJARDO, IL POGGIO E LA CIPRESSA I vecchi borghi marinari della Villaregia WEEKEND Leonardo Osella Imeno giovani rammenteranno dì avere studiato alle elementa¬ ri una poesia die diceva: «Una mamma è come un albero gran¬ de Z die tutti i suoi frutti ti dà», e ancora: «Una mamma è come il mare. 7 Non c'è tesori che non nasconda, f Contìnuamente come l'onda Z ti culla e ti viene a badare». D'accordo, c'è di meglio: ma questi versi rimandano a rimembranze tenere e gradite. L'autore è France¬ sco Fastonchi, un personaggio a suo modo originale, salottiero e galante, che non abbandonò mai del tutto la nativa indole goliardica, nemmeno quando a sua volta diventò cattedra¬ tico all'Università dì Torino e fu accolto tra i collaboratori della ter¬ za pagina del «Corriere della Sera». Pastonchì era nato nel 1875 a Riva Ligure, minuscolo paese dì pescaton tra Imperia e Sanremo, e ne ha lasciato una lìrica descrizione nella poesia citata in una lapide affissa accanto alla chiesa parroc¬ chiale dì San Maurizio: rime auli¬ che, che rievocano realtà scompar¬ se, giacché la Riva dì oggi non è neanche lontanamente paragonabi¬ le a quella di quegli anni remoti. Eppure qualcosa, in mezzo alle pro¬ liferazioni cementizie dei decenni passati, è rimasto. Tra l'altro, pro¬ prio la sepoltura dì Pastonchì, che qui volle tornare «post mortem» e ora vi riposa, nella tomba ricavata nel giardinetto die adorna l'antico Santuario dedicato alla Madonna del Buon Consiglio. Del primitivo fascino marinaro sopravvivono suggestivi segni da ammirare nel «camigio» centrale, animato e chiassoso, nella torre cinquecentesca accanto a piazza Ughetto, nell'Oratorio di San Gio¬ vanni Battista, in qualche scordo tra una casa e l'altra, neh'acdottola- to del sagrato della parrocchiale. Riva ostenta inoltre un altro vanto: la Bandiera Blu d'Europa conferita¬ le per la qualità del mare. Riva Ligure appartiene ad un gruppo di paesi un tempo chiamati collettivamente Villaregia. Ad orien¬ te dì Riva c'è Santo Stefano al Mare, sul cui assetto urbanistico valgono le già espresse malinconiche consi¬ derazioni. Ma anche qui ì segni di un passato fascinoso non mancano a chi sa vederli. Per esempio le due chiese affacciate l'ima vèrso l'altra: la parrocchiale dì S. Stefano Proto¬ martire, che pur ristrutturata man¬ tiene colonne e capitelli del '400, e all'interno conserva pregevoli ope¬ re; l'Oratorio del Santo Cristo, secen¬ tesco, con il bel bassorilievo sulla facciata. In direzione del porto, sì erge la rara torre ennagonale che ospita il municipio. Inoltre Santo Stefano è ben nota ai pescatori. perché il mare di fronte a località Aregai è una «secca» ricca di pesce. Una vìsita merita, sulle colline, Cipressa con la frazione staccata di Lingueghetta: sì spalancano vedute panoramiche dì vertiginosa malia, nella lucente cornice cu olivetì este¬ si a perdita d'occhio e appena rotti qua e là dai fichi ombrosi. A «parla¬ re» a lingueghetta è il silenzio delle pietre antiche, che segnano immote le case alte e arrampicate l'ima sull'altra. Altri piccoh boighi del¬ l'antica Villaregia punteggiano la marina e l'entroterra, come altri che di questo antico distretto non fecero parte, come Ceriana a Berar¬ do. Si percorre l'Aurelìa in direzione dì Sanremo, superando Arma di Taggia e Bussana; una deviazione sulla destra porta al Poggio, che gli appassionati dì ciclismo conoscono per essere l'ultima salita prima del¬ l'arrivo della Milano-Sanremo. Sì deve passare da qui, in un baluginare di serre In vetro, sotto le quali crescono miliardi di fiorì desti¬ nati all'esportazione: è la Valle Ar- mea, zona benedetta anche per la produzione di olio e vini. La strada si srotola in mille curve, aprendo qua e là fugaci spazi per squarci di infinito fra terra e cielo. Ceriana sì mostra all'ìmprowìso con le sue altissime case in escalation, anche se l'aspetto migliore del paese sì ammira dalla parte opposta, verso Bajardo. La chiesa di Santo Spirito, dal campanile snello, custodisce no¬ tevoli pitture, ma numerosi altri edifici sacri meritano un cenno: gh Oratori della Visitazione e di S. Marta, appartenenti alle Confrater¬ nite degh Azzurri e dei Verdi, e la chiesa di San Pietro oltre un cammi¬ namento coperto. Da Ceriana la carrozzabile sale ai 900 metri di Bajardo. Immenso è da quassù il panorama, che abbraccia i lontani profili delle Alpi liguri e Marittime e le ondulazioni della Val Nervìa. Al sommo del borgo sorse sui restì dì un tempio pagano la cosid¬ detta Chiesa Vecchia, mentre l'Ora¬ torio dì San Salvatore, in piazza De Sonnaz, custodisce un pregiato Po¬ littico della Trasfigurazione. Da sot¬ tolineare la sorpresa costituita dal¬ la Pinacoteca Cìvica, presso la Par¬ rocchiale del Sacro Cuore, che per¬ mette di conoscere un buon artista locale, Antonio Rubino. Uno scorcio di Riva Ligure

Persone citate: Antonio Rubino, Riva, Stefano Proto