«Pensioni, avanti anche senza intesa» di Roberto Giovannini

«Pensioni, avanti anche senza intesa» IL MINISTRO CONFERMA L'UTILIZZO DELLA DELEGA PER LA RIFORMA. COFFERATI: A QUESTE CONDIZIONI SARÀ LA MOBILITAZIONE «Pensioni, avanti anche senza intesa» Maroni: un milione a chi ha più di 70 anni Roberto Giovannini ROMA Per Roberto Maroni, in tre giorni si può trovare una intesa con i sindaca¬ ti sulla rifonna delle pensioni. Il ministro del Welfare, in una confe¬ renza stampa convocata per illustra¬ re i contenuti dell'emendamento sull'aumento, delle pensioni «pove¬ re», contesta la legittimità della ri¬ chiesta sindacale di un «chiarimen¬ to politico» con Silvio Berlusconi, e chiede ai leader sindacali la loro disponibilità a discutere nel merito, sfruttando da lunedì a giovedì pros¬ simo il tempo a disposizione per verificare se l'accordo è davvero possibile. Giovedì, comunque vada¬ no le cose, il governo ricorrerà alla delega legislativa per la riforma previdenziale, oltre che per il merca¬ to del lavoro e il fisco: la decisione è stata presa, e su questa l'Esecutivo non intende più ritornare. Se ci sarà accordo - sulla base di un documen¬ to scritto, che verrà sottoposto alle parti sociali lunedì nel corso di un incontro al ministero - tutto bene; altrimenti, lascia intendere Maroni, la disponibilità a rendere le deleghe su pensioni e lavoro più «blande» e digeribili per Cgil-Cisl-Uil potrebbe essere ritirata. E la rifonna resa più dura e stringente, come chiede Con- findustria. Innanzitutto, il milione al mese. La platea dei beneficiari in «Zona Cesarmi» si è ampliata: merito del¬ l'Inps, che ha fatto sapere al gover¬ no che non era necessaria alcuna copertura finanziaria aggiuntiva per sostenere la sanatoria per i pensionati che hanno percepito som¬ me indebitamente. L'Istituto, in so¬ stanza, non aveva previsto a bilan¬ cio (saggiamente prevedendo che ci sarebbe stato un condono) il recupe¬ ro degli indebiti derivanti dai con¬ trolli sui redditi, e dunque non ha bisogno di risorse per far fronte al buco. In altre parole, i 4.200 miliardi disponibili possono essere utilizzati tutti per gli aumenti. Al milione al mese - netto, specifica Maroni, anti¬ cipando un riassetto delle detrazio- m fiscali - ci arriveranno Tiitti i titolari di pensioni di invalidità civi¬ le al 10007o con 60 anni di età, e tutti i pensionati sociali e integrati al mini¬ mo con più di 70 anni. La condizione per avere diritto all'aumento è gode- re di un reddito inferiore ai 13 milioni annui, o di 21,5 in presenza del coniuge. Nel reddito non verrà considerata la prima casa di abita¬ zione; questo significa che anche gli ultraTSenni che finora per questa ragione non godevano dell'aumento della maggiorazione sociale riceve¬ ranno sia gli aumenti stabiliti dalla Finanziaria Amato che da quella Berlusconi, Per «premiare» i pensio¬ nati poveri che hanno versato contri¬ buti rispetto a quelli «sociali», l'emendamento che verrà presenta¬ to al Senato stabilirà che per ogni cinque anni di anzianità contributi¬ va l'interessato potrà «scalare» un anno la soglia di età: in pratica, il milione al mese per tredici mesi sarà dato anche a un pensionato al mini¬ mo di 65 anni che abbia in passato versato contributi per 25 anni. Quan¬ to alla sanatoria degli indebiti Inps, come anticipato riguarderà 455.000 la questione è chiusa. Deciderà il governo giovedì nel corso del prossi¬ mo Consigli» dei Ministri. Con i sindacati invece il confronto può essere solo sul merito e sui contenu¬ ti dell'intervento». E sui contenuti, il ministro annuncia un vero e proprio «tour de force» negoziale: lunedì presenterà un documento in cui svilupperà i punti già illustrati a voce nell'incontro di giovedì. Dal documento sparirà l'indicazione dei disincentivi per chi rifiutasse di optare per un prolungamento dell'at¬ tività lavorativa oltre l'età pensiona¬ bile: «gli obiettivi di limitare le uscite peranno raggiunti senza pena¬ lizzare nessuno». Un ramoscello d'olivo teso al sindacato; così come dovrebbe esse¬ re gradito il «no» del ministro al progetto di inserire il Tfr in busta paga elaborato al Tesoro. Certo è che sull'altro piatto della bilancia c'è anche un possibile irrigidimento del governo: ad esempio, con interventi sulle aliquote dei nuovi assunti che «è un tema sul tappeto». La palla passa al sindacato. Maroni definisce «pura demagogia» la minaccia di ieri cÈ Sergio Cofferati di imo sciopero generale se la delega sulle pensioni vedesse la luce, e definisce «ragione¬ vole» la posizione di Savino Pezzet¬ ta, che prima vuole capire il merito della proposta del governo. Ma an¬ che la Uil di Luigi Angeletti sembra scettica su un'intesa in soli tre gior¬ ni su una materia così impegnativa. I sindacati, apparentemente uniti e determinati, insistono nel chiedere un chiarimento a Silvio Berlusconi. pensionati (il 6407o del totale) che hanno un reddito inferiore ai 16 milioni annui. Gli altri dovranno pagare il 7507o di quanto indebita¬ mente percepito, sia pure in 24 mesi. Quanto alla riforma delle pensio¬ ni, Maroni ritiene «non opportuno» l'incontro richiesto dai sindacati a Berlusconi. «Non c'è nessuna neces¬ sità - spiega - la delega è uno strumento utile e legittimo, per me Il ministro Roberto Maroni

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