La marcia dei cinofili contro l'Islam di Maria Laura Rodotà
La marcia dei cinofili contro l'Islam FREDDO La marcia dei cinofili contro l'Islam Maria Laura Rodotà IO vado a piazza del Popolo, come no. E sai perchè? Perchè se vince l'Islam i cani hanno chiuso». Dopo l'il settembre - ce lo ripetono fino alla nausea, fino alla voglia di comportarsi malissimo - ognuno si è fatto un esame di coscienza per capire cosa, per lui/lei, conta veramente. Per la mia amica Nick, adolescenza nel gruppo «Vìva il comunismo», lunghi anni di militanza femminista e ambientalista, contano, come è giusto, il suo compagno canato quanto lei; e i suoi due cani, e la specie canina in generale. In più la sinistra la entusiasma sempre meno (eufemismo), in più è interventista (le persone miti come lei, quando si decidono, fanno sembrare Condoleezza Rice una pappamolla). Perciò oggi andrà allo Usa Day organizzato dal «Foglio» e da Forza Italia a Roma. Come autoconvocata dell'area cinefila. Convinta della necessità di arginare il fondamentalismo musulmano: «Nell'Islam, il cane è l'incarnazione di ogni impurità. Basta vedere le manifestazioni in Pakistan: sono piene di cartelli "Bush Dog", con faccia di Bush e corpo di cane. I cani sono trattati in modo atroce. E poi scusa, da sempre per i musulmani "cane infedele" è l'insulto peggiore». Nick come Berlusconi? Berlusconi quel Berlusco¬ ni della gaffe sulla superiorità dell'Occidente sul¬ l'Islam? Non esattamente. Nick è anche gatt'ara; e nei Paesi islamici, dove il reddito medio prò capite lo permette, i gatti sono tenuti in gran conto. Nick ama molto la storia della gatta di Maometto. Gli dormiva sul braccio, lui si doveva alzare e si tagliò una manica per non svegliarla. Però. Questo non basta a smorzare l'ansia cinefila; non serve ad annullare la coazione a manifestare. Specie se una ha cani dal pedigree altamente simbolico: «Vado con Ciro che è un Labrador, anglosassone, e con Nello che viene da Terni». Quasi una bandiera a stelle e strisce e un ciampiano tricolore. Alla fine della fiera è come se Nick andasse con quelle; la problematica canina la tocca molto ma è un modo per mettere le mani avanti, soprattutto. Per togliere pathos neodestro al suo Usa-Day, per dargli un'angolazione surreal-animalista e renderlo digeribile agli amici «che mi vogliono togliere il saluto». E che farebbero un'idiozia. Chi saprebbe raccontargli meglio di Nick del palco guerresco con Berlusconi, Clarissa Burt e Alberto Sordi? Se sinistra e quasi ex sinistra non si parlano -magari quando portano a spasso i cani- non producono idee battute e pensieri; e stanno sempre più da cani.
Persone citate: Alberto Sordi, Berlusconi, Bush, Clarissa Burt, Condoleezza Rice
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