L'altra sinistra si vede al caffè Rosati di Maria Laura Rodotà

L'altra sinistra si vede al caffè Rosati LONTANI DAL PALCO, IN DISPARTE , SI RIUNISCONO CON IL PROMOTORE. NASCE UNA NUOVA EGEMONIA CULTURALE? L'altra sinistra si vede al caffè Rosati Intellettuali, attori, registi ed ex pei in piazza del Popolo con Ferrara i personaggi Maria Laura Rodotà ROMA LUCIA viene; Renzo pure e per una volta è d'accordo con la mamma; Franco passerà al caffè Rosati a salutare Giulia¬ no che sarà lì con la moglie, gli amici e con la sua corte di giovanotti verbalmente feroci e tentativamente blasé. Non è un normale aperitivo del sabato a piazza del Popolo, però. Forse è la consacrazione di ima nuova egemonia culturale. Che va a sostituire quella - da alcuni dei convenuti molto attaccata, revi¬ sionata, magari ingigantita - della sinistra. E che è stata perseguita (quella nuova) con mezzi e strategie della vecchia sinistra, e non poteva essere che così. Perché più o meno così è andata: un intellettuale-politico compagno di strada ha lanciato l'idea di una manifestazione. Un grosso partito si è accohato organizzazione e spese. Sono piovute adesioni indipendenti e non, e polemiche. Poi c'è stato il classico, mitico, sfizioso «appel¬ lo degh inteUettuah», e poi tutti in piazza. Non è un episodio della storia del Pei o del Psi, è la storia dello Usa-Day di oggi a Roma. E l'appuntamento da Rosati sarà la nicchia laterale, colta e chic ma fondamentale della ma¬ nifestazione. Il «Foglio» di Giu¬ liano Ferrara, che ha l'ha propo¬ sta, ha diramato gh inviti sul giornale di ieri: «Domani ore 15 con i Foglianti», davanti al caf¬ fè, con striscione di Vincine. All'estremità della piazza, lonta- ni dal palco coi politici e lo showbusiness. Con possibilità di vedere da vicino la star (sem¬ pre Ferrara anzi Giuliano), e di sentirsi parte del club. Come nelle tre settimane di prepara¬ zione, quando al club ci si univa mandando la-propria adesione allo Usa-Day, e si compariva sulla pagina preposta. E questa è la novità, «made in Ferrara», Giuliano. «E' sicuramente un grande successo suo», dice Franco, De¬ benedetti, senatore Ds che parte¬ cipa («e alcuni miei elettori sono contenti»). «Di un suo progetto culturale ben preciso, e nuovo. Basato sul continuo rovescia¬ mento della "conventional wisdom": si prende una cosa che tutti danno per scontato (per dire: D'Alema condottiero nel Kosovo! "La vita è bella" film meravighoso! ecc. ecc., ndr) e si va a grattare cosa c'è sotto. Lui è abilissimo nel pensiero laterale, spiazzante». Ultimo caso, lancia¬ re dal suo giornale elitario una manifestazione filoamericano- casereccia. Rosati escluso. Così, «adesso al centro del dibattito c'è una "non sinistra" eccentrica e anomala», si rallegra Renzo, Eoa, ex direttore delT'Unità", ora editorialista del "Giornale", firmatario del manifesto, che sarà lì con la madre Lisa, ex Resistente, exgruppettara. «Cer¬ to nell'idea di manifestare per testimoniare, nel voler racco- ghere adesioni esteme, c'è an¬ che il megho del vecchio Pei». E comunque, «l'egemonia cultura¬ le della sinistra si è esaurita negh ultimi dieci anni». Anche se «io resto a sinistra», rivendica Lucia, Annunziata, ex direttore Tg3 ora ApBiscom. «Quella di Ferrara è ima cosa di Darte. Ma ora c'è stato un voto Dipartisan sulla guerra. Non si può lasciare spazio ai filoni antiamericani. E allora ci si tura il naso e si va». Con Ferrara, previa lettera al "Foghe" in stile Annunziata, un sacco di insulti e poi un fermo sì, e un «brava, bravissima» del deliziato diretto¬ re. Altre lettere di adesione era¬ no più bevi. Alain Elkann per¬ ché «l'amore non è amore senza prove». Il critico Valerio Capra- ra perché «la mia riconoscenza per il cinema americano è vasta come il paesaggio dell'anima». Lo scrittore Ruggero Guarirli «perché all'America devo anche lo shock del primo contatto con la musica moderna». E Poi c'è il manifesto «Contro la barbarie», promosso dall'ex giornalista comunista ora depu¬ tato di Forza Italia Nando Ador¬ nato. Sottoscritto, come ai bei tempi dei grandi appelli, dal «Mondo» di Pannunzio al solito Pei, da «registi, attori, scrittori, cantanti e saggisti». Tra cui Sergio Castellino e Margaret Mazzantini, Pupi e Antonio Ava- ti. Giuliano Cazzola, Luca Doni- nelli, Gianfranco Pasquino. Tut¬ ti da Rosati sabato pomeriggio. E poi? Debenedetti: «Poi Ferrara dovrebbe fare Ferrara. E critica¬ re la manifestazione». Sennò rischia l'incoronazione a Nuovo Egemone, quello che stabilisce la conventional wisdom. Gh pia¬ cerà? Lucia Annunziata : «E' un'iniziativa di parte ma bisogna turarsi il nasoe andare con Giuliano» Franco De Benedetti : «Il direttore del Foglio ha un progetto profondo e spiazzante» L'ex direttrice del Tg3 Lucia Annunziata. Anche lei sfilerà oggi a favore degli Usa L'attore Sergio Castellino ha aderito alla manifestazione