Roma città aperta filoamericani-no global-fedeli TUTTI INSIEME

Roma città aperta filoamericani-no global-fedeli TUTTI INSIEME LE MAM^STAZiONI DI DOMANI 1 : i L DALLE 9 ALLE 19 FRA PROTESTE, SOLIDARIETÀ' E PREGHIERE Roma città aperta filoamericani-no global-fedeli TUTTI INSIEME la capitale filippoGeccarelli ROMA E pioverà. Pure. A Roma, che non aiuta. «E' in arrivo un'ondata di cattivo tempo - ha annunciato il meteorologo Ma¬ rio Gìulìacci ai crohistì del Cor-**riere della Sera -. Assicurato cielo plumbeo e temporali nella giornata di sabato». | 'Ma già oggi si comincia. Ore 9, concentramento a piazza Ese¬ dra di Cub, Slai, Cobfs e Usi. Contro la finanziaria, la guerra e la sentenza di Porto Marghe- ra: tre piccioni per un solo sciopfirogenerale. Corteo in giù, verso Santi Apostoli. Caos garan¬ tito, moltiplicazione di blocchi, eccedenza di transenne, auto¬ bus deviati, imprecazioni di tas¬ sisti, marmellata di lamiere. Al solito. Poi, per non perdere il ritmo, riattraversamento della città e conclusione davanti al ministero del Lavoro. Per domani, d'altra parte, sono previste non una, non due, ma tre manifestazioni: tre. Al mattino, in piazza San Pietro, Grande Raduno con il Papa dei volontari della Diocesi di Roma; segue messa del cardinal Ruini e dei vescovi ausihari. Lungoteve¬ re a rischio d'ingorgo, sottopas¬ saggi inclusi. Poi, archiviati i volontari dio¬ cesani, varrà la pena di tener d'occhio la stazione Termini. Qui s'incontreranno, discesi dai treni speciah e non speciah, gh anti-global pacifisti e i berlusco- niani filo-americani che sosten¬ gono l'intervento in Afghani¬ stan. Per una di quelle circostan¬ ze che rendono straordinaria Roma, la capitale ospita due gigantesche manifestazioni alla stessa ora, nello stesso centro storico e nello stesso momento assai delicato dal punto di vista dell'ordine pubblico, per non dire del terrorismo. Per cui piazza del Popolo sarà tutta a stelle e strisce, con osten¬ sione di video, comizio finale di Berlusconi e cantata di Bocelli; mentre da piazza Esedra fino al Circo Massimo sfileranno Berti¬ notti, Agnoletto, Casarini e i centri sociali. Concerto finale pure li. In mezzo, tra le due masse, un muraglione umano di poliziotti e carabinieri. Per ore e ore, lungo l'asse militarizzato di via Nazionale, Roma sarà divisa in due come Berlino ai tempi della guerra fredda. Con un'ingenuità che suona perfino sospetta, il Corpo dei Vigili Urbani ha emesso l'altroieri un comunicato nel quale si consiglia ai cittadini di lasciare a casa l'automobile. Il solo pensare che, a parte l'auto¬ mobile, si possa anche soltanto salire su qualche mezzo pubbli¬ co rende infatti il suggerimento malizioso e insieme straniante nella sua irrealtà. Domenica si riposa. Ma lune- *ta Garibaldi dì si riprende. Al¬ le 10 sit-in degli insegnanti Cgil davanti al mini¬ stero della Pub¬ blica Istruzione, che è un modo sicuro per para¬ lizzare viale Tra¬ stevere dalla Por- tuense fino a pon¬ to contemporanea, corteo Cub e Co¬ bas. Sohto itine¬ rario, da piazza Esedra a Santi ApostoU. E sohto traffico impazzi¬ to, sohto scompi¬ glio, sohto scon¬ forto. A questo pun¬ to, con la piena e vergognosa consapevolezza di rappresentare un'istanza local¬ mente particolaristica, e quindi necessariamente minoritaria, si fa presente che chi non è Cub, né Cobas, né volontario diocesa¬ no, né insegnante Cgil, né filo- berlusconiano americano o anti- jlobalista agnolettiano, ma solo ia la meravigliosa sfortuna di abitare nel centro storico di Roma, beh, oggi, domani e dopo¬ domani è fritto e sconfitto in partenza. E se pure domenica la città potrà respirare ritrovando se stessa nei suoi splendidi corridoi umani, quel che davvero non riesce a comprendere è còme mai solo due mesi fa erano tutti preoccupati per le eventuali ma¬ nifestazioni alla Fao; e Berlusco¬ ni che pareva fosse disposto a tutto pur di evitarla, e Veltroni che scriveva lettere su lettere, e dove li mettiamo i manifestanti, a Tor Vergata o a Ostia? E perfino della integrità delle più antiche vestigia si preoccupava¬ no, a un certo punto, e adesso? Adesso, come se niente fosse, si convocano due manifestazioni lo stesso giorno, la stessa ora e chissà sabato che succede. Magari poi non succede nien¬ te di niente. Lo si spera. Per sua natura e vocazione, Roma non è città che si lasci violentare facil¬ mente. Da un paio di millenni, anzi, si può dire che accolga le invasioni con la più rassegnata e altezzosa indifferenza. Gh stes¬ si romani, popolo scettico, han¬ no maturato al riguardo un at¬ teggiamento che si rispecchia in quello degli antichi popolani di Giuseppe Gioacchino Belli: «Bug- giarà chi se sarva a sto paese!». Oppure: ((Padroni a Roma?Acci- dentacci ar mejoh. Roma - a volte anche «Romaccia» - è del resto ritenuta amorosamente «stalla e chiavica der monnon. E' un rapporto complesso che trascende la simultanea e con¬ trapposta apparizione di Casari¬ ni e Clarissa Burt. Qui tutti arrivano, da sempre: dai visigo¬ ti ai metalmeccanici passando per i coldiretti e le camicie nere. Dopo tutto, misurarsi costante¬ mente con l'eterno offre qual¬ che vantaggio, anche se non dal punto di vista della viabilità. Si pensi al Giubileo, ma anche alle circa 1.300 pubbliche cerimonie di beatificazione che hanno avu¬ to luogo, con opportuno dispie¬ go di torpedoni in sosta precaria e obnubilante, durante il pontifi¬ cato wojtyliano. E perciò: «Do¬ po er giubileo, pe' li romani/pe' solito c'è sempre er sassatone». Laddove quest'ultimo colpo con- tudente - «er sassatone», appun¬ to - è da intendersi come qualco¬ sa che non permette mai di star tranquilli, e sempre garantisce un qualche inconveniente sup¬ plementare, una nuova tassa, un nuovo sindaco smanioso, una nuova manifestazione, o due, o tre, nella stessa giornata piovosa. Tutto questo non solo porta automaticamente a realizzare la «Città aperta», ma viene vissu¬ to più o meno con lo stesso spirito che nella prima metà dell'Ottocento ha ispirato que¬ st'ultimo sfolgorante motto bel- liano secondo cui «Roma addi- vento dar primo giorno/ com'è oggi, una Torre-de-Babelle». Un luogo a suo modo privilegiato dove si svolgono i drammi del¬ l'esistenza e si avvera, anche sui palchi delle manifestazioni, nei video inviati dall'America o den¬ tro gli zainetti delle tute bian¬ che, la confusione delle lingue e delle conoscenze. Più che il prezzo pagato al suo essere capitale, Roma paga la sua maestosa scenografia. Montecitorio è magnifico un teatro all'aria aperta, e infatti vi succede di tutto. Piazza del Par¬ lamento, liberata per finta dalle automobili, offre il più straordi¬ nario e misterioso parcheggio, centinaia e centinaia di mezzi ammassati come nessuno si rie¬ sce a spiegare. A rompere l'ìm- mobilità contribuiscono episodi come quello della onorevole Car- lucci che sperona un autobus, se la squaglia e posteggia come capita. Ce n'è pure per le orec¬ chie, comunque. L'altro giorno, con meraviglioso tempismo, il prefetto ha sconsigliato l'uso delle sirene, per evitare turbati¬ ve fuori nell'attuale «delicato momento». Con il che dovrebbe¬ ro cessare anche le sgommate i lampeggiamenti che precedono i ministri in ristoranti dai nomi irresistibili: «Il Comparone», «I due ladroni», «Er Cuccurucù». Ma non è solo la politica, ormai. L'altro giorno era tutto drammaticamente bloccato per la maratona sui pattini. Ma poteva essere la maratona sen¬ za pattini, la biciclettata ecologi¬ ca, la mucca Ercolina, la parata delle Ferrari, il Gay Pride, i lavoratori dei circhi con gli ele¬ fanti, le auto d'epoca, i leghisti con la mota solare, i curdi autolesionisti, la parata milita¬ re, l'alta moda a Trinità dei Monti, il concerto del Primo maggio a San Giovanni. Tutto, insomma, e il contra¬ rio di tutto. La guerra e la pace. Roma, non Roma e anti-Roma. Per ore e ore lungo l'asse di via Nazionale sarà divisa come Berlino ai tempi della Guerra Fredda I vigili urbani hanno consigliato ai cittadini di lasciare l'automobile a casa Domenica una pausa poi lunedì scenderanno in piazza gli insegnanti della Cgil, il Cub e i Cobas Da una parte Luca Casarini e dall'altra Clarissa Burt: dopo i raduni oceanici del Giubileo la metropoli non sembra aver paura A sinistra la festa al Circo Massimo per lo scudetto della Roma Qui sotto il Gay Pride sfila nei pressi del Colosseo nel 2000 La folla di giovani radunati con il Papa l'anno scorso per la Giornata Mondiale della Gioventù. A destra una Messa a San Pietro