Antonioni, il vecchio e l'Eros di Simonetta Robiony

Antonioni, il vecchio e l'Eros SI GIRA «IL FILO PERICOLOSO DELLE COSE» CON CRISTOPHER BUCHHOLZ, REGINA MEMNI E LUISA RANIERI Antonioni, il vecchio e l'Eros Il regista, dirige, pur costretto ali'immobilità Simonetta Robiony inviata a CAPALBIO L'azzurro spento del lago di Bara¬ no, più in là quello cupo del mare segnato dalle isole, in fondo, su un colle il profilo di Capalbio, davanti strisce di sabbia punteg¬ giate di arbusti in un mescola¬ mento tra acque dolci e acque salate, da laguna. Il paesaggio è quello tipico di Antonioni- da «Deserto rosso» a «Blow up», da «Zabriskie point» all'ultimo, «Al di là delle nuvole», un paesaggio snervato ed elegante che entra con prepotenza nella storia tra¬ sformandola in una cosa nuova. Michelangelo Antonioni, alla so¬ glia dei novantanni e con la paralisi della parola che lo perse¬ guita da tdmpo, è seduto in una sedia, immobile davanti al suo set come in contemplazione, ma da un occhio, uno solo, spalanca¬ to sulle cose manda lampi di intelligenza. Con una testardaggi¬ ne e una tenacia sconosciute alla maggior parte dei vecchi e dei malati, ha ottenuto di poter gira¬ re ancora un altro film, «Eros» prodotto dal suo amico francese Stephane Tchalgadjieff con l'aiu¬ to di altri soldi francesi e con l'italiana Fandango di Domenico Procacci, indispensabile per far partire il progetto. Tramontata /ipotesi di dirigere «Destinazio¬ ne Verna» con Sofia Loren, mai andata in porto quella di fare «Tanto per stare insieme» con gli americani, Antonioni sostenuto come sempre dalla moglie Enri¬ ca, la sua voce e il suo corpo, ha avuto l'idea di firmare un film a tre mani che avesse come tema l'erotismo, una cosa che aveva in testa da anni: con lui, dovrebbe¬ ro esserci infatti anche lo spagno¬ lo Fedro Almodóvar, che al mo¬ mento non ha ancora firmato l'impegno, e il cinese Wong Kar Way, quello di «In the mood for love» che ha già accettato. L'epi- sodio di Antonioni si intitola «Il filo pericoloso delle cose» ed è ispirato, come già era accaduto per «Al di là delle nuvole» al racconto omonimo contenuto nel suo libro «Quel bowling sul Tevere», più qualche traccia di altri due suoi racconti. E' la storia di un matrimonio che finisce: incomprensioni nella coppia, lui che la tradisce con una ragazza appena intravista, le due donne che si incontrano per un chiarimento. A interpre¬ tarlo tre attori molto intensi: Cristopher Buchholz visto in tv ne «L'impero» accanto a Claudia Koll, Regina Nemni, sua moglie, un esordio di lusso con Fellini in «E la nave va» poi anni negli Stati Uniti, Luisa Ranieri, l'altra, apppena scelta da Fieraccioni per il nuovo «Il principe e il pirata». Dentro una torre medi¬ cea, una delle tante che punteg¬ giano le coste toscane, nel parco La Sacra, una proprietà privata tutelata però dal WWF, al riparo da sguardi indiscreti si gira una scena d'amore e di sesso. Lui, il marito, ha visto arrivare la ragaz¬ za su un cavallo mentre, al ristorante, litigava con la moglie e l'ha seguita fino alla torre dove sembra essersi stabilita per vive¬ re. Lei, la ragazza, lusingata dal desiderio suscitato, ha invitato l'uomo a entrare per legarlo a sé in un gioco erotico. Del film, scritto con i dialoghi di Tonino Guerra e la fotografia di Marco Fontecorvo, parlano naturalmen¬ te gli altri, tutti gli altri, raggrup¬ pati intomo a un tavolo dove si mangia. Farlano per dime poco, però, o pochissimo. . Antonioni non vuole rivelare come andrà a finire la vicenda e del resto più che quel che succe¬ de nei suoi film ha sempre conta¬ to come succede. Si sa che l'eroti¬ smo avrà gran parte nel film. Che Luisa Ranieri, la ragazza, sarà molto nuda e che, prima di prenderla, Antonioni le ha chie¬ sto di mostrargli le gambe su fino all'inguine. Che Buchholz porte¬ rà un orecchino sfilato a un certo punto con molta sensualità dal lobo. Che a Regina Memni, un tempo ballerina, è stato chiesto di camminare ondeggiando sui tacchi, con ima lunga falcata provocante mentre la macchina da presa puntava lentamente sul suo dorso. Di più non è dato scoprire. Girato per un mese, da metà ottobre a metà novembre, tra Ansedonia, Capalbio e l'Uccelli¬ na, «Il filo pericoloso delle cose»- non ha una data d'uscita: è una opera d'arte, dicono i produttori, finirà quando gli altri due autori avranno deciso come e quando girare i loro episodi che fanno, del resto, solo in segno di omag¬ gio ad Antonioni. Fer quanto possa apparire assurdo per chi , vede il grande vecchio immobile sulla sua sedia, gli attori, ma anche gli altri collaboratori so¬ stengono che non è affatto diffici¬ le comprendere gli ordini del regista: li dà a gesti, imperiosi e decisi, o li fornisce con lo sguar¬ do suggerendo movimenti dipin¬ ti nello spazio .come pennellate su una tela. E non si arrende finché la scena non é esattamen¬ te come l'ha immaginata lui. Regina Memni ha ripetuto una ventina di volte la sequenza in cui doveva esprimere la sua rab¬ bia solo con una mano che strin¬ geva un bicchiere. Un triangolo amoroso con mistero finale Tramontato il progetto di fare con Sofia Loren «Destinazione Verna» Le riprese fra Capalbio e il lago di Burano Sarà un film a episodi coinvolti anche Wong Kar Way e Pedro Almodóvar Cristopher Buchholz e Luisa Ranieri in una immagine di «Il filo pericoloso delle cose» che Michelangelo Antonioni sta girando fra Capalbio e l'Uccellina

Luoghi citati: Capalbio, Stati Uniti