«L'insegnante ideale è in Cuore»

«L'insegnante ideale è in Cuore» IL MINISTRO ALLA PRESENTAZIONE DELLA FICTION: «LA STORIA DI QUESTO FILM E' IL SIMBOLO DELL'ITALIA MULTIETNICA» «L'insegnante ideale è in Cuore» Moratti: li amo perché hanno autorità morale il caso Raffaella Siiipo CUORE» come simbolo dell'Ita¬ lia multietnica del 2001, la maestrina dalla penna rossa ideale rappresentante della stanca e in¬ soddisfatta classe docente italia¬ na. Così Letizia Moratti, ministro della Pubblica istruzione, legge il romanzo di Edmondo De Amicis, mentre 0 film tv arriva domenica su Canale 5. «Un film bellissimo - dice il ministro, presente alla «pri¬ ma» -. Ho letto "Cuore" quando ero bambina e i personaggi sono la rappresentazione della nostra so¬ cietà: ci sono i buoni e i cattivi, i ricchi e i poveri. Quello che mi piace di più è la maestrina dalla penna rossa, comprensiva e dolce, che aiuta i bambini e li va a soccorrere anche a casa. Unafigu-. ra meravighosa. Io sono sicura che i docenti svolgano un ruolo impor¬ tantissimo, sono sempre più un punto di riferimento e aiutano le famiglie in un periodo difficile come questo, con la guerra in atto. So che la stragrande maggioranza dei docenti è così e in questo sensp i personaggi di "Cuore" hanno un valore straordinario». La scuola italiana va dove la porta «Cuore»? A leggere tra le righe delle ultime proposte del ministero la battuta non è poi così peregrina, anche se i lavori della commissione presieduta dal pro¬ fessor Giuseppe Bertagna sono an¬ cora in corso e devono passare entro l'anno al vaglio degli «Stati generali dell'istruzione», aperti a studenti, genitori, insegnanti ed esperti. L'orientamento pare infat¬ ti quello di salvaguardare la tradi¬ zione (mentre la riforma Berlin- guér-De Mauro stravolgeva i cicli), mantenendo elementari e medie come sono ma, stando alle indi¬ screzioni, introducendo in secon¬ da media un «doppio binario» dal sapore Anni 50: da una parte gli studenti che intendono proseguire gli studi superiori (con la durata del liceo ridotta però a quattro anni, per finire a 18 anni come nel resto d'Europa) dall'altra gli stu¬ denti che scelgono la formazione professionale, comunque obbliga¬ ti alla frequenza fino alla maggio¬ re età. La prevalenza di «Cuore» si vede però soprattutto in un altro passaggio della riforma, quello che auspica la messa a pimto di un «codice deontologico dei docenti», con ima commissione apposita pre¬ sieduta dal Cardinale Ersilio Toni¬ ni. Una scelta che ribadisce, insom¬ ma, la centralità del «maestro» come autorità morale prima anco¬ ra che scolastica e l'importanza del sentimento nei confronti della nozione. «La^cuola è un momento importantissimo per capir? i bam¬ bini e gli altri - dice infatti la Moratti -. Oggi sentiamo l'esigenza di capire le persone che riteniamo diverse e pensiamo siano i cattivi». Oggi, soprattutto, dice Moratti rivolgendosi ai bambini presenti all'anteprima « abbiamo bisogno di eroi positivi. Bambini, potete essere degli eroi anche aiutando il vòstro compagno di banco. E' im¬ portante stare vicini, raccoglierci, vivere la solidarietà anche verso chi non è uguale a noi». D'alttonde l'attualità di «Cuore», ribadisce Maurizio Costanzo, responsabile della fiction Médiaset, «è nel con¬ flitto sociale, nelle diversità di estrazione e di provenienza geogra¬ fica fra i bambini della stessa classe: e la diversità delle diversità è un tema quanto mai attuale. Penso alla scuola più multietnica d'Italia, alla periferia di Milano, dove i genitori italiani non voglio¬ no più iscrivere i loro figli: tutto questo è ima bestemmia, die intèn¬ diamo combattere anche con la tv». Il lodevole messaggio ha sicura¬ mente più efficacia se passa attra¬ verso i volti della «maestrina» e miss Italia Arma Valle e soprattut¬ to del Perboni Giulio Scarpati, già amatissimo Dottor Lele nella serie di Raiuno «Un medico in fami¬ glia»: «La difficoltà dell'integrazio¬ ne fra i bambini della classe è estremamente attuale - dice infat¬ ti Scarpati -: nell'800 un gesto di sohdarietà di un ricco verso un povero era rivoluzionario. E in questi tempi di guerra è importan¬ te riflettere sui sentimenti e sul senso della vita, capire le ragioni degli altri». Su tutto, la benedizio¬ ne finale di Andrea Bocelli in for¬ ma di sigla: «Se la gente usasse il cuore». Il ministro della Pubblica istruzione Letizia Moratti ha definito i personaggi del film la rappresentazione della nostra società

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