Islam estremo in Tv, bufera su Vespa di Luciano Borghesan

Islam estremo in Tv, bufera su Vespa Islam estremo in Tv, bufera su Vespa il cardinale Poletto: troppa pubblicità a chi irride il Crocifisso Luciano Borghesan TORINO «Troppa pubblicità per i musul¬ mani, quelle presenze a Porta a Porta servono a farsi propagan¬ da. Per me. Vespa sta sbagliando a dar loro tanto spazio: è contro¬ producente. E poi la gente fa confusione, va chiarito che gli Imam non sono sacerdoti, ma figure laiche, che parlano a titolo personale», il richiamo al giornali¬ sta-conduttore del più seguito programma poUtico della Rai è dell arcivescovo di Torino. Il cardinale Severino Poletto aveva assistito in silenzio alle ripetute apparizioni tv, anche nel programma di Michele Santoro, dell'Imam di Porta Palazzo, Bou- chiri Bouchta, un musulmano che vive e lavora a distanza di poche centinaia metri dall'Arcive¬ scovado torinese, e che ha sem¬ pre cercato di salvare l'immagine di Bin Laden, slegandola dal tragi¬ co 11 settembre. Solo ieri solleci¬ tato dai cronisti in una conferen¬ za stampa, il cardinale ha rivolto un monito, chiedendo «ai musul¬ mani di questa città, di non creare polemiche sulle questioni intemazionali e di guardare, inve¬ ce, come Torino li ha accolti e aiutati, la grande disponibilità all'integrazione dimostrata». Ma quanto vale il messaggio di Bouchta in prima serata Rai? E quanto pesano le crescenti pre¬ senze di altri rappresentanti del mondo islamico? Il cardinal Polet^ to si rivolge a chi fa informazio¬ ne, esorta il servizio pubblico della Rai a essere più rispettoso di tutti: «L'altra sera c'è stato uno che ha irriso il crocifisso, ha insultato i credenti. Vespa deve stare attento a chi chiama nel suo studio». Dopo il contestato programma di lunedì scorso, l'ex direttore del Tgl aveva risposto alle critiche degli ambienti cattolici, riprese in particolare da Avvenire, appel¬ landosi al dovere d'informare: «Garantire libertà di espressione è per me equilibrio. Bisogna rap¬ presentare anche le opinioni più diverse». Si era difeso dicendo che Adel Smith - l'autore delle offese -era presidente dell'Unio¬ ne Musulmani d'Italia e «non eletto da me». Le osservazioni del cardinale di Torino, ieri, hanno fatto brec¬ cia, Vespa le condivide: «Sono d'accordo con monsignor Poletto, ha ragione nel segnalare il perico¬ lo che gli imam, laici e non sacerdoti, abbiano troppo spazio e facciano propaganda in tv». Fa queste riflessioni mentre la pole¬ mica continua a lievitare. Intervi¬ ste, commenti di esperti, interro¬ gazioni parlamentari. Oneri che si sommano agli onori accreditati¬ gli da un sondaggio di Datamedia (sempre di ieri): Vespa risulta il più popolare tra gli opinion lea¬ der (61,2 per cento), lo seguono Mentana, Costanzo. La responsa- bibtà cresce con l'autorevolezza. 11 conduttore di Porta a Porta spiega le difficoltà del momento per chi ha il compito di informa¬ re: «Il problema è che è necessa¬ rio che l'opinione pubblica cono¬ sca quanto sia articolato il mon¬ do musulmano, nel quale ci sono persone moderate, come Mario Scialoja (ex ambasciatore, rappre¬ sentante in Italia della Lega mu¬ sulmana mondiale), ma anche moltissime persone le cui posizio¬ ni sono estreme». E Vespa teme («timore che spero infondato», aggiunge) che «queste persone siano più numerose di chi viene di sohto invitato in televisione». Come esempio cita la sintonia delle quattro donne islamiche, di origini diverse, anche italiane, intervenute a Porta a Porta nel¬ l'ultimo mese: «Nessuna di loro ha preso le distanze da Bin La¬ den». Rispetto alla trasmissione con Adel Smith sul crocifisso elogia la capacità e la prontezza di Cacciari nel «difendere i senti¬ menti degh italiani, laici e cattoli¬ ci» e la contrappone alla pruden¬ za dei tre sacerdoti presenti in studio: «Mi sarei aspettato una dissociazione veemente. Non l'ho vista». La protesta-richiamo del cardi¬ nale di Torino arriva poche ore prima della «vibrante e sofferen¬ te indignazione» (per «gli ignobili insulti al Crocifisso») espressa da monsignor Giuseppe Cacciami, presidente del Sir, l'agenzia dei settimanali cattolici promossa dalla Cei. Le affermazioni di Adel Smith secondo monsignor Caccia¬ mi sono tali da «polverizzare» ogni tentativo di dialogo e fanno chiedere «se esistono ancora que¬ gli essenziah criteri che esigono che un servizio pubblico come quello della Rai-tv sia coerente con i doveri di una civile respon- sabilità nei confronti dei telespet¬ tatori». Tra le altre iniziative di ieri quella del capogruppo della Lega in Regione Lombardia, Davi¬ de Boni: chiede ai conduttori televisivi di non invitare più alle loro trasmissioni coloro che «com¬ pirebbero apologia del crimine religioso». Il conduttore d'accordo: m'aspettavo una reazione più forte dai sacerdoti presenti in trasmissione Il cardinale Severino Poletto, arcivescovo di Torino

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