Attacco di terra, pronti i kamikaze di Maurizio Molinari
Attacco di terra, pronti i kamikaze Attacco di terra, pronti i kamikaze Islamabad avverte gli Usa: sono arabi al servizio di Kabu Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK Rischio di attacchi kamikaze per le truppe alleate in Afghanistan. I servizi segreti pakistani hanno informato i colleghi di Washin¬ gton che quando i contingenti di terra di «libertà duratura» faran¬ no il loro ingresso in Afghanistan dovranno vedersela non solo con i taleban, ma con un gruppo di attacco composto da volontari siùcidi, quasi tutti arabi. Le infor¬ mazioni trapelate riguardano la formazione di un'unità denomi¬ nata «feddayn» e addestrata da un «arabo di origine marocchina» appartenente alla Brigata 55 di Al Qaeda, fedele a Osama bin Laden. Questi «feddayn» sarebbe¬ ro già pronti all'azione, dissemi¬ nati sul territorio afghano con il relativo esplosivo. Alcuni di loro avrebbero avuto il compito di infiltrarsi nel territorio controlla¬ to dall'opposizione per colpire i contingenti americani appena possibile. Le istruzioni ricevute riguar¬ derebbero tre tipi differenti di attacchi; lanciarsi con veicoli con¬ tro installazioni militari, posti di blocco e unità in'movimento; gettarsi nelle trincee alleate e dell'Alleanza del Nord per elimi¬ nare il maggior numero di trup¬ pe; farsi saltare in aria mentre ci si trova in prossimità di un elicot¬ tero che vola a bassa quota. Quest'ultimo caso costituirebbe una novità; mai prima un attacco kamikaze ha tentato di abbattere da terra un aereo in volo. Negli ambienti del Pentagono la relazione arrivata dal Pakistan è stata considerata con molta attenzione. Una delle incognite della campagna di terra è legata al ruolo che svolgeranno proprio i guerrigheri arabi della Brigata 55 di Al Qaeda. Altro motivo di preoccupazione per Washington è la tenuta del fronte dell'opposi¬ zione ai taleban. Il Segretario alla Difesa, Donald Rumsfeld, ha am¬ messo che dentro l'Alleanza del Nord vi sono «degli sbilanciamen¬ ti» per quanto riguarda la capaci¬ tà di operare assieme alle truppe americane già dentro i confini dell'Afghanistan. L'Alleanza del Nord è composta infatti di nume¬ rose milizie, fedeh ad una galas¬ sia di comandanti locali è di tre differenti etie; tagika, uzbeka e hazara. Non sempre si riesce a .trovare un accordo fra le fazioni su come condurre le operazioni. Proprio questi «problemi di comu¬ nicazione» avrebbero finora pesa¬ to sull'efiìcacia degli attacchi por¬ tati contro le linee dei taleban. Un ulteriore conferma delle tensioni inteme all'opposizione è giunta ieri quando l'Alleanza del Nord ha comunicato al governo turco che non avrebbe inviato i propri rappresentanti all'atteso vertice di Ankara con gli inviati del deposto re Zahir, esule a Roma. In agenda ad Ankara c'era la possibihtà di siglare l'intesa sulla nascita di un'Assemblea di 120 membri - la Loya Jirga - di cui cinquanta dell'Alleanza del Nord, altrettanti scelti dal re e venti appartenenti ad altri grup¬ pi. Il mancato arrivo della delega¬ zione ad Ankara sarebbe dovuto a dissensi fra le componenti ta- gike, uzbeke e hazara. Nel tentativo di rassicurare Washington sulla propria affida¬ bilità militare l'Alleanza del Nord ha continuano, per il secon¬ do giomo consecutivo, ad annun¬ ciare successi militari sul terreno con la conquista di piccoli villagi e distretti, come nel caso di Shor Ghar, a meno di sessanta chilome¬ tri da Mazar-i-Sharif. I taleban non hanno confermato alcun ar¬ retramento delle loro linee men¬ tre il Pentagono si è limitato a non confermare, facendo solo pre¬ sente che «la campagna procede come previsto». L'operazione «Li¬ bertà duratura» ha terminato il primo mese di attacchi somman¬ do 2300 missioni aeree e il lancio dentro l'Afghanistan di 1,2 milio¬ ni di razioni alimentari. Il presi¬ dente americano, George Bush, ed il premier britannico, Tony Blair, hanno cenato alla Casa Bianca per esaminare l'andamen¬ to della campagna. «Nella guerra contro il teirorismo vinceremo, non c'è dubbio» ha detto Bush, «i taleban starmo crollando» gli ha fatto eco Blair. Per entramhi ciò che copta è mantenere salda la coalizione in vista della campa¬ gna di inverno. «Non sarà una guelfa lampo» afferma Bush. Per il capo del Pentagono, Donald Rumsfeld, «durerà almeno due anni». Il numero di attacchi aerei finora compiuti è limitato rispet¬ to a quanto avvenne in Kosovo contro le truppe serbe, ma questo si deve alla decisione del genera¬ le Tommy Franks, capo del Co¬ mando Centrale di Tampa, di «usare bene ogni bomba» ovvero di sceghere con cura gli obiettivi per infliggere il massimo danno.
Persone citate: Bush, Donald Rumsfeld, George Bush, Osama Bin Laden, Shor, Tommy Franks, Tony Blair, Zahir
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