Sì dell'Ulivo, cresce il dissenso nei Ds

Sì dell'Ulivo, cresce il dissenso nei Ds . i ".ini in in.iiiiiiiiii» iii.ii , i . ).... ,i ..,, j .. LA VOTAZIONE AL SENATO NON CI SONO STATE ASTENSIONI Sì dell'Ulivo, cresce il dissenso nei Ds Rutelli avverte il governo: non è un mandato in bianco Maria Teresa Meli ROMA Francesco Rutelli e Piero Fassino ostentano soddisfazione. Hanno portato l'Ulivo a votare il «sì» alla guerra assieme alla Casa delle Libertà. Il leader dell'opposizio¬ ne, nell'aula della Camera, ha però avvertito: «Quello al gover¬ no non è un mandato in bianco». E il futuro segretario ds, rivolto ai banchi dell'esecutivo, ha spiega¬ to: «Il giudizio sulla vostra inade¬ guatezza non ci porta certo a ritirarci dalle nostre responsabili¬ tà». Ma, nell'Ulivo, i mal di pancia e i dissensi (oltre ai <mo».scontati di Verdi e Pdci) sono stati diversi. Più deUe parole contano le cifre. AUa Camera sono stati quasi un quinto i diessini che non hanno votato il dispositivo comune mag- gioranza-Uhvo. Al Senato di più ancora; quasi un quarto. A questi numeri bisogna aggiungerne al¬ tri; quelli dei quindici deputati deUa'Oilèrtia (ex tfèltrbhiaitìriper la maggior parte) che hanno dato il loro «Sì», motivandolo in aula, soloxon il «senso di responsabili¬ tà nei confronti del partito e della coalizione». I «dissidenti» e i «sof¬ ferenti» appartengono quasi tutti al correntone. Ma ci sono anche fassiniani, lì in mezzo. A Monteci¬ torio, dove la sinistra intema, per non marcare uno strappo troppo netto con il Botteghino, non ha votato tutta contro (lo hanno fatto solo in nove), dei quattordici deputati che non hanno parteci¬ pato allo scrutinio per sottolinea¬ re il loro dissenso c'erano tre fassiniani, mentre uno dei deputa¬ ti che appoggia la mozione di maggioranza si è astenuto. Mo¬ ra, ricapitolando, conti alla ma¬ no; alla Camera, nove «no», più uno non espresso in aula, quello di Valerio Calzolaio, che era assen¬ te, ma che con una dichiarazione ha reso pubbhco il proprio dissen¬ so, quattordici deputati che non hanno preso parte allo scrutinio, e un astenuto; al Senato, quattor¬ dici voti contrari, più quello di Achille Occhetto che, però, è iscritto al gruppo misto. Quattor¬ dici voti pesantissimi, perché a Palazzo Madama quella pattugha di dissenzienti ha fatto parlare una sola persona a nome di tutti. Tanto che il dalemiano Massimo Brutti ha accusato; «Siamo alla vera e propria dissociazione di un sottogruppo». E il capogruppo Gavino Angius, ieri sera, ha mi¬ nacciato provvedimenti discipli¬ nari nei confronti di quei quattor¬ dici. «E' come se si fossero messi fuori del gruppo», ha tuonato a un certo punto. Sul banco degh imputati. Cesare Salvi, indicato come colui che ha voluto creare questo dissenso oi-ganizzato, al contrario di quello che è accaduto aha Camera. NeUa Margherita, invece, l'area dei «ribelli» è stata più contenuta. Sette non hanno vota¬ to, uno, Giuseppe Gambale, ha detto «no», un altro, Giovanni Bianchi, si è sbaghato, ha espres¬ so un «sì», però lo ha corretto subito dopo. Ma la verità è che sono i numeri dei ds che preoccu¬ pano. Infatti se, come vuole e chiede Sergio Cofferati, più che mai attivo in questo periodo den¬ tro U partito, queho schieramen¬ to non scenderà a patti con la maggioranza, la vita deUa Quer¬ cia, e, di conseguenza quella del suo segretario, potrebbe rivelarsi non facUe. Ed è esattamente a questo che stanno pensando Fas¬ sino e D'Alema. La controffensi¬ va, comunque, è già pronta. Ed è quella, in soldoni, di spaccare il correntone, «accldappando» gh orfani di Veltroni, ed emarginan¬ do la sinistra intema e Cofferati. Non a caso, i segnah di questa nuova strategia sono emersi già ieri. L'offensiva deUa simpatia, nei confronti degh ex veltroniani, è partita anche da un personaggio solitamente parco di giudizi lusin¬ ghieri come D'Alema. Ha dichiara¬ to infatti U presidente deUa Quer¬ cia: «E' apprezzabile la scelta di responsabilità di molti che, sia pure con sofferenza, hanno vota¬ to a favore». Più di tanto, è chiaro, D'Alema non poteva dire. Il resto lo ha spiegato Pappino Caldarola, che è stato U portavoce deUa mozione Fassino durante la fase precongressuale. «E' interessante - ha osservato Caldarola - U comportamento de¬ gh ex veltroniani. Hanno votato "sì", ma con una dichiarazione di voto critica. Ora si tratta di capire se quello era un segnale rivolto al "correntone", per dire, con la di¬ chiarazione che ha accompagna¬ to i voto: non ci spacchiamo. 0 se piuttosto era un messaggio rivol¬ to a noi: neUa nostra mozione ci sono dissensi, cominciamo a par¬ larci. D'altra parte non può sfuggi¬ re a nessuno U significato pohtico di quel voto: con U "sì" hanno smentito U loro candidato segreta¬ rio, Berlinguer, che aveva detto che se fosse stato in Parlamento non avrebbe votato la mozione deU'Uhvo». E qualche esponente della maggioranza ds si spinge anche più in là, grazie aU'anoni- mato, spiegando che Fassino po¬ trebbe aprire agh ex veltroniani,. dando un posto in segreterìa a Giovanna Melandri. Ci provano, i dalemian-fassiniani, ma finora U loro tentativo sta dando esiti va¬ ni. Contro la missione un quarto del gruppo di Angius al Senato Via libera condizionato dagli ex veltroniani VOTO «BIPARTISAN» Sono state sette le votazioni a Palazzo Madama, quella di cui diamo contò è quella sul dispositivo bipartisan, cioè quello in tutto uguale presentato da Ulivo e Casa delle Libertà. Poi i due Poti hanno votato le loro mozioni in modo \ separato (come è avvenuto anche alla Camera). /' Hanno votato entrambe le mozioni, per segnalare la necessità dì una maggiore unità: i senatori Sdì e il senatore a vita Francesco Cossiga CHf HA VOTATO Tutti1 i senatori del la Casa delle libertà e gran parte di quelli dell'Ulivo: Ds (ma ton 14 contràri), M Margherita e Sdi i ASSENTI CHI HA VOTATO i NO Rif pndazione comunista Comunisti italiani Ver^j ( 14 dissidenti Ds (Cesare Salvi, Massimo Villone, Massimo Bonavita, Giovanni Battagliai Paolo Brutti; Angelo Flammiaf Pier© Di Sfena, Aleandro Lunghi, Antonio Pizzinato, Maria Chilra Acciarini Antonio levane, Tana De Zulueta, Antonio Rotondo e Elvio Passone) y«!^,m^«WJiw.(w»,i^^ * ■^m^rm:r^^l:^^^^!^^ •r«,-r-rr" : ^"mfm^VW.tlìiWÌVm'iHWVm.'afJ

Luoghi citati: Casa, Roma, Ulivo