COSì L'ITALIA in Guerra di Francesco Grignetti

COSì L'ITALIA in GuerraPRONTE A PARTIRE COSì L'ITALIA in Guerra Francesco Grignetti ROMA Non ci sadonne sonel continper l'AfgGLI strateghi del Pentagono hanno previsto tre fasi (che potrebbero diventare quattro se ci fosse un'esten¬ sione del conflitto ad altri Paesi sosteni¬ tori del terrorismo islamico) per la missione «Libertà.Duratura». Ha spie¬ gato ieri il ministro della Difesa, Anto¬ nio Martino: la fase dello spiegamento deUe forze aeree e navali è compiuta. Era previsto l'ingresso in Afghanistan di piccoli nuclei delle forze speciah: fatto anche questo, un centinaio di commando operano già sul terreno. La seconda fase è quella in corso. Prevede un'inten¬ sa campagna aerea, supporto all'Alleanza del Nord, bhtz di forze speciah, attività umanitaria. A questo stadio delle operazioni, gh aerei e le navi itahane avranno presto un ruolo attivo. Dipenderanno chretta- mente dal comando statunitense di Tampa (Florida) attraverso un «trasferimento di autorità» per le singole missioni, ma il governo e lo stato maggiore Difesa resteranno al comando operativo dei militari itahani. Questa fase terminerà soltanto con «la capitolazione del regime». Inizialmente a Washington speravano di chiudere la partita con l'inverno, ora si parla della primavera prossima. Ci sarà poi una terza fase che, avverte Martino, «è ancora allo, studio». La gestione del dopoguerra.,E' in questa fase successiva che entreranno in scena le truppe di terra, anche il reggimento blindato italiano. Donne soldato non ce ne saranno, le truppe svolgeran¬ no una classica operazione di «peacekeeping». E quindi anno dato gente anistan è considerato preliminare un accordo di «cessate il fuoco», l'avvio della pacificazione e stabilizzazione del Pae¬ se, un'imponente attività umanitaria. Questa fase successiva, dice il mini¬ stro, potrebbe anche passare alla ge¬ stione deUe Nazioni Unite. Non sarà però una missione di pace come quelle già sperimentate nei Bal¬ cani. Evidentemente il territorio afgha¬ no viene considerato troppo pericolo¬ so, infide le popolazioni. L'esperienza sovietica è ben presente al Pentagono e agh stati maggiori europei. Il ministrò ha dunque spiegato che si utilizzeranno alcuni Paesi limitrofi all'Afghanistan come «staging areas», cioè di base. Da qui si muoveran¬ no per la scorta armata ai convogh umanitari le unità di terra «ad alta mobilità con l'esclusione di forze stanzia¬ li». Non per niente sì parla di cavalleria blindata, ossia di truppe molto aghi e veloci. E d'altra parte il generale Carlo Jean,' esperto di questioni strategiche e docente alla Luiss (dove è coUega di Martino), molto ascoltato allo stato maggiore, aveva scritto qualche giorno fa: ««E' pura follia pensare di andare a fare operazioni di mantenimento della pace in quel Paese, dopo l'inevita¬ bile sconfitta e scomparsa di scena dei taleban». Ma se è oggi molto difficile immaginare il futuro politico deh'Afghanistan, a complicare le cose potrebbe inserirsi una quarta fase: l'estensione del conflitto. «La neutralizzazione di .tutte le.j-eti terroristjche ..ph?, minacciano l'Occidente - dice Martino - e la possibile estensione del teatro operativo rappresentano oggetto di studio e di valutazione per eventuah, successive operazioni»! 3 Non ci saranno donne soldato nel contingente per l'Afghanistan MARINA Harrier a decollo verticale é incursori Connsubin 130 metri di lunghezza e dì armamenti, la portaerei italiana ospiterà 8 aerei Harrier a decollo verticale e 4 elicotteri da trasporto SH. Il gruppo navale si posizionerà nel Mar Arabico e avrà compiti di interdizione aerea, controllo e ispezione del traffico marittimo, ricerca e soccorso di equipaggi dispersi anche in area di combattimento, supporto logistico. Gli aerei della Marina sono perfetti per la difesa navale, l'intercettazione di velivoli sospetti, la ricognizione. L'armamento è studiato per un combattimento ravvicinato. Il loro raggio di combattimento è limitato a 360 km. Il corpo più d'elite della Marina militare e forse di tutte le nostre forze armate, il Comsubln, è erede diretto degli incursori subacquei che inventarono ì Mas e ì Maiali, regolarmente distacca alcuni dei suol per la difesa delle navi che salfwno versola zona d'operazioni. Scontato che anche ciuesta volta dalla . , , base del Varignano si muoveranno alcuni sommozzatori del Gruppo operativo subacqueo: usano un armamento ultrasofisticato, pistole in grado di sparare anche sott'acqua, sono capaci di muoversi a loro agio nel mondo sottomarino, usano autorespiratori, il loro lavoro è sventare assalti e mine. ESERCITO Il Cefttauro blindato e gli sminatori del Boe ^';'^'-* ■ .,,--y.; ;- :-- '[■'s^J:--lr'--.i: Molto apprezzato da diverse forze armate della Nato, il Centauro è una autoblindo di produzione interamente italiana. È un enorme fuoristrada con otto ruote motrici, di cui sei sterzanti, adattissimo ad operare su terreni accidentati. Pesa 21 tonnellate ed ospita un equipaggio di quattro uomini. Oltre al cannone dispone di due mitragliatrici cai. 7,62 mm. In dotazione ha anche apparati di puntamento notturni, calcolatore di tiro digitale, protezione balistica, nucleare, biologica e chimica. Il mezzo è spinto da un motore diesel sovralimentato, installato anteriormente, con potenza di 520 Hp. Gli sminatori dell'esercito, i cosiddetti nuclei BC|p(Bon.ifip?,pr{JÌgnl|Bspl06ÌyÌh sono genieri tra i migliori al mondo. Nella caserma dell^Cocchignola. .- . -,. vengono addestrati a maneggiare e disinnescare tuttii tipi di esplosivo, di min?editrapp9Js,antÌuPir»o^,.,.,.,,.. ..u,;,,... ,,,...,,.,.k,...,.1v In Afghanistan, dove la disseminazione di mine sta rendendo impossibile la- vita alla popolazione, specie ai bambini, verranno inviati sei team. In tutto una ventina di specialisti. A loro il compito di acqpmpagnare i convogli e rendere inoffensivo ogni tipo di ordigno. g AERONAUTICA Tornado, l'aereo di punta italiano l^# L'aereo più moderno della nostra Aeronautica: biposto, serbatoi da 6000 kg di combustibile, velocità di 2340 km/h. In Afghanistan verrà inviata la versione da ricognizione del Tornado, l'Ids. Porta due cannoncini, bombe a guida laser e missili antiradar. Già usato nel Golfo e in Kosovo. Grazie a un computer è in grado di volare a pochi metri dal suolo. Avrà missioni di ricognizione, difesa, supporto contro le difese nemiche. vsiì;v»aw^io\ I piloti scelti per le missioni in Afghanistan verranno scelti tra i migliori di Gioia del Colle e di Ghedi. In quest'ultima base il comandante della squadrìglia è il celebre comandante Gianmarco Bellini che fu abbattuto in Iraq. I piloti italiani avranno soprattutto il compito di fare rilievi fotografici al suolo grazie al sistema «Orpheus», piazzato sotto la fusoliera dell'aereo che volando a bassa quota è in grado di scattare immagini precisissime. Gli apparati fotografici ultrasensibili sono concentrati sotto la fusoliera, dotati di occhio orientabile IITuscania, 150 uomini e armi scelte Dovevano essere in quaranta a supporto del reggimento blindato dell'esercito. Invece i carabinieri paracadutisti del Tuscania in Afghanistan saranno almeno 150, con compiti di sicurezza e scorta ai convogli, vigilanza delle basi italiane, guardie del corpo dei comandanti, e anche rastrellamenti e colpi di mano. Naturalmente avranno anchecompitì di polizia militareedi intelligence. Si confermano indispensabili ad ogni missione all'estero. Le armi del carabiniere paracadutista sono abbastanza differenti dalle classiche armi di ordinanza. Usano pistole Beretta oppure pistole mitragliatrici H&K Msg-90, fucili a pompa Franchi-Spas, fucili di precisione Mauser, granate. Essendo truppe addestrate al lancio, devono portare un armamento particolarmente leggero ma di letale potenza. All'interno del «Tuscania» operano poi le teste di cuoio del Gis, che sono ancora più specializzate, con un'armeria sofisticatissima.

Persone citate: Beretta, Carlo Jean, Gianmarco Bellini, Mauser, Orpheus