Somalia, crocevIa dI tutti ì traffici

Somalia, crocevIa dI tutti ì traffici 7L"GOlI^1ÌTITUZ.ONALE DEL PAESE RENDE IMPOSSIBILfl CONTROLLI Somalia, crocevIa dI tutti ì traffici Sotto accusa il sistema degli «hawala» per trasferire i fondi retroscena Mario Senslnj ROMA NON è un caso che alla fine di ottobre un nutrito stuolo di funzienari del Dipartimento di Stato americano sia sceso fino ad Abu Dhabi per un lunghissimo colloquio, durato dieci ore, con i funzionari della Banca Centrale degli Emirati Arabi Uniti. Ad Abu Dhabi e Dubai, tra le centinaia di istituti finanziari che pullulano, hanno sede le centrali operative del gruppo Al Barakat, finito uificialmente ieri nella lista nera delle banche collegate al terrori¬ smo. Si disse che gli americani cerca¬ vano negh Emirati la collaborazione dulia banca centrale. Molto più facil¬ mente cercavano le prove definitive per incastrare Al Barakat, che sebbe¬ ne abbia sede legale nel Golfo è di proprietà di sette sconosciuti signori somali e che proprio con la Somalia, divenuto territorio anarchico dopo il fallimento nel '93 della missione Gnu «Restore Hope», fa la stragrande maggioranza dei suoi affari. L'intelligence britannica ritiene che i veri azionisti dì Al Barakat siano in realtà alcuni esponenti di spicco di Al Ittihad Al Islamiya, un gruppo terrorista somalo sospettato di avere legami con Al Quaeda di Bin Laden, e già finito sulla prima lista nera del Dipartimento di Stato ameri¬ cano, diffusa il 26 settembre scorso. Secondo le stesse fonti Al Ittihad continuerebbe tuttora a gestire dei campi di addestramento terroristici in alcune località della Somalia, A Las Quoay e soprattutto Ras Kombo- nì, dove sarebbe stato ospitato lo stesso Osama Bin Laden dopo i san¬ guinosi attentati del '98 alle amba¬ sciate americane di Nairobi e Dar-es- Salaam. Esistono anche le prove del con¬ nubio tra Al Ittihad e Al Quaeda, che avrebbe prodotto una task force di circa tremila terroristi, pronti ad entrare ih azione. Sono fotografie che il governo dell'Etiopia ha già cosegnato all'amministrazione ame¬ ricana, e die mostrano cadaveri di terroristi somali, afghani e pakistani uccisi dalle forze militari etiopi nel corso di un blitz al di là dei propri confini, circa tre anni fa. Da sempre in rotta di collisione con la Somalia, territorio da anni in mano ai clan dei signori della guerra e che esiste come Stato ormai solo sulle carte geografi¬ che, l'Etiopia si è anche detta pronta ad appoggi are eventuali azioni ame¬ ricane di ritorsione militare in Soma¬ lia. Di più, il governo etiope sostiene .che Al Ittihad avesse le buone coper¬ ture del primo fragilissimo governo transitorio somalo, sfiduciato dal Parlamento (sempre transitorio) ap¬ pena dieci giorni fa. «Il governo somalo è parte del problema» ha detto senza mezzi ter¬ mini l'ambasciatore etìope all'Onu, nel corso del dibattito svoltosi nel Consigho di Sicurezza a fine ottobre sull'opportunità di rispedire in Soma¬ lia i caschi blu per una nuova missio¬ ne di p ace. Impresa ritenuta inoppor¬ tuna dalla comunità internazionale e soprattutto da Kofi Annan, che continua a considerare Mogadiscio (l'unica parte della Somalia sulla quale il governo dimissionato eserci¬ tava un minimo di controllo) una delle città più pericolose del mondo. Nonostante questo Mogadiscio oggi fiorisce di negozi, ambulatori medici e dentìstici, attività commerciali. Merito quasi esclusivo delle fortissi¬ me rimesse degh emigrati somali all'estero, convoghate attraverso Al Barakat, e che si stima possano ammontare a 500 milioni di dollari l'anno. Le rimesse degh emigrati vengo¬ no raccolte dagli «hawala» una rete fiduciaria di intermediari, che nelle nostre città esercitano agenzie di servizi telefonici o di «money tran¬ sfer». Il denaro consegnato agli «hawala» (sistema diffuso anche in Pakistan, Afghanistan, Cina, Bangla¬ desh e India) viene recapitato nel paese di destinazione in poche ore, con un interesse modesto. In realtà il denaro non si muove mai. Sono gh «hawala» che operano in loco a paga¬ re i destinatari. I rapporti di debito e credito tra «hawala» si estinguono percompensazione. Un sistema seco¬ lare efficacissimo e che non lascia alcuna traccia. Finché non è entrato nel mirino degh investigatori, secon¬ do i quali gli «hawala» sono sfruttati dai gruppi terroristici islamici per rifornire di denaro le loro cellule dislocate nell'occidente e per ricicla¬ re il denaro frutto del traffico d'armi e di droga. Al Barakat, secondo il Dipartimen¬ to di Stato americano, non era altro che il punto tenninale del sistema somalo, la stanza dove i movimenti finanziari si compensavano senza smascherare i flussi. Tra l'altro, la filiale di Al Barakat di Bosaso, nella regione somala del Puntland autopro¬ clamatasi indipendente, è quella do¬ ve è stato pagato il riscatto di 450 mila dollari pagato da una società italiana di navigazione per il rilascio di un peschereccio «catturato» dai briganti somali al lareo delle coste. Il problema degh «hawala», tutta¬ via, non finisce con Al Barakat. la Financial Action Task Force dell'Oc- se, il 31 ottobre scorso, ha varato nuove direttive che obbligheranno tutti i paesi membri a sottoporre le agenzie di «money transfer» alle stesse regole antiricilcaggio alle qua- li sono sottoposte le banche commer¬ ciah. Londra ritiene che i veri azionisti di Al Barakat siano alcuni leader di Al Ittihad al Islamiya un gruppo terrorista sospettato di avere legami con Bin Laden Qui a fianco un'immagine di Mogadiscio oggi e, a sinistra, la città ai tempi della fallimentare missione Gnu «Restore Hope»