Pensioni, il sindacato apre uno spiraglio di Roberto Giovannini

Pensioni, il sindacato apre uno spiraglio DOMANI DECIDE BERLUSCONI. SCIOLTO ANCHE IL NODO DEGLI AUMENTI ALLE MINIME Pensioni, il sindacato apre uno spiraglio «Niente delega, interventi subito concordati nella Finanziaria» Roberto Giovannini ROMA ' Timidi segnali di disgelo sulle pensioni, tra governo e sindacati. Ieri è stata una giornata di conti¬ nui incontri, alla luce del sole e al riparo dall'attenzione dei media. Come del resto riservato è stato il vertice nella notte di lunedì tra i leader di Cgil-Cisl-Uil che ha aper¬ to la strada a possibili accordi con l'Esecutivo. La chiave di volta di un'ipotetica intesa sta nella rinun¬ cia del governo alla delega per la riforma delle pensioni, e nel limita¬ re (e non di poco) l'importanza delle modifiche da apportare al sistema previdenziale. Un prezzo che parte della compagine gover¬ nativa e della maggioranza sareb¬ be più che disposto a pagare, pur di evitare un impopolare conflitto sulle pensioni, a suon di scioperi generah. Un prezzo che però il ministro deU'Economia Tremonti e del Welfare Maroni temono sia troppo elevato, col rischio di delu- dere le attese di chi (Confindustria e Bankitalia) era stato convinto della volontà del governo di fare i conti con le centrali sindacali. La decisione non può essere che pohtica: dovrà essere il governo, a cominciare dal premier Berlusco¬ ni, a scioghere il nodo, e l'occasio¬ ne sarà il consiglio dei ministri in programma domattina. E proprio di questo ieri sera hanno discusso a quattr'occhi Tremonti e Maroni, soppesando i prò e i contro dell'of¬ ferta - per certi versi mattesa - giunta da Cofferati, Pezzetta e Angeletti. La decisione dei sindaca¬ listi di passare dalla guerra di posizione alla guerra di movimen¬ to forse ha sorpreso qualcuno. Nel summit a tre, Cofferati, Pezzotta e Angeletti hanno concordato le lo¬ ro mosse. La tesi dei sindacati è che la riforma Dini ha funzionato, e che non servono interventi di tipo strutturale; tuttavia, aggiusta¬ menti possono essere introdotti, e con un sistema più rapido della contestata delega legislativa. Ba¬ sta un emendamento alla Finanzia¬ ria, concordato con le parti sociali, che può essere inserito direttamen¬ te entro dicembre, e diventare subito legge. Ecco le proposte: innalzamento dell'età pensionabi¬ le attraverso degh incentivi ai lavoratori che, raggiunti i requisi¬ ti per la pensione, decidono volon¬ tariamente di restare in servizio. Secco «no», però, a disincentivi per chi andasse in pensione di anzianità. Poi, il rafforzamento della previdenza complementare. favorendo il decollo dei fondi pen¬ sione con nuove agevolazioni fisca¬ li e baloccando il Tfr, circa 27.000 miliardi l'anno che fino ad oggi rientrano nella disponibilità delle imprese. Tema esplosivo, visto che Confindustria chiede contro¬ partite sui licenziamenti e i contri¬ buti. Infine, oltre alla completa abolizione del divieto di cumulo tra reddito da pensione e reddito da lavoro, via libera all'aumento delle aliquote contributive (oggi più basse) per i lavoratori autono¬ mi e per quelli parasubordinati, proposta che vede contrarie le associazioni di commercianti e artigiani. Il sottosegretario al Lavoro Al¬ berto Brambilla - cui è stata affida¬ ta la trattativa - tutto sommato sarebbe disponibile a trattare su questa base. Anche se ritiene che si potrebbe «fare di più», ad esem¬ pio tagliando i contributi per i neoassunti 0 estendendo il meto¬ do contributivo «prò rata». Bram¬ billa però incassa un successo per la sua linea «dialogante», e apprez¬ za il consenso raggiunto intomo ai prìncipi indicati dalla sua Commis¬ sione di esperti. Non tutto il gover¬ no, però, concorda con questo approccio «morbido». Sempre domani il governo deci¬ derà sulla partita degh aumenti delle pensioni minime. A parte gh ultimi dettagli, sembrano confer¬ mate le anticipazioni: il milione al mese andrà agli ultrasettantunen- ni possessori di pensione sociale e al minimo e agli ultrasessantacin¬ quenni invalidi civili totali, ciechi 0 possessori di assegno di inabili¬ tà. Per ottenere l'incremento della cosiddetta «maggiorazione socia¬ le» sarà necessario non superare un reddito annuo individuale di 13 milioni l'anno, elevato a 21 milioni e mezzo circa in presenza del coniuge. Sanatoria per gh inde¬ biti Inps per i pensionati con reddito inferiore ai 16 milioni annui; gh altri dovranno restitui¬ re all'Inps il 75% di quanto ricevu¬ to senza diritto. Le proposte di Cgil, Osi e Uil: «inalzare l'età di uscita con incentivi, sbloccare il Tfr le anzianità non si toccano» II ministro Roberto Maroni

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