«Solo cinque paesi col deficit in regola» di Enrico Singer

«Solo cinque paesi col deficit in regola» «Solo cinque paesi col deficit in regola» Solbes: Italia, Francia e Germania fuori. Crescita 2001 all'I ,707o Enrico Singer corrispondente da BRUXELLES La crescita in Eurolandia, quest'anno, si fermerà all' 1Z?1)*. E nel 2002 raggiun¬ gerà l'Ifi'A. Sono queste le ultime stime emerse ieri nel vertice dei mini¬ stri economici della Uè. Sono ancora ufficiose, perché bisognerà attendere il 28 novembre per avere quelle definiti¬ ve. Ma la fonte che le ha anticipate - D ministro delle Finanze tedesco, Hans Eichel - è così autorevole che le percen¬ tuali si possono considerare esatte. E già da sole danno un'idea di quanto l'effetto 11 settembre abbia rallentato l'economia europea. La sola nota positi¬ va viene dall'andamento dell'inflazio¬ ne che chiuderà il 2001 al 2M e, l'anno prossimo, scenderà al 2. Consen¬ tendo, forse, una riduzione dei tassi di sconto che la Bce potrebbe decidere nella sua riunione di giovedì. La frenata nella crescita - quella stimata prima della crisi era attomo al 2,9IK) - avrà un riflesso diretto sugli obiettivi del patto di stabilità dell'Unio¬ ne. «Soltanto cinque paesi rispetteran¬ no il rapporto tra deficit e Pil program¬ mato per il 2001 », ha detto il commissa¬ rio agli Affari economici e monetari, Fedro Solbes. E tra questi cinque l'Ita¬ lia, come previsto, non c'è. I «virtuosi» indicati da Solbes sono Austria, Spa¬ gna, Olanda, Lussembuigo e Finlandia. Per tutti gli altri ci sarà uno «scosta¬ mento medio» dello 0,40Zo rispetto agli obiettivi «Q saranno Stati che avran¬ no un minor grado di scarto, altri che ne avranno uno maggiore e non è difficile individuarli», ha detto il com¬ missario europeo. L'Italia, secondo il patto di stabilità, doveva raggiungere un rapporto defi- cit-Pil dello CS'ft. Il ministro dell'Eco¬ nomia, Giulio Tremonti, ieri non ha voluto anticipare il risultato che sarà comunicato entro il 15 novembre. Ma le indiscrezioni lo pongono attomo all' 1,4 con uno scostamento che sareb¬ be dello 0,6. A Bruxelles, comunque, i dati che preoccupano di più sono quelli della Germania che dovrebbe conqui¬ stare il poco invidiabile primato negati¬ vo con un rapporto tra il 2,5 e il 2,6lKi di deficit rispetto al Pil. Per quest'anno, tuttavia, Fedro Solbes non prevede che ci saranno «richiami ufficiali» per i paesi che avranno sforato la linea dei risultati. E per il 2002? «Dipenderà dall'andamento dell'economia e dai programmi di stabilità che saranno adottati», è stata la risposta di Solbes. Gli aggiornamenti dei programmi di stabilità devono essere presentati da tutti i paesi entro la fine di novembre. Questo, insomma, è un mese decisivo per fare il punto sui conti e sulle prospettive dell'economia europea. E se l'Ecofin - che riunisce i ministri dei Quindici - è cauto, l'Eurogruppo - di cui fanno parte i dodici paesi della zona euro - è appena più ottmista. Al termi¬ ne della riunione di lunedì notte, il ministro delle Finanze belga, Didier Reynders, che ha la presidenza dell'Eu- rogruppo, ha detto che i fondamentali dell'economia di Eurolandia restano saldi e die la crisi può essere riassorbi¬ ta senza ricorrere a manovre espansive come ha fatto, invece. Geoide W. Bush negli Usa. Intanto il consiglio Ecofin ha indicato il nuovo metodo di calcolo dei deficit strutturali per il rispetto dei Patto di Stabilità. L'obiettivo è quello di «avvicinarsi al livello di deficit aggiu¬ stato in funzione del ciclo economico». I ministri propongono alla commissio¬ ne Uè di usare, parallelamente a quello esistente, un nuovo metodo di calcolo dei deficit strutturali basato sui diffe¬ renziali di produzione. D sistema per¬ metterà di sfruttare la flessibiltà del patto di stabilità. Fer il momento un aiuto importan¬ te, però, potrebbe venire dalla Bce con una riduzione del tasso di sconto. Oggi il tasso europeo è al 3,75 per cento e, dopo il taglio della Federai Reserve americana, la forbice del costo del denaro tra una sponda e l'altra dell'At¬ lantico diventa esasperata. La speran¬ za, naturalmente, è che già nella riunio¬ ne in programma per domani a Franco¬ forte la Bce tagli anche i tassi di Eurolandia. Ieri il governatore della Banca centrale, Wim Duisenbeig, che ha partecipato all'Eurogruppo, è appar¬ so possibilista: ha detto die «il Consi¬ glio della Banca terrà conto di tutti i fattori». E ha ricordato che l'inflazione sta effettivamente scendendo. Ma la prudenza, e il rispetto dell'autonomia della Bce, impongono la massima pru¬ denza nelle previsioni. Un altro tema caldo affrontato dai ministri economid europei è quello della spesa per le pensioni. Il Comitato di politica economica della Uè ha pre¬ sentato un rapporto che fotografa l'im¬ patto dell'invecchiamento della popola¬ zione sui conti pubblid dei Quindici. E la previsione è che, in media, la spesa aumenterà dall'attuale 10,4 per cento del Fil al 13,6 nel 2040. Per 'Italia, la quota attuale è già del 13,8 per cento e dovrebbe toccare il picco del 15,7 già nel 2030. L'Ecofin ha dato anche il via al nuovo metodo'di calcolo dei defidt strutturali. L'obiettivo è «avvicinarsi al livello di defidt aggiustato in funzio¬ ne del ciclo economico». U consiglio proporrà alla commissione Uè di usare, parallelamente a quello esistente, un nuovo metodo di calcolo dei defidt strutturali basato sui dìiterenziali di produzione. Il sistema permetterà di sfruttare la flessibiltà del patto di stabilità.