Diy nuovo faccia a faccia Canterini e i no-global di Francesco Grignetti
Diy nuovo faccia a faccia Canterini e i no-global * ALLA GUIDA DEGLI AGENTI CHE ENTRARONO NELLA SCUOLA DIAZ: «NON HO NESSUNA DIRimSA» Diy nuovo faccia a faccia Canterini e i no-global intervista Francesco Grignetti ROMA Ef alto, brizzolato, impetti¬ to. Vincenzo Canterini era alla guida degli agenti che entrarono a passo di carica dentro la scuola Diaz dove poi ci furono pestaggi e violenze. Per quell'interven¬ to è tutt'ora indagato. La magistratura genovese l'ha interrogato sette ore e forse succederà dì nuovo. Ma Vin¬ cenzo Canterini è un duro. Forse, in polizìa, il più duro di tutti. Per dire il tipo, il comandante del reparto mo¬ bile di Roma si presentò in divisa con i bottoni tirati a lucido quando ci furono le audizioni in Parlamento. Adorato dai suoi, odiato dai no-global come simbolo del¬ la «polizìa cilena». Eppure sabato a Roma sì incontre¬ ranno di nuovo, faccia a faccia, perché sarà proprio Canterini a guidare ì celeri¬ ni. E si spera che non sia battaglia. Nel frattempo è diventato un dirigente del sindacato dì polizia Consap, area di centrodestra, e in questa veste stia partecipan¬ do ad assemblee con ì celeri¬ ni in giro per l'Italia. Oggi parla come sindacalista per¬ ché non potrebbe rilasciare interviste. Canterini, nessun imba- razzo a incontrare Agno- letto, Gasarmi e gli al¬ tri? «Assolutamente no. Sono qui che svolgo serenamente il mio lavoro. Così il mio vice, Foumier, e ì ragazzi. Io credo che a Genova sia cadu¬ to un velo: noi dei repartì mobili facciamo il lavoro più duro, quello più pesante, e lo dimostrano i feriti che con¬ tiamo ogni domenica. Qual¬ che giorno fa un pazzo scate¬ nato fuori dall'Olimpico ha ferito alla coscia' uno dei miei, quindici centimetri di lama dentro la coscia. Ha rischiato che colpisse la fe¬ morale. Ovviamente non ha fatto notizia. Ma all'interno della polizìa siamo come i portatori negri dei film. Quelli che se muoiono non frega niente a nessuno. E invece, mi lasci dire, a Geno¬ va noi dei repartì mobili abbiamo dimostrato grande professionalità». Beh, insomma... Come la mettiamo con certe sce¬ ne di violenza gratuita? «Guardi che io parlo dei celerini, non degli altri. Nel mìo reparto sanno bene qua¬ li sono gli ordini: il manife¬ stante violento è un avversa¬ rio finché è mascherato e bellicoso, poi massimo ri¬ spetto». Si, bene, ma Genova? «Sì badi: mai sono state violenze selvagge di gruppo, solo di singoli. E non erano agenti dei reparti mobìli». Che vuole dire? «Li avevano aggregati a caso e senza addestramento speci¬ fico. Ma l'adrenalina è come l'alcol. Se non sei abituato, una forte dose ti ubriaca e ti fa fare cose che siamo i primi a deprecare». Ma lei, Vincenzo Canteri¬ ni, con quale animo va all'appuntamento di sa¬ bato? «Con lo spirito di sempre. Il nostro reparto, posso garan¬ tirlo, è del tutto apolitico. E' vero, i fatti di Genova ci hanno ferito perché ci siamo sentiti ingiustamente sotto accusa. Però andremo a go¬ vernare l'ordine pubblico con la massima serenità». Nessuna voglia di rival¬ sa? «Mai. Il nostro sindacato potrà pure essere dì una certa area. Ma quando sia¬ mo sulla strada, noi celerini ci spogliamo delle idee e pensiamo solo al lavoro. La speranza, ovviamente, è che non succeda niente. Anche perché negli scontri ci rimet¬ tiamo pure noi. E non fa piacere a nessuno uscire dal¬ la caserma sapendo che qual¬ cuno passerà per l'ospeda¬ le». Previsioni per sabato? «Lo ripeto: spero che non accada niente. Ci sarà molta gente in piazza. Il signor questore farà in modo che le due manifestazioni non s'in¬ contrino. Noi saremo nel mezzo. Vorrà dire che fare¬ mo lo straordinario gratis pure questa volta. Perché vede, mi lasci fare il sindaca¬ lista, noi dei repartì mobili siamo davvero carne da ma¬ novra. Ci pagano un'indenni¬ tà di quarantamila lire al mese. Al momento delle pro¬ mozioni finiamo sempre in¬ dietro». Sereno anche con la ma¬ gistratura? «Io sono stato sentito sette ore dal magistrato. Sono con¬ tento così: è segno di serietà, la verità vincerà, il nostro reparto non ha nulla da temere dalla verità». «Al summit genovese contro i manifestanti non ci sono state violenze selvagge di gruppo, solo di singoli. E non erano agenti dei reparti mobili». «Sono stato sentito 7 ore dal magistrato. Bene: non abbiamo nulla da temere dalla verità» Vincenzo Canterini era alla guida degli agenti che entrarono a passo di carica dentro la scuola Diaz a Genova durante il G8: qui poi ci furono pestaggio violenze '
Persone citate: Canterini, Diaz, Vincenzo Canteri, Vincenzo Canterini
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