Verso un'intesa tra i Poli sul via libera alla missione di Amedeo La Mattina

Verso un'intesa tra i Poli sul via libera alla missione SUmNGRESSO IN GUERRA DÌLtimiA Verso un'intesa tra i Poli sul via libera alla missione Amedeo La Mattina ROMA Alla fine c'è stato anche l'incontro notturno: quello tra Rutelli, Fassi¬ no e il ministro per i Rapporti con il Parlamento Giovanardi. E i gio¬ chi si sarebbero riaperti, facendo crescere l'ipotesi di una convergen¬ za su un dispositivo comune che dia il via libera all'invio dei mihta- ri italiani in Afghanistan. Pur man¬ tenendo due distinte mozioni par¬ lamentari. Ma servirà ancora tutta la mattinata di oggi, durante il dibattito trasmesso in diretta tv, per stendere il testo della risoluzio¬ ne. Insomma, solo con il voto si saprà se Casa delle libertà e Ulivo riusciranno a parlare con un'unica voce. Il dibattito, sia alla Camera che al Senato, verrà aperto e chiuso dal ministro della Difesa Martino. Non ci sarà invece il previsto intervento del presidente del Con- sigho Berlusconi, nell'evidente ten¬ tativo di evitare altre e nuove polemiche, n premier, però, sarà in Aula ad ascoltare il confronto parlamentare. Insomma, si sarebbe aperta la strada per un accordo. Almeno a stare alle parole di Rutelli in segui¬ to al colloquio con Giovanardi. «L'Ulivo ha presentato una pro¬ pria risoluzione e l'abbiamo con¬ frontata con il testo che ci dovrà presentare il governo. Credo sia ragionevole pensare che sulle con¬ clusioni il Parlamento si potrà presentare unito. Ma lo sapremo dopo che avremo ascoltato il gover¬ no». Ottimista anche Giovanardi: «Si sta lavorando attorno a soluzio¬ ni positive: molto dipende dal di¬ battito di domani. Le risoluzioni nascono in Parlamento». Il governo e il centrodestra ave¬ vano chiesto di votare un'unica mozione e nell'Ulivo erano crésciu¬ ti i mal di pancia. Si era così giunti all'ipotesi delle «astensioni inoro- ciate» con un identico dispositivo. Rimane però l'irremovibile no di Verdi, Paci al quale si è aggiunto quello della sinistra intema della Quercia e dì alcuni dissidenti della Margherita, mentre Udeur e Sdi hanno chiesto di non differenziar¬ si dal centrodestra. «Ulivo e Casa delle libertà parlino con una sola voce», ha sostenuto il segretario dei socialisti Enrico Boselh. «Ci sarà invece una nostra riso¬ luzione», ha spiegato Massimo D'AIema, che si è fatto carico del malessere che attraversa ds e Mar¬ gherita. E' stato infatti l'ex pre¬ mier, insieme a Rutelli, a sceghere la via meno traumatica per l'Ulivo. Una scelta fatta ieri mattina in una riunione, dell'«unità di crisi», con Amato, Dini e i capigruppo. Il tentativo dì forzare la mano è venuto, invece, da Piero Fassino, ma D'AIema e Rutelli hanno volu¬ to che l'Ulivo mantenesse un mìni¬ mo di unità. «E l'unico modo - ha spiegato Castagnetti - è presentare una propria mozione in cui spiega¬ re le proprie motivazioni». Ecco, al voto si arriva con i nervi tesi. Per tutta la giornata di ieri Berlusconi ha evitato di metter¬ si in contatto con il leader dell'op¬ posizione. «Non mi pare questo il modo di costruire una posizione bipartisan», si è lamentato Rutelh. Il premier, forte della sua posizio¬ ne dopo il coinvolgimento Usa nella guerra e di fronte alla divisio¬ ni dell'Ulivo, aveva detto ai suoi che non era disposto a compromes¬ si e a trattative al ribasso. Insom¬ ma, il mandato parlamentare deve essere chiaro e ampio, con un voto muco su un unica mozione, senza contorcimenti e riferimenti a corri¬ doi umanitari e sospensioni di bombardamenti. Dunque, sarebbe stata la sintesi del suo ragionamen¬ to, l'opposizione o ci segue o dera¬ glia. In questa situazione di muro contro muro, i capigruppo della maggioranza non sapevano cosa rispondere ai loro colleghi del cen- trosinìstra. Ignazio La Russa (An) ha tentato di fare un passo, cercan¬ do di coinvolgere Elio Vito (Fi) che gli ha risposto che tutto è nelle mani di Palazzo Chigi. Fino alle otto dì sera la situazione era di stallo, con un black out delle cbmu- nicazioni. tra i due schieramenti pressoché totale. L'Ulivo imputa¬ va al governo l'impossibilità dì trovare una soluzione condivisa. Dalla maggioranza si rispondeva che era un alibi per coprire le loro profonde divisioni, e che per que¬ sto Berlusconi non aveva un inter¬ locutore certo nell'opposizione. In serata, però, ì contatti sì sono .finalmente avviati. E Rutelli con Fassino ha incontrato a Palazzo Chigi il sottosegretario alla presi-' denza del Consiglio Letta e il mini¬ stro per ì Rapporti con il Parlamen¬ to, Carlo Giovanardi. Gli.input decisivi al dialogo sono venuti soprattutto dai livelli istituzionali del Parlamento. Ci ha lavorato su il Presidente della Camera, Casini. Si è messo in moto anche il presiden¬ te del Senato, Pera, che ha sentito tutti capigruppo di Palazzo Mada¬ ma. Così, il ministro Giovanardi è rimasto diverse ore nell'ufficio del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Letta per definire una proposta da offrire al centrosini¬ stra. Un estremo tentativo per votare un dispositivo comune, la¬ sciando però ai due schieramenti la libertà di motivare l'invio dei militari in Afghanistan. Poi, l'in¬ contro notturno con Rutelli e Fassi¬ no. Rimarranno due testi ma con un dispositivo comune: non cambia il «no» di Verdi, Pdci e sinistra dei diesse Nel tentativo di evitare nuove polemiche non ci sarà il previsto intervento del premier Berlusconi Francesco Rutelli, capo dell'opposizione di centrosinistra II presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: oggi parlerà al Senato alle 16

Luoghi citati: Afghanistan, Roma, Usa