Parte bene raumento della Olivetti

Parte bene raumento della Olivetti PIRELLI PRESENTA I CONTI: NEL TERZO TRIMESTRE IL RISULTATO OPERATIVO SCESO A 47 MILIONI DI EURO Parte bene raumento della Olivetti Su Olimpia è braccio di ferro tra Tronchetti e la Consob Flavia Podestà Milano La gestione della Pirelli - sulla cui plancia di comando il direttore gene¬ rale Giovanni Ferrario si fregerà d'ora in poi anche della qualifica di amministratore delegato - è ancora un benchmark per i suoi concorrenti e gli amministratori se ne compiac¬ ciono: i primi nove mesi dell'anno saldano con un utile operativo di 290 milioni di euro, «miglore - rileva una nota del consiglio di amministra¬ zione - di quello noto della principa¬ le concorrenza». Detto questo, però, la Firellona di Piazza Affari - che ieri ha lasciato sul terreno lo 0,552096 del suo valore chiudendo a 1,6080 euro - non sfugge alla tosatura dei mai-gini imposta alla stragrande maggioranza delle aziende daEawi- tamentp dell'econonjia, dopo il giu¬ gno scorso e rivela una prima frena¬ ta. Il terzo trimestre dell'anno è stato pesante specie per i cavi per telecomunicazioni; il risultato opera¬ tivo si è ridotto a 47 milioni di euro (erano 126 milioni dodici mesi prima). Al 30 settembre, inoltre, la posizione finanziaria netta - attiva per 2.225 mi¬ lioni di euro al 30 giugno - è passiva per 58 milioni di euro: ma nel trime¬ stre sono stati inve¬ stiti 2.100 milioni di euro nell'opera¬ zione Olimpia che ha consentito il ripo¬ sizionamento del gruppo nel campo delle telecomuni¬ cazioni. Nei nove mesi del 2001, le vendite del gruppo sono aumentate del 4,996 a 5.695 milioni di euro grazie agli apporti dei cavi energia acquisiti e alla crescita dei volumi dei cavi telecomunicazioni; U mol è stato dì 569 milioni di euro (pari al 1096 delle vendite) contro i 626 milio¬ ni di euro del 30 settembre 2000. L'utile netto del periodo si ferma a 215 milioni di euro contro i 1024 di Marco Tronche un anno prima, fortemente influen¬ zati peraltro dalle ricche plusvalen¬ ze relative alla cessione a Cisco dei sistemi ottici terrestri. Gli ammini- jstratpijprevedono che, perfine ap- no, il risultato subisca «soltanto una limitata flessione rispetto al 2000». Nel frattempo non accenna ad interrompersi il ping pong che sta opponendo il presidente e ammini¬ stratore delegato Marco Tronchetti Provera alla Consob di Luigi Spaven¬ i Spaventa ta, sul terreno del consohdamento di Olimpia, per Pirelli e di Olivetti per Olìmpia. La Consob - rendendo noti ì criteri con cui si è mossa per accerta¬ re l'esistenza o me¬ no di situazioni di controllo - non solo ha ribadito che Pi¬ relli ha il controllo di diritto di Olim¬ pia, detenendone il 60^0 del capitale, no¬ minando la stragrande maggioranza degli amministratori, e non incon¬ trando nei patti parasociali firmati con Edizione Holding e con Unicre- dit e IntesaBdup depotenziamento del suo rublo; ma ha riaffermato in capo ad Olimpia ii controllo di fatto su Olivetti (e, dunque, l'obbligo del consohdamento) avendo verificato che la Newco è in grado di determi¬ nare le decisioni dell'assemblea ordi¬ naria e di eleggere la totalità degli amministratori. Per tutta risposta Tronchetti Provera, consapevole del fatto che la querrelle con la Consob non inficia la ricapitalizzazione del- l'Olivetti partita ieri (i titoli sono saliti del 3,2596, attenstandosi a 1,18 euro) ha sostenuto che il consohda¬ mento, a suo giudìzio, non avrebbe significato perché «non c'è relazione tra il debito della Pirelli e quello di Olìmpia, né tra quello di quest'ulti¬ ma e l'indebitamento oUvettiano». In gioco c'è la definizione di control¬ lo disciplinato sia dal codice civile sìa dal Testo Unico della Finanza (noto come legge Draghi); le interpre¬ tazioni della dottrina non sono uni¬ voche, eppure alla certezza del dirit¬ to si dovrà pur airivare. La Consob - che per due anni non ha eccepito nulla alla Bell che pure esercitava un ruolo dominante in Olivetti con il 2396 del capitale - oggi ha palesemen¬ te cambiato idea: legittimo, purché lo si ammetta. Spaventa , invece, sostiene di aver raggiunto solo di recente le proprie convinzioni e gra¬ zie a non meglio precisate «ulteriori indagini», non avendo in essendosi in precedenza posti il problema del controllo. L'affermazione ha irritato Antonio Tesone (presidente di Olivet¬ ti, oggi come ieri) che se l'era vista eccepire, sia pure in termini sfiima- •i ti, nel corso della ricapitalizzazione delì'Olivetti dell'invemo 2001 e l'aveva respinta al mittente, per palese fuori gioco: la Consob aveva lavorato sul prospetto per tre mesi, senza sollevare la questione. Marco Tronchetti Provera e ii presidente della Consob Luigi Spaventa