E ora Tremonti prepara l'Agenzia del debito

E ora Tremonti prepara l'Agenzia del debito E ora Tremonti prepara l'Agenzia del debito Si lavora sulla creazione di un istituto per gestire in modo «privato» le casse dello Stato ROMA Partita delicatissima, quella della gestione del debito pubblico italia¬ no. Al centro della polemica scatena¬ ta daUo studio sui contratti swap del professor Gustavo Pica c'è tra l'altro la strategia con cui il ministero del Tesoro governa la montagna di inde¬ bitamento pubblico-circa due milio¬ ni e cinquecentomila miliardi di lire - che gì ava sullo Stato italiano. Una strategia che certamente dopo l'in¬ gresso della lira in Eurolandia non è più s chiac aiata sulla vitale necessità di sopperire a un debito mostruoso e apparentemente fuori controllo, con altissimi tassi d'interesse e la fatica di convincere risparmiatori italiani ed intemazionali che prestare soldi all'Italia era nonostante tutto un buon affare. Negli ultimi anni, facen¬ do di necessità virtù, i responsabili della gestione del debito hanno ricor¬ so a strumenti finanziari innovativi tentando di «allungare» la vita me¬ dia dell'indebitamento, di diversifi¬ care le tipologie delle emissioni, di trovare nuovi mercati e nuovi pro¬ dotti, anche con l'obiettivo di ridur¬ re l'onere per interessi a carico dell'Erario. Secondo l'indagine di Figa, a volte con strumenti eccessiva¬ mente innovativi e «disinvolti» (co¬ me nel caso degli swaps), e non sempre con risultati positivi Una critica, quest'ultima, condivisa dal ministro dell'Economia Giulio Tre¬ monti che ha manifestato l'intenzio¬ ne di riformare radicalmente il setto¬ re, assegnando al vicemimstro Ma¬ rio Baldassarri una delega per il varo di una «Agenzia del Debito» gestita con criteri privatistici. Fino agli anni '80 il Tesoro utiliz¬ zava un comitato di esperti per affiancare gli uffici. Successivamen¬ te la responsabilità è stata affidata direttamente alla Direzione Genera¬ le del Tesoro, che ha costituito una apposita direzione generale del Debi¬ to Pubblico, attualmente presieduta da Maria Cannata. Da molti mesi il professor Gustavo Figa - dal 1992 al 1994 componente del con sigilo degli esperti presso il Tesoro, e dopo 1113 maggio 2001 stretto collaboratore del viceministro Baldassarri - dalle colonne del «Sole 24 Ore» aveva reiteratamente propugnato un cam¬ biamento dirotta. La proposta: costi¬ tuire, come hanno fatto molti paesi europei una vera e propria Agenzia per il debito pubblico, dotata di personale reclutato sul mercato e remunerato in modo paragonabile . alle cospicue retribuzioni offerte dal settore finanziario privato. Un'agen¬ zia basata su principi di responsabi¬ lizzazione non da «impiego pubbli¬ co». Una struttura più dinamica, che potrebbe raccordarsi all'ambizioso progetto - per ora nel limbo - di una futura Agenzia europea, in grado di coordinare nell'era della moneta uni¬ ca le emissioni dei paesi di Eurolan¬ dia. Il progetto vagheggiato da Figa sembra essersi tramutato in realtà: il 13 ottobre Tremonti ha assegnato al viceministro Baldassarri una spe¬ cifica delega per la creazione di questo onanismo. Una scelta in controtendenza con l'opera di sman¬ tellamento di analoghe Agenzie (a partire da quella delle Entrate) intra¬ presa dal ministro della Funzione Pubblica Frattini E da definire resta tuttora il raccordo tra l'Agenzia e chi deve decidere sul versante politico: in Francia, l'agenzia dipende dal ministro dell'Economia, quella sve¬ dese risponde al Parlamento, quella austriaca è una Spa. La polemica di queste ore, certo, non agevola que¬ sta complessa riforma. [r. gi.] Da sinistra il sottosegretario Mario Baldassarri. A fianco, il commissario europeo Pedro Solbes

Persone citate: Baldassarri, Frattini, Maria Cannata, Mario Baldassarri, Pedro Solbes, Tremonti

Luoghi citati: Francia, Italia, Roma