Ninfe, veneri e fauni del visionario Böcklin di Fiorella Minervino

Ninfe, veneri e fauni del visionario Böcklin NEL MONDO Ninfe, veneri e fauni del visionario Böcklin Fiorella Minervino ' NEL cielo cupo, attraversa¬ to da rare nuhi, Pan appa¬ re come figura possente, oscura, minuscola in cima alle rocce e, com'era sua abitudine, all'ora del mezzogiomo spaventava con urla feroci uomini e pastori dell'Arcada. Nel paesaggio selvag¬ gio e roccioso tutto rotola verso il basso, coinvolgendo uomo, pietre, capre, ciuffi d'erba in un dinami¬ smo che sommuove l'intero dpin- to. Il diiarore della terra, degli animali, la polvere, la cadcola, il biancore dei sassi rende più dra- mamtica una composizione d stu¬ pefacente maestria e indubbia sug¬ gestione, dove l'autore non si limita alla scena demomaca, aggiunge, anzi suggerisce una figura o meglio un'ombra poggiata in dio a destra che è d nuovo Fan dd mento barbuto, cappelli da battagha, con le braccia asdìe rocce per meglio godersi la scena d terrore. È un Bòcklin poco più che tren¬ tenne a creare questo quadro per¬ turbante nel diiarore, nella soffe¬ renza fisica degh uomini sottomes¬ si a condzioni atmosferiche estre¬ me, a fatiche fisiche e o tensioni nervose che conducono ad allucina- ziom. È questa una delle 60 opere presentate nel memorabile omag¬ gio per i cento anni ddla morte del grande pittore d Basilea, per la prima volta esposto a Parigi con dovizia e qualità d dpinti che inducono a ripensare il suo molo così singolare e inqdetante pur nell'aura del SimboUsmo intema- zionde. Numerose le opere giovanili, do¬ ve le origid dfondano in Friedrich, e nei romantici tedeschi, ma pure in Poussin, Courbet, Rubens o Car- racci, tuttavia già maturo per crea- ziod che portano subito la sua sigla riconoscibile. Sfilano ninfe, veneri, faud. Diane cacciatrici, paesaggi mirabili in visioni da incubo, men¬ tre si affaccia la grande villa in riva a un mare rapinoso con la figura femmidle ammantata d nero. L'amicizia con Burckart, la passio¬ ne per la Grecia antica e Roma lo conducono a Napoli e Pompei dove amidra gli affrescd, e ne coghe le soluziod tecniche per elaborare nuovi impasti d pittura con cera e altri materiali. Le straordnarie5af- taglie dei centauri provengono da mosaici a Villa Adriana o non rifug¬ gono da Delacroix, ma la loro forza e potenza umana sovrasta i prece¬ denti. Né manca l'Autoritratto con la morte che suona il violino, me¬ more d Holbein, superbo memento mori che non coinvolge l'arte, per¬ chè l'artista continua il lavoro. Le ultime sde lasciano senza fiato: tre versiom àeH'Isola dei mor¬ ti, Ulisse e Calipso che tanto suggeri¬ ranno a de Chirico, La calma del mare con la nereide formosa, sulla roccia, con pinguim e il tritone inquietante. Infine la Peste , la Guerra e un dpinto da poco ritrova¬ to La notte con la figura velata d rosso dd comò dell'abbondanza che si delinea sinuosa e dinamica nell'aria. Molto ebbe a suggerire agli artisti a venire, non solo de Chirico e Max Ernst, ma a tanti altri ai quali Arnold Bòcklin, ha offerto l'incredibile capacità visio¬ naria e il mondo antico rinnovato. Al Musée d'Orsay di Parigi rivive il raffinato simbolismo dell'artista svizzero La muse d'Anacreon (1873) di Arnold Bòcklin Arnold Bòcklin, 1827-1901 Parigi, Muséed'Orsay Orario 10-18, Chiusura lunedì. Fino al 13 gennaio 2002

Persone citate: Arnold Bòcklin, Arnold Bòcklin Arnold Bòcklin, Courbet, Delacroix, Holbein, Max Ernst, Poussin, Villa Adriana

Luoghi citati: Basilea, Grecia, Napoli, Parigi, Pompei, Roma