A Roma l'istruttore dei kamikaze di Guido Ruotolo

A Roma l'istruttore dei kamikaze A Roma l'istruttore dei kamikaze La Procura sulle tracce di dieci algerini che lo aiutarono Guido Ruotolo ROMA E' stato a Roma, almeno fino all'anno scorso, dove proba¬ bilmente era un punto di riferimento di una cellula terroristica algerina. Lofti Raissi, l'istruttore di volo di quattro dei dirottato¬ ri entrati in azione negli Stati Uniti, arrestato dieci giorni dopo 1' 11 settembre in Inghilterra, su segnalazione dell'Fbi, ha lasciato tracce del suo soggiorno romano, prima di trasferirsi in Inghil¬ terra, da dove si è poi recato più volte in America per controllare il livello di adde¬ stramento dei suoi' allievi kamikaze. La procura di Roma sta indagando sulla rete di alge¬ rini che nella Capitale aveva stretto contatti cpp Raissi. Sarebbero almeno una deci- nai .«sospettati». Gli investi¬ gatori del Ros dei carabinieri avrebbero ricevuto una infor¬ mativa, dettagliata sull,a pre¬ senza dell'addestratore alge¬ rino, che a Roma sarebbe. arrivato con false generalità. Uno spunto investigativo immediatamente sviluppa to: lavorando sui propri ai]T chivi, restringendo il campo a tutti puei cittadini algeri¬ ni finiti indagati, negli ulti¬ mi anni, o perché sospettati di appartenere a organizza¬ zioni integraliste o perché coinvolti nella falsificazio¬ ne di documenti d'identità, gli investigatori sono arriva¬ ti a individuare i personaggi che frequentavano Lofti Raissi durante le sue missio¬ ni romane. Finora, soltanto l'indagi¬ ne milanese aveva documen¬ tato la presenza di una Cellu¬ la terroristica islamica lega¬ ta al network di Osama bin Laden. L'inchiesta romana sem¬ brerebbe clamorosamente ri¬ velare la presenza di una cellula di Al Qaeda nella capitale e confermare la tesi dell'Antiterrorismo, secondo cui la rete di integralisti algerini operanti in Europa si sarebbe trasformata una succursale di Al Qaeda. La cellula romana appare così legata alla struttura che ha preparato gli attentati dell' 11 settembre. In queste ore, gli investigatori stanno cercando di comporre un unico puzzle, verificando se questo gruppo è responsabi¬ le anche del furto di una divisa della 'American Airli- nes'V e di un badge della stessa compagnia aerea, nel¬ la primavera scorsa, in una stanza di un albergo in piaz¬ za Montecitorio. Roma, del resto, era stata scelta, secondo le» informati¬ ve americane, come sede per colpire l'ambasciata degli Stati Uniti di via Veneto, all'inizio dell'anno. I servizi secreti americani segnalarono più volte la pre¬ senza di sospetti nella Capi¬ tale e il Dipartimento di Stato Usa arrivò a chiudere per alcuni giorni, all'inizio dell'anno, l'Ambasciata di Via Veneto. Un messaggio chiaro di allarme lanciato agli inquirenti italiani. Negli ultimi giorni, lavo¬ rando sui tabulati telefonici dei vari sospettati, sarebbe¬ ro emersi contatti con altri militanti di cellule terroristi¬ che islamiche attive in Ita¬ lia. Per il momento, sono solo ipotesi investigative. spunterebbero legami tra la cellula romana e un militan¬ te della cosiddetta «rete di Djamel Louinici», una cellu¬ la terroristica algerina ope¬ rante a Napoli, già obiettivo di un blitz dei carabinieri che il 6 giugno del 1995 portò all'arresto di diversi suoi esponenti. E sempre Napoli è un terminale della rete terroristica "Takfir Wal Hidijra". All'indomani dell'11 set¬ tembre, in un vertice tenuto a Bruxelles, i magistrati antiterrorismo belgi, olande¬ si, francesi e tedeschi affron¬ tarono proprio il tema di questa'rete "Takfir": secon¬ do fonti ben informate, i magistrati sospettavano che si stessero preparando atten¬ tati a Parigi e a Marsiglia. Da tempo l'Antiterrori¬ smo e la Digos di Milano avevano ipotizzato che le varie cellule terroristiche tunisine e algerine operanti in Europa avevano ormai aderito al progetto di Al Qaeda, al "Fronte islamico internazionale contro gli ebrei e i crociati" di Osama bin Laden. In particolare, il gruppo Salafita per la Predicazione e il Combattimento, guidato dall'emiro Hassan Hattab (or¬ ganizzazione algerina nata da una scissione all'interno del Già), "Takfir wal Hidija- ra", altro gruppo terroristico algerino. Scrivevano gli esperti di terrorismo; «In Europa sono attive due reti di militanti islamici: una composta prin¬ cipalmente da algerini e di¬ retta da Abu Doha, la secon¬ da diretta dal tunisino Seifal- lah Ben Hassine, e composta prevalentemente da tunisi¬ ni, entrambe attive nel reclu¬ tamento ed invio in campi di addestramento pakistano/af¬ ghani di militanti islamici da preparare sia ideologicamen¬ te sia militarmente all'utiliz¬ zo di armi ed esplosivi». Sarebbe la conferma di una tesi avanzata dall'antiterrorismo: in Europa Al Qaeda : è stata sostenuta' ^soprattutto da elementi di origine magrebina Si cerca di capire se sono anche autori del furto di una divisa e un badge della American Airlines nella primavera scorsa in un albergo in piazza Montecitorio Asinistra un'immagine dell'11 settembre: il Pentagono, a Washington, colpito da uno degli aerei dirottati dai kamikaze. A dèstra il pilota algerino Lofti Raissi, arrestato in Gran Bretagna

Persone citate: Abu Doha, Ben Hassine, Djamel Louinici, Hassan Hattab, Lofti Raissi, Osama Bin Laden, Raissi