«Paradiso», sipario su un'epoca

«Paradiso», sipario su un'epoca «Paradiso», sipario su un'epoca A Rimini il patron Fabbri lascia il night club Maria Corb! inviata a RIMIMI Lo chiamano «Poggio Paradi¬ so», in cima alla collina di Covignano, vi si arriva con una strada tutta curve, un tragitto che gli amanti della notte hanno scoperto nel 1957, quando nacque il night club «Paradiso» e hanno con¬ tinuato a percorrere fino ad oggi. Sono cambiati loro, le loro emozioni, ma non la voglia di farsi avvolgere dal sogno, dalla musica, dalla danza. Sabato l'ultima corsa in collina, tra nostalgia e ricordi. Il «Paradiso», il tem¬ pio del divertimento di Rimi¬ ni, chiude. O meglio chiude il «Paradiso» di Gianni Fabbri, incontrastato principe della notte, anima del locale da sempre. Ed è un po' la stessa cosa perchè è difficile separa¬ re la vita di Fabbri da quella di questa discoteca così diver¬ sa dalle altre in Riviera. Una bellissima villa immersa nel verde, con quel tono da up¬ per class che è sempre stato il suo segno di distinzione. Il tassista che ci porta ci spiega che il «Paradiso» è il più bel locale della Riviera, quello frequentato meglio, dove «salgono i ,vip». E' sempre stato così da quando la mam¬ ma di Gianni Fabbri, la miti¬ ca contessa Tina Mirti Fab¬ bri, decise che quella villa di famiglia doveva diventare un night. Il 6 luglio do' 1957 l'yi^u- gurazione con fiumi di cham¬ pagne e orchestra dal vivo, in un night che sembrava un salotto con tappeti e mobili antichi. Da quel giorno qui sono arrivati molti. Tutti. Dalla Hollywood di Linda Christian e Tyron Power - che fu a lungo amante della contessa - ai viveur dei miti¬ ci Anni '80, passando per i divi Anni '60, fino a stelle, stelline e veline di questi tempi. Tutti quelli che conta¬ no sono saliti al Paradiso, c'è stato anche Lech Walesa con la spilletta della madonna di Cestokowa sul bavero. E cu¬ riosando nella bacheca dello studio di Fabbri, ecco la foto di Gary Hart, prima dello scandalo che interruppe la corsa alla presidenza Usa. Il cancelliere tedesco Helmut Schmidt. E c'è anche Ciriaco De Mita che arrivò a Rimini prima di un congresso de. Quando vide tutti quei giova¬ ni scatenati in pista chiese ai suoi, smarrito: «E a questi qui cosa raccontiamo?». Ma i ricordi e le immagini sono tante, come quella della contessa Zacco che negli An¬ ni '50 non mancava una fe¬ sta. «Un giorno - ricorda Gianni Fabbri - era venuta senza prenotare e il locale era pieno. Si tolse gli smeral¬ di che aveva alle orecchie e li lanciò in mezzo alla pista offrendoli per avere il suo tavolo». Altri tempi. Poi le cose cambiarono, lentamen¬ te. Arrivarono gli Anni '70 e i night club morirono per far nascere le discoteche. Il salot¬ to divmfa loft, le luci si fanno psichedeliche e l'abito da sera limane fuori. «Non erano più i tempi delle corse in spider, con le donne avvolte in veli chiffon e gli uomini in giacca e cravatta. Il pubblico iniziava a differenziarsi, voleva rom¬ pere, fregarsene delle for¬ me», spiega Fabbri. Nascono le tendenze, arrivano gli in¬ diani metropolitani, si mi¬ schiano agli emuli di John Travolta. Impera la disco music e getta le prime basi la musica House. Gli Anni '80 scatenano la voglia di diver¬ tirsi. Altre foto: il ministro Gian¬ ni De Michelis sudato che balla - colpo di pancia a destra, colpo di pancia a sinistra - circondato da belle donne. Umberto Eco seduto nel prive (è lui a dire guardan¬ do la città dalla vetrata: «da qui Rimini sembra Las Ve- gas»). Ferrè e Versace. Lo sceicco Yamani. E' al Paradi¬ so che nascono le prime cubi- ste, le go-go girls, ed è qui che alla fine degli Anni '90 scendono dal cubo per mi¬ schiarsi alla gente. Il loro nome adesso è animatrici. Droga e stragi del sabato sera, ragazzi votati allo sbal- lo sono il «problema» degli ultimi 15 anni. Fabbri non crede che la soluzione sia negli orari di chiusura delle discoteche: «I giovani devo¬ no uscire dal locale quando hanno soddisfatto le loro emozioni. Se escono insoddi¬ sfatti poi fanno casini fuori». Di droga, uso e spaccio, è accusato nel 1997 Gianni Fabbri. Storia da cui esce assolutamente pulito ma se¬ gnato. Perde la donna (Gra¬ zia Gelli, figlia di Licio) e un pezzo di vita. Da quei 15 giorni passati in carcere ini¬ zia a maturare la sua voglia di lasciare, di cambiare vita. Si arriva a oggi. Vende tutto. «Anche perchè non mi riconosco più in chi frequen¬ ta la discoteca. E' tempo di fare altro». Sabato le luci del Paradiso si sono accese anco¬ ra in onore dei 40 anni di Gianluca Lovetro, un grande tra i giornalisti di moda. C'erano anche Marta Marzot- to. Elio Fiorucci, Alberta Fer¬ retti. E una torta umana con una ragazza spalmata di pan¬ na e fragole. L'ultima follia, l'ultima festa. Dal '57 a oggi una sfilata continua di vip, compresi Walesa, De Mita, Eco «Da qui la Riviera sembra Las Vegas» «Vendo tutto Non mi riconosco più in chi frequenta le discoteche. E' tempo di fare altro» Le immagini della festa di Ieri sera. Tra gli invitati Fiorucci e Marta Marzotto (a destra) e numerosi altri vip, che hanno voluto salutare il proprietario Gianni Fabbri che lascia il Paradiso dopo quasi cinquant'annida protagonista nelle serate riminesi

Luoghi citati: Las Vegas, Rimini