Gottardo, dimezzato il numero dei dispersi

Gottardo, dimezzato il numero dei dispersi Gottardo, dimezzato il numero dei dispersi Sono 65 le persone che non hanno ancora dato notizie ai familiari I collegamenti con il Nord Europa soltanto attraverso il Brennero Dieci chilometri di coda per raggiungere la galleria verso l'Austria inviato a AIROLO SIAMO come gli alluvionati» dice la gente di Airolo e il lamento riempie il silenzio che avviluppa il paese. Un silenzio surreale per questi valligiani che da ventun anni conviveva¬ no con il rumore del traffico in entrata e uscita dal tunnel del Gottardo. L'imbocco della galleria è groprio davanti alle case, oltre i inari della ferrovia, il perenne correre di Tir e auto aveva creato un sottofondo sonoro che, per l'abitudine, gli abitanti non sentivano quasi più. .Però, da mercoledì alle 9,44, quando l'apocalisse è scesa den¬ tro la montagna, i 1500 airolesi rimpiangono quel sordo frastuo¬ no e, appunto, si paragonano a chi è stato colpito dall'alluvio¬ ne. «Con la chiusura del traforo siamo di colpo tornati all'isola¬ mento degli anni Settanta. Il disastro non è solo per gli sfortu¬ nati che hanno perduto la vita, lo è anche per tutti noi». Tanto che il sindaco, Mauro Chinotti, definisce la zona «sini¬ strata, il governo dovrà aiutar¬ ci. Senza camion, macchine e pullman di turisti per noi è durissima, l'economia locale si regge sul passaggio...sì, la popo¬ lazione ha ragione, siamo dav¬ vero alluvionati». Certo, ci sono anche le voci ecologiste che inneggiano al si¬ lenzio surreale di cui sopra, al sensibile migUoramento del¬ l'aria, non più inquinata dai gas di scarico. Però sono rare, flebi- li, si perdono nel coro del pubbli¬ co lamento. Nel centralissimo ristorante Cristallina, dal quale si intrawede il trincerone di cemento armato dell'ingresso del traforo, rivelano: «E' ima pioggia di disdette, per oggi dovevamo avere centoventi zuri¬ ghesi. L'in agibilità della galleria ha dirottato i loro tre autobus altrove. Per cominciare, un man¬ cato incasso di circa tre milioni e mezzo. Chissà sino a quando il tunnel rimarrà chiuso». Minimo minimo, qualche me¬ se. Nel disastro che ha bruciato vite e distrutto famiglie, un disastro colossale anche per la circolazione europea che da mercoledì è ancora più ingolfa¬ ta e a rischio di nuove sciagure. Due controllori del Gottardo, due dipendenti cioè che lavora¬ no nella sala dei monitor che adesso in parte o sono spenti o spiano il deserto delle due cor¬ sie vuote, i due controllori spie- ro: «Questo tunnel è il secon- . per lunghezza, del continen¬ te, da solo smaltiva cinque vol¬ te il traffico del Gran San Ber¬ nardo, del Sempione e del San Bernardino messi insieme. L'an¬ no scorso, qua dentro sono tran¬ sitati un milione e 120 mila camion e 470 mila auto. Inutiliz¬ zabile ancora il Monte Bianco, i collegamenti con l'Europa cen¬ trale sono assicurati solo più dal Brennero». Dove, ieri c'erano 10 chilome¬ tri di coda: e giovedì, erano stati nove. «Quindi, del Gottar¬ do non si può fare a meno, assolutamente, il San Bernardi¬ no è solo un paUiativo». Per giunta pericoloso dato che manca la galleria per le uscite di sicurezza. Dopo la tragedia è stato preso d'assalto dai Tir, giovedì era accaduto un incidente mortale, venerdì deci¬ ne di automobilisti hanno prote¬ stato con la polizia: «I camion non rispettano i Umiti di veloci¬ tà, ne combinano di cotte e crude, da un momento all'altro può succedere un'altra sciagura enorme». Nel silenzio di Airolo si sen¬ te, attorno a mezzogiorno, un rumore nuovo. Dura pochi mi¬ nuti. Il tempo impiegato dalle vetture che salgono sui vagoni- bisarca, e saltellando sulle tra¬ versine, producono un fracasso come di ferraglia. «La vendita di biglietti auto+treno navetta s'è impen¬ nata - dicono in stazione - ma più di tanto la ferrovia non può fare». La stessa ammissione va¬ le per il traffico commerciale, «Il treno - afferma Narco Borra- dori, direttore del dipartimento territorio - è impreparato a sostituire i Tir, ci vorranno almeno 12 anni per cambiare questo stato di cose, e dai 10 ai 15 per l'eventuale raddoppio del traforo». Il portale di Airolo è stato sbarrato con una paratia di legno, nella galleria sono conti¬ nuati i lavori per puntellare il soffitto ancora pericolante lun¬ go i 230 metri in cui s'ammuc¬ chiano le carcasse, liquefatte dal calore e schiacciate dai blocchi del tetto crollato, di 7 camion e 5 auto. Domani, dieci specialisti del Dvi (disaster victim Identification) nell'iden- tificare i cadaveri carbonizza¬ ti, cominceranno a cercare in questo groviglio infernale eventuali altre vittime. Gli inquirenti sono ottimisti: «I morti dovrebbero essere po¬ chi, addirittura speriamo non ce ne siano. E' calato anche il numero dei dispersi. Da 128 erano scesi venerdì a 80 e adesso sono 65: improbabile che qualcuno venga trovato nel tunnel». Il progettista del traforo «So che esiste l'esplosivo Dovrebbe essere ad Est del cunicolo di sicurezza ed è stato installato durante i lavori di costruzione della struttura» ta tragedia paralizza il transito sotto le Alpi «Il San Bernardino non è un'alternativa: - troppo pericoloso senza uscite di sicurezza» ^•'^•■"■■:-jt«.3-Vv

Persone citate: Bernardi, Mauro Chinotti

Luoghi citati: Austria, Europa, Nord Europa