D'Alema vola a Gaza per incontrare Arafat

D'Alema vola a Gaza per incontrare Arafat«TEL AVIV DEVE ACCETTARE LA PRESENZA DI OSSERVATORI ONU» D'Alema vola a Gaza per incontrare Arafat diplomazia Antonella Rai inviata a GAZA LI INATTESA e insperata noti¬ zia dell'accordo per il ritiro delle truppe israeliane dalle zone sotto diretto controllo palestinese coglie Massimo D'Alema mezz'ora dopo l'arrivo a Gaza. Gliela comuni¬ ca con contagiosa soddisfazione Ziad Abu Airir, il presidente della commissione esteri del «parlamen¬ to» palestinese. D'Alema aspetta l'incontro con Arafat, che forse avverrà in nottata, e intanto osser¬ va l'immediata mobilitazione che la notizia ha portato, nella strada di là dal vetro del Commodore Hotel. «Quando gh israeliani si ritirano, la polizia palestinese deve prendere posizione, scattano opera¬ zioni complesse. Queste ore, visto che la tregua sarà operativa solo da domattina, sono particolarmente difficili, delicate. Speriamo non ac¬ cada nulla». Almeno altre due vol¬ te, infatti, negh ultimi mesi k tregua israelo-palestinese è saltata nel giro di una nottata, per inciden¬ ti con morti provocati dall'una o dall'altra parte. «Ma stavolta - os¬ serva l'ex presidente del Consiglio che segue la causa palestinese sin da quando, giovane segretario del- la Fgci, conobbe Yasser Arafat - c'è un fatto che ci fa ben sperare: stavolta le due parti si sono messe d'accordo direttamente, dopo un incontro tra le forze armate israe¬ liane e la sicurezza palestinese. Era da molto tempo che non c'era un contatto diretto a eoa alto livello». La valutazione politica è quella di «un segnale di regresso dell'escala¬ tion mihtare, frutto della pressione esercitata dagh Stati Uniti e dall'Eu¬ ropa». E adesso? «Adesso centoven¬ timila palestinesi di Gaza possono tornare al loro lavoro in territorio israeliano: finora non potevano, erano bloccati». Probabilmente si riuscirà anche a riunire al comple¬ to il gabinetto delTAutorità Nazio¬ nale per la Palestina: il govemo di Arafat infatti, anche stasera, ha potuto riunirsi solo con metà dei propri ministri, perché quelli resi¬ denti a Ramallah non potevano recarsi a Gaza, e viceversa. «Si aprono nuovi scenari, nei quali è importante che l'Europa svolga la propria azione. E bisogna comincia¬ re proprio dalle condizioni econo¬ miche, dal livello di vita cui è costretta la gente di Palestina». Sul piccolo aereo di Stato che portava D'Alema all'aeroporto di Tel Aviv, tappa inevitabile prima di proseguire con un corteo di macchi¬ ne blindate verso i Territori, il presidente della Quercia era stato anche più duro, «la questione me¬ diorientale si risolve solo se e quan¬ do Israele accetterà la presenza di osservatori intemazionali»: è l'ipo¬ tesi di schierare forze di interposi¬ zione, sulle quali D'Alema insiste da tempo.'anche nei propri colloqui interiifezionali. Renato Ruggiero l'al¬ tro ieri aStrasburgo aveva lanciato l'idea di una troika, con Fischer e Arafat, per prendere di petto la situazione, e per puntellare il ruolo politico che l'Europa inizia a gioca¬ re inMedioriente. «Solana ha già visto Arafat, e noi lo vedremo nelle prossime ore», commenta hevemen- te scettico D'Alema. Il quale tutta¬ via non, sottovaluta il fatto che gh Stati Uniti di Bush abbiano abban¬ donato l'unilateralismo, e soprattut¬ to che Israele accetti (da mediazio¬ ne europea, mentre sinora aveva rapporti esclusivi con gh Stati Uni¬ ti». Uno scenario, di cui si chiacchie¬ rava informalmente in volo con il presidente della Commissione Este¬ ri, il finiano Gustalvo Selva e con la deputata verde Laura Cima: D'Ale¬ ma è stato invitato da Arafat, assie¬ me a Bobe Craxi, a partecipare a un seminario, d'incontro tra il parla¬ mento deU'Anp e deputati europei. Pierferdinando Casini, che segue la questione mediorientale al punto da aver valutato l'ipotesi di recarsi personalmente all'appuntamento, ha apprezzato la missione dei depu¬ tati italiani, e ha messo a disposizio¬ ne un aereo. Gustavo Selva, prima di partire, ha anche incontrato l'am¬ basciatore israeliano a Roma, Ehud Gol, assicurandogli che l'iniziativa di Gaza è «per contribiuire alla lotta al terrorismo, e favorire il dialogo». In aereo, ha detto di condividere l'analisi di Massimo D'Alema, con un'unica eccezione, «l'accentuazio¬ ne del ruolo di Israele come scogho alla pace, quando Israele ha ragio¬ ne a pretendere la consegna dei terroristi palestinesi». D'Alema gh ha pacatamente spiegato che toghe- re di mezzo Hamas non è propria¬ mente cosa facilissima, «l'organiz¬ zazione gode di forti finanziamenti dall'Arabia Saudita, e sa come li adopera? Ha costruito per i palesti¬ nesi gh ospedali, le scuole, ha forni¬ to aiuti. Un vero e proprio Welfare parallelo che Arafat non è in grado di garantire; la sua organizzazione non ha una lira». E ha risposto con una heve alzata di sopracciglio, quando Selva ha ricordato il «piano Marshall per la Palestina» lanciato da Silvio Berlusconi. Nessuna pole¬ mica, «noi siamo pronti a partire, abbiamo i finanziamenti, gh uomi¬ ni e i mezzi», diceva Selva. Ma un piano Marshall necessita di una precondizione, che ci sia la pace, gh ha obiettato D'Alema. Domenica a mezzogiorno, la delegazione incon¬ trerà in veste uffidale Shimon Pe¬ res a Gerusalemme. Massimo D'Alema