«Eclats sol air», ballerini e trapezisti di Sergio Trombetta

«Eclats sol air», ballerini e trapezisti PER LO STABILE «Eclats sol air», ballerini e trapezisti Al Gobetti da venerdì 26 a domenica il «circo da camera» nel secondo appuntamento del Progetto Internazionale Di »UE ballerini classici e due trapezisti. Sussiego e sudore. Accademia e rischio. Nasce all' insegna della commistione ardi¬ ta di linguaggi «Eclats sol air» (gioco di parole: bagliori solari o bagliori suolo aria) lo spettacolo di circo contemporaneo da camera in programma al Teatro Gobetti da venerdì 26 a domenica 28 ottóbre (orari degli spettacoli: 26 e 27, ore 20,45; 28 ottobre, ore 15,30). Si tratta del secondo appunta¬ mento del «Progetto Intemaziona¬ le» elaborato dal direttore dello Stabile Massimo Castri e partito con lo straordinario successo del «Cirque Piume» alla Palazzina di caccia di Stupinigi. Ande Arago ha mescolato classi¬ co e contemporaneo (Royal Aca- demy e Merce Cunningham); Gilles Baron ha studiato al Conservatorio di Bordeaux (non solo musica, in Francia ai Conservatori si fa anche danza); Armance Brown e Bruno Krief invece sono acrobati volanti. Tutti quattro insieme danno vita a aeree magie che abbattono le bar¬ riere della distanza e della gravità accompagnate dalla chitarra del senegalese Sidy Moctar Gueye. I- cinque artisti arrivano da esperien¬ ze personah molto diverse, ma hanno deciso di amalgamare i loro mondi proprio per «Eclats sol air». Danza e Chapiteau, racconto e giocoleria, musica e saltimbanchi. C'è un mix molto speciale nella ricetta base del circo contempora- neo. Un cocktail che è stato il must irrinunciabile per i festival del¬ l'estate appena trascorsa e che ora toma nella stagione dello Stabile. A Brescia, dal primo al 15 luglio la seconda Festa Intemazionale del circo contemporaneo ha radunato 11.500 spettatori paganti agli spet- tacoli serali più altri 17.500 alle performance gratuite sparpagliate per la città. Poi via via tutti festival più curiosi ne sono stati conquistati, da Polverigi a Dro De Sera, a BolzanoDanza. Il Festival RomaEu- ropa ha aperto con «La tribù Iota» spettacolo majgico, mistico e nostal¬ gico che riuniva acrobati, trapezi¬ sti, saltatori, cantanti e danzatori; guidato da Laura Lattuada, coreo- grafa italiana, che ha messo in usta i diplomandi dello Cnac, il : rancese Centro National des Arts du Cirque di Chalons sur Marne. «Oriente Occidente» di Rovereto ha progrannato, il Cirque Baroque di Christian Taguet. La Biennale di Venezia non e stata da meno con una sventagliata di spettacoli (com¬ preso L'Opera Baroque dei fratelli Formarmi, i figli di Milos) e un convegno. Ma tutto ciò non è nulla rispetto alla fioritura che il genere sta viven¬ do da armi in Francia dove non c'è che l'imbarazzo della scelta fra tantissimi nomi: Cirque Piume, Cir¬ que lei, Les Nouveaux Nez, Les Arts Sauts, Que-Cirque, Anomalie, Gosh, Le Cirque Baroque. Sono i figli dei pionieri che alla fine degli anni 60 si ribellarono contro il teatro borghese; quando Ariadne Mnouchkine creava «I clown», Jerome Savary vagabondava con il suo Grand Ma^ic Circus. Per causa dei loro fratelli maggiori, negli An¬ ni 80, in Francia è scoppiata una «quereUe des anciens et des moder- nes», con i vecchi circhi sempre più all'affanno economico mentre l'al- lora ministro della cultura Jack Lang finanziava le nuove troupe e fondava, nel 1986, il Centro nazio¬ nale delle arti del eneo a Chalons surMame. Sergio Trombetta Aude Arago e Gilles Baron

Luoghi citati: Bordeaux, Brescia, Dro De Sera, Francia, Polverigi, Rovereto, Venezia