POWELL «Osama non potrai nasconderti»

POWELL «Osama non potrai nasconderti» IO DI STATO AMEWCANO | «CAMPAGNA CONTRO QUALUNQUE MINACCIA CHE CI POSSA TOCCARE» POWELL «Osama non potrai nasconderti» intervista BobSchiefter SIGNOR Segretario di Sta¬ to, le truppe di terra americane sono entrate in Afghanistan il 20 ottobre. Il Pentagono ha comunicato che la missione ha avuto buon esito ma l'indomani, come c'era da aspettarsi, i taleban hanno detto di aver respinto gli americani, ag¬ giungendo che tra gli ameri¬ cani ci sono stati dei morti e che li aspettano al varco delle caverne. Può dirci qual è il giudizio del gover¬ no degli Stati Uniti? «A quanto ne so, il primo attacco di terra è stato un grande succes¬ so. Sono molto fiero dei quei soldati giovani e audaci che hanno portato a termine la mis¬ sione loro affidata. Da tutto ciò che ho visto e sentito dalle informative del Pentagono, ho capito che, a parte qualche ferito leggero tra i paracadutisti e il tragico incidente dell'eUcottero, che però non era direttamente collegato con questa operazione, tutte le nostre truppe hanno fatto ritomo alla base sane e salve. I taleban mentono». Mi può dire qual era l'obiet¬ tivo preciso del primo attac- codi terra? «Bob, penso sia meglio che lei si faccia orispondere direttamente dal Pentagono. Comunque non schivo del tutto la sua domanda. Io penso che il commando pun¬ tasse a un'area specifj^a alla ricerca di possibili informazioni. Ritengo che gli uomini siano tornati indietro con alcuni docu¬ menti e altri dati che potrebbero servire. Credo anche che abbia¬ no perlustrato un'altra base. E qui mi fermo e lascio che sia il Pentagono a occuparsene». Domenica è corsa voce che il presidente Bush avesse dato ordine alla Cia di «an¬ nientare Bin Laden e la sua rete Al Qaeda». Che cosa significa esattamente? Qualcuno dice che ormai non ci sono più mezzi termi- «A quanto ho letto sui giornali, Bush ha firmato un decreto che comporta pp^ra^ioni molto, mol¬ to delicate. Mi scusi, ma io non parlo mai di questo genere di cose». Se questa campagna milita¬ re aumenta di intensità, aumenta anche la minaccia di terrorismo per l'Ameri¬ ca? E' questo che teme mol¬ ta gente. «No, credo che purtroppo dobbia¬ mo far fronte al terrorismo con o senza questa campagna. Penso che Al Qaeda ci abbia dichiarato guerra e che non abbiamo altra scelta se non combatterla con il | tipo di campagna che il presiden¬ te ha organizzato. Esercito, ser¬ vizi segreti, provvedimenti fi¬ nanziari e legislativi, sicurezza ai confini, protezione dei cittadi¬ ni - tutte queste cose saranno necessarie. Sono certo che quelli cercheranno di rispondere. Sono certo che ci attaccheranno in altri modi e che contro di noi potrebbero muoversi anche al¬ tre organizzazioni terroristiche. Questo è il momento di essere cauti, di proteggerci, senza però avere paura, senza diventare dei vigliacchi. Sappiamo come com¬ battere questo genere di conflit¬ ti. Abbiamo una spina dorsale di acciaio, nel nostro Paese, e tutto andrà bene se solo gli americani non dimenticano chi siamo e tengono alto lo spirito e conti¬ nuano a vivere la loro vita». Lei ha parlato di «altre orga¬ nizzazioni terroristiche». Può spiegarsi meglio? «Si sa che esistono altre organiz¬ zazioni terroristiche. Non voglio fare nomi, ma ci sono altri gruppi che non sono animati da buone intenzioni nei nostri con¬ fronti. A dirla tutta, abbiamo anche terroristi nostrani, come abbiamo visto così bene a Ok¬ lahoma City, ad esempio. Così dobbiamo stare in guardia in questa nuova epoca in cui ci sono gruppi criminali, gente fa¬ natica, portatori del male, come ama dire il presidente, che posso¬ no assalirci in questo modo asim¬ metrico, infliggerci molti danni, molte perdite di vite umane. Sono molto creativi. Così dobbia¬ mo tenere sott'occhio tutta que¬ sta gente ed è per questo che il Presidente ha detto che la cam¬ pagna non è solo contro Al Qaeda, ma contro il terrorismo in tutto il mondo, qualunque terrorismo possa minacciarci, minacciare i nostri interessi o minacciare i nostri amici». Signor Segretario di Stato, a questo punto lei vede dei legami tra le spore di antra¬ ce che continuano a diffon¬ dersi in luoghi diversi e Osama bin Laden? «Potrebbero esserci, ma io non lo so. Ritengo che i nostri servizi segreti stiano lavorando dura¬ mente per arrivare all'origine dell'antrace, alle modalità di di¬ stribuzione, ai responsabili e ai possibili legami con organizza¬ zioni terroristiche come Al Qae¬ da. Sono quasi certo che se Al Qaeda avesse avuto accesso a materiale di questo tipo - e sono sicuro che ci sta anche lavoran¬ do - lo userebbe. Ci stanno assalendo. Sono gente malvagia. Non credono in niente. Non sono devoti di nessuna religione. So¬ no il male e devono essere visti come criminaU, assassini e terro¬ risti». I Paesi che si sono incontra¬ ti a Shanghai al forum eco¬ nomico dell'Asia e del Pacifi¬ co hanno denunciato il ter¬ rorismo, ma non appoggia¬ no l'azione militare in Af¬ ghanistan né nominano Osa¬ ma bin Laden come la perso¬ na dietro a tutto ciò. Dobbia¬ mo leggere qualcosa tra le righe? «Non vi leggerei nulla di signifi¬ cativo. Cercavamo una dichiara¬ zione comune forte contro il terrorismo, e c'è stata. I Paesi dell'Apec di fatto sono entrati nella coalizione che appoggia gli Stati Uniti». Il «New Yorker» ha scritto che la prima notte degli attacchi in Afghanistan un aereo spia americano senza pilota aveva nel mirino il mullah Omar, il leader dei taleban. L'informazione ri¬ salì tutta la catena del co¬ mando, ma il comando cen¬ trale negò l'autorizzazione a colpire perché i consulen- ti legali del Pentagono ave¬ vano espresso riserve. E' vero? «Non lo so. Ho letto anch'io la storia sul "New Yorker" ma non ho la minima idea se sia vera o no. Penso che per avere una risposta dovreste rivolgervi al Pentagono». Tutti dicono che questa sa¬ rà una battaglia lunga e difficile. Ma siamo arrivati al punto in cui i generali devono consultarsi con i legali prima di impartire ai loro uomini sul terreno l'or¬ dine di sparare al nemico? «Vorrei premettere che noi con¬ duciamo le operazioni militari secondo le regole accettate della guerra di terra. E' per questo che abbiamo degli avvocati che ci consigliano. C'erano anche du¬ rante la campagna "Tempesta nel deserto". Non ho però idea se ci fossero anche nel caso riferito dal "New Yorker". Dovete chie¬ derlo al Pentagono». Lei ha un messaggio per Osama hin Laden? «Il messaggio che ho per lui è che non può nascondersi dietro una fede in cui non crede perché, se ci credesse, non farebbe quello che fa. Che la coalizione gli sta dando la caccia e troveremo i suoi soldi e il modo per entrare nella sua rete. Le forze armate degli Stati Uniti e di alleati come la Gran Bretagna non perderan¬ no la * .acia nella loro capacità di ra^.ungere una conclusione positiva, distro" re la rete di Al Qaeda e portare ;.in laden davan¬ ti alla giustizia». Copyright Cbs flr,vv iiiii Al Qaeda ci ha dichiarato la guerra e non abbiamo altra scelta se non combatterla. La nostra spina dorsale è d'acciaio e tutto andrà bene se non dimenticheremo chi siamo Sono certo che I i terroristi ci «mmmm attaccheranno in ogni modo. Sono molto creativi. Contro di noi potrebbero muoversi anche altre organizzazioni. E' il momento di essere cauti, dì proteggerci, senza però avere paura né diventare vigliacchi o conigli Il Segretario di Stato americano, Colin Powell

Persone citate: Ameri, Bin Laden, Bush, Colin Powell, Laden, Osama Bin Laden

Luoghi citati: Afghanistan, Asia, Gran Bretagna, Shanghai, Stati Uniti