Rogatorie, torna lo scontro tra Polo e toghe di Paolo Colonnello

Rogatorie, torna lo scontro tra Polo e toghe Rogatorie, torna lo scontro tra Polo e toghe Frattini: grave che i magistrati si siano ribellati ad una legge dello Stato Paolo Colonnello MILANO. Parla apertamente di «ribellione dei pm di Milano» il ministro della Funzione Pubblica, Fianco Fratti- ni. Mentre il suo collega di partito e capogruppo europeo cu Forza Italia, Antonio Tajani, dichiara che l'inizia¬ tiva dei magistrati milanesi «è in¬ concepibile» e allontana l'Italia dal¬ la «democrazia europea». Oggetto delle critiche sono le «note d'udien¬ za» che l'altro ieri due magistrati, i pm Robledo e De Pasquale, hanno presentato all'udienza del processo per i fondi neri Eni come controde¬ duzione all'istanza presentata dalle difese che chiedevano, in base alla nuova legge, l'annullamento delle prove raccolte con le rogatorie inter¬ nazionali (ovvero una serie di conti svizzeri e lussemburghesi del ban¬ chiere Pacini Battaglia). Per gli esponenti della maggio¬ ranza di centrodestra la Procura di Milano dovrebbe rinunciare anche a svolgere le funzioni previste dal codice di procedura penale nelle udienze dove gli avvocati ricorro¬ no (e lo stanno facendo in massa) alla nuova lejjge sulle rogatorie. E' bastato infatti che i due pm eccepis¬ sero una questione costituzionale sull'applicazione della nuova leg¬ ge, perché ieri si riaprissero Te ostilità contro la procura di via Freguglia, con il conseguente scon¬ tro trai poli. Al punto che il presidente azzur¬ ro della Commissione giustizia del¬ la Camera, l'avvocato Gaetano Peco¬ rella, è intervenuto per riportare la polemica a toni meno accesi. «Esclu- do che quello dei magistrati di Milano si possa considerare come un atto di ribellione», ha spiegato Pecorella. «Mi sembra si stia facen¬ do una polemica sopra le righe, del tutto ingiustificata. Non c'è nessu¬ no scandalo in quello che sta succe¬ dendo in alcuni processi, dove la procura di Milano sta prendendo una posizione giuridicamente non condivisibile ma che non tocca la validità della legge sulle rogatorie come si è voluto far credere. La procura - ha proseguito Pecorella - ha semphcemente ritenuto che la norma della convenzione europea che richiede l'autenticità dei docu¬ menti per poter essere utilizzata sia rispettata anche solo sulla base della credibilità dell'organo intema¬ zionale che trasmette il documen¬ to. Questo è errato, perché la Con¬ venzione dice in modo esplicito che deve essere autenticato. Ma ciò non può essere considerato un atto idi ribellione». Non così la pensa Frattini: «Io credo - ha detto il ministrò - che il ripetersi di episodi in cui i magi¬ strati si ribellano a una legge in qualche modo regolarmente vota¬ ta da un Parlamento democratico, sia un fatto di straordinaria gravi¬ tà». Il ministro ritiene che «un magistrato che pensa di far pohti¬ ca ribellandosi a una legge, è un cattivo majgistrato». Rincara la dose il capogruppo europeo Tajani per il quale «è vero che i magistrati sono indipen¬ denti ma non dalla legge: nella ripartizione dei poteri c'ela garan¬ zia della democrazia, se i giudici vogUono sostituirsi .al potere legi¬ slativo, qualcosa non va». Conclu¬ de il capogruppo di Fi in Senato, Renato Schifani: «La nuova legge conferma un principio di civiltà: una persona può essere giudicata solo sulla base di atti autentici. E' forse questo che crea problemi alla Procura di Milano?». Le risposte dall'opposizione so¬ no arrivate a stretto giro di agenzia di stampa. Il primo a polemizzare con il ministro Frattini è stato il Verde Paolo Cento, vicepresidente della Commissione Giustizia: «Frattini impari a rispettare la divisione dei poteri e lasci fare ai magistrati il proprio dovere». Sulla stessa linea Antonio Di Pietro: «Una cosa sola dice bene Franco Frattini: che la nuova legge è stata approvata, come dice lui, "in qualche modo". In modo forzato e non corrispondente né agli interessi del paese né agli impegni intemazionali assunti. Di straordinaria gravità ci sono solo le sue affermazioni». Rino Piscitello della Margherita, si rife¬ risce al rinvio ieri del processo Lentini: «Come ampiamente pre¬ visto, i primi ad usufruire della legge sulle rogatorie sono stati gli imputati Silvio Berlusconi, Massi¬ mo Maria Berruti, dirigente Finin- vest e Adriano Galhani, vicepresi¬ dente del Milan». Per il leader dei Ds Piero Fassi¬ no, invece, il fatto che l'altro ieri abbiano fatto ricorso alla nuova legge, chiedendo l'annullamento delle rogatorie con Francia, Bel¬ gio e Gran Bretagna, anche i difensori degli imputati al proces¬ so contro presunti terroristi alge¬ rini, «è la dimostrazione di quan¬ to il provvedimento sulle rogato¬ rie sia sbagliato. Avevamo paven¬ tato che questo provvedimento potesse indebolire la lotta al terro¬ rismo e a poche settimane ..dal voto questa, è. ,la dimostrazione che avevamo ragione». Il ministro azzurro attacca la procura di Milano perché - sulle nuove norme si è rivolta alla Consulta Di Pietro: una disciplina che non corrisponde agli interessi del paese Piscitello, Margherita «Come previsto, i primi ad usufruirne sono stati gli amici di Berlusconi» Il ministro Franco Frattini (Forza Italia)

Luoghi citati: Francia, Gran Bretagna, Italia, Milano