al GRAN BAZAR dei VELENI

al GRAN BAZAR dei VELENIE SEGRETE DELLA MORTE SONO IN RUSSIA IGNORATI DALLE MAPPE, I PIÙ'TERRIBILI LABORATORI BIOCHIMICI DEL MONDO al GRAN BAZAR dei VELENI fungo nucleare dalle testate schizzano decine di bombolet¬ te. Grandi come meloncini, piovono tra i grattacieli di Manhattan aprendosi in nuvo¬ lette di polvere grigio-ambra, fine come cipria. Vola nel¬ l'aria, penetra nelle narici, negli occhi, nelle bocche della ventilazione e nelle pieghe dei vestiti, fa starnutire, piange¬ re, poi tossire, una tosse sem¬ pre più assillante, soffocante. Poche ore dopo New York è una città di morti. Non è il copione di un film-catastrofe provvisoria¬ mente accantonato dagli stu- dios hollywodiani, né l'incu¬ bo posttraumatico dei so¬ pravvissuti dell' 11 settem¬ bre, ma un piano che proba¬ bilmente giace ancora, impol- verito, in qualche cassetto dello Stato maggiore russo. Nel 1988, il disarmo gorbacio- viano ormai un fiume in piena, il Cremlino ha deciso di puntare missili con testate batteriologiche su New York, Seattle, Chicago e Los Ange¬ les. Il padre della perestroika stringeva mani a Reagan e Bush, e i suoi generali com¬ pletavano il progetto di guer¬ ra biologica «totale» contro gli.Stati Uniti. Mosca nel 1972 ha aderito alla Convenzione sul bando di armi batteriologiche e ha sempre sostenuto di rispet¬ tarla. Ma in «città segrete» nella taigà siberiana e nelle steppe asiatiche si nasconde¬ va un arcipelago della peste, una vera industria del virus: 40 centri e impianti, 60 mila dipendenti, un miliardo di dollari di finanziamenti al¬ l'anno. Secondo l'esperto Lev Fio¬ dorov, i sovietici erano gli unici pronti - «psicologica¬ mente e tecnologicamente» - alla bioguerra. Mentre altri paesi si limitavano alle ricer¬ che, l'Urss aveva una produ¬ zione industriale: vaiolo, pe¬ ste, tularemia, botulina, feb¬ bri emorragiche assortite, batteri «addestrati» a corro¬ dere metalli e proteine per manipolare la psiche. Ma soprattutto carbonchio, pre¬ diletto dai «generali-profes¬ sori» della biologia bellica per le sue spore virulente e quasi indistruttibili: due mi¬ la cervelli per decenni si sono dedicati al «Problema» - cosi veniva chiamato in ger¬ go, con la maiuscola - della trasformazione dell'antrace in un'arma micidiale. , La Convenzione non era un ostacolo: firmandola con una mano, con l'altra il Polit- burò istituiva il 15" diparti¬ mento di «offensiva biologi¬ ca» dello Stato maggiore, e Biopreparat, isola principale dell'arcipelago dei veleni. So¬ lo nel '91, caduto Gorbaciov (che non ha mai commentato l'argomento), Boris Eltsin ha confessato a George Bush senoir: «Ci eravamo impegna¬ ti a liquidare l'arsenale batte¬ riologico, ma vi abbiamo in¬ gannati». Il «Problema» era stato risolto a Stepnogorsk, nel nord del Kazakhstan, dove in bunker a prova di bomba si producevano 700 tonnellate di antrace all'anno. Il batte¬ rio era stato manipolato, di¬ ventando quattro volte più virulento rispetto all'origina¬ le, e resistente agli antibioti¬ ci. Con la caduta del comuni¬ smo l'impianto è stato sman¬ tellato. Andrew Webber, con¬ sulente del Pentagono, è sta¬ to il primo estraneo a entrar¬ ci: «Quando ho visto i bioreat¬ tori alti quattro piani e le camere ermetiche dove si facevano esperimenti ag¬ ghiaccianti su cani e scim¬ mie, ho capito cosa significa¬ va «l'impero del male». Ma Stepnogorsk era solo una delle isole dell'arcipela¬ go della peste, nato nel 1926 con il primo laboratorio del¬ l'Armata Rossa. Sverdlo¬ vsk-19, che conserva 100 varietà di antrace e dove nel 1979 decine di persone mori¬ rono per una fuga di carbon¬ chio polmonare manipolato per colpire solo maschi adul¬ ti: una «Cemobil biologica» che le autorità russe ancora attribuiscono a «carne ava¬ riata». Kirov, specializzata in peste, «Vektor» di Kolzovo dove si coltiva il vaiolo, Ser- ghiev Possad produttore di botulina per uso militare e terroristico. Lo spionaggio sovietico era stato sguinzagliato alla ricerca di virus da colleziona¬ re: il colonello Kanatian Ali¬ bekov, specialista di carbon¬ chio ed ex numero due di Biopreparat, fuggito nel '92 negli Usa per denunciare il «Problema», racconta di aver ricevuto quasi ogni mese pro¬ vette da tutto il mondo. Gli 007 del Kgb avevano scovato vaiolo indiano, rubato lo Schu-4 della tularemia da un laboratorio americano e per¬ fino riesumato in segreto le vittime della febbre emorra¬ gica a Magdeburgo, per estrarre il virus «U». Un arsenale micidiale che i «generali-professori» non esitavano ad usare. Già nel 1942, a Stalingrado, i russi avevano lanciato contro i nazisti la tularemia: l'avan¬ zata tedesca venne rallenta¬ ta, ma i batteri non distingue¬ vano le divise e presto anche i soldati di Stalin si ritrovaro¬ no in ospedale. Alibekov - che oggi si chiama Ken Ali- bek ed è consulente del gover¬ no americano - afferma che l'Urss aveva usato batteri anche contro i mujaheddin afghani negli anni '80. Favole macabre rimaste nel passato dell'impero del male? Igor Domoradskij, stu¬ dioso della peste perseguita¬ to dal rimorso per i suoi 20 anni nel Biopreparat, si chie¬ de se il «Problema» è stato chiuso e risponde: «Non pen¬ so: i laboratori non sono stati liquidati ed è difficile crede¬ re che oggi svolgano solo ricerche difensive». Labora¬ tori e fabbriche sono ancora attivi, perfino le industrie farmaceutiche privatizzate di Penza e Kurgan, che riman¬ gono obbligate a mantenere pronti all'uso reparti segreti in bunker antiatomici. Il «generale-professore» Nikol^j Urakov - che urlava al «pentito» Domoradskij: «Qui non stiamo giocando, stiamo producendo armi» - dirige tuttora il centro di microbiologia applicata a Obolensk, vicino a Mosca, si lamenta dello scarso finan¬ ziamento e chiede soldi al governo americano in nome della lotta al bioterrorismo. Il generale Jurij Kalinin ha guidato il temibile Bioprepa¬ rat - oggi società statale con il ministero della Difesa co¬ me «azionista» - dal '73 e fino a sei mesi fa, e secondo fonti attendibili è stato destituito non per il suo passato di dotor Morte, ma per aver dirottato milioni di dollari stanziati dalla Nasa per ricer¬ che di biologia spaziale in Russia. L'arcipelago della peste non c'è sulle mappe, ma esiste ancora. Secondo l'esperto Lev Fiodorov, i sovietici erano gli unici pronti «psicologicamente e tecnologicamente» alla bioguerra. Mentre altri paesi si limitavano alle ricerche l'Urss aveva una produzione industriale Vaiolo, peste tularemia, botulino febbri emorragiche assortite, batteri «progettati» per corrodere i metalli e proteine per manipolare la psiche Ancora nel 1988 quando la Guerra Fredda sembrava ormai al capolinea i generali russi avevano pronti piani per distruggere le principali città americane con missili in grado di spargere micidiali batteri Al centro di Stepnogorsk ogni anno si producevano 700 tonnellate di antrace Lo spionaggio di Mosca era stato sguinzagliato alla ricerca di virus Il colonnello Alibekov specialista di carbonchio fuggito nel '92 negli Usa racconta di aver ricevuto quasi ogni mese provette da tutto il mondo Gli 007 del Kgb avevano scovato vaiolo indiano rubato lo Schu-4 della tularemia in America e perfino riesumato in segreto le vittime della febbre emorragica a Magdeburgo, per estrarre il virus «U» j-t,. m*r San Pietroburgo, Istituto di preparati puri: proteine, peptidi per uso x^. psicotropico »-m Liubucnany «j" ^regione di Mosca), Istituto immunologico \- S. ESTOJP^ LETTQ|IIA. UTllANÌA RUSSIA 7*X .'i f San i ...~-\-: 1 BIELORUSSIA UCRAINA Pietroburgo MOSCA Serahiev Posad (regione di Mosca), centro di virologia militare: tossine (botulino e tetano), febbri emorragiche, vaiolo Obolensk (regione di Mosca), Centro di microbiologia t:.- applicata: batteri patogeni Mosca Istituto dt strumenti biologici: apparecchiature, stituto di virologia dell'Aa^demìa delle scienze: cafboncttio, peste, vaiolpX;'. E di testate j di missili biologici ; m Klrov Klrov istituto di microbiologia: peste, carbonchio, febbri, tifo, tossine 'Kl ^ .*,, .fe. *''' 'm* o 'Z'ZT'- /:?A MOLDOVA GEORGIA1 ARMENIA r V -« Omutninsk Sverdlovsk-19 (Ekaterinburq), Centro microbiologico del ministero della Difesa: carbonchio, peste, tularemia. Conserva 100 tipi diversi di carbonchio «p: Pi,. R U S Ekaterinburg Novosibirsk CENTRI DI RICERCA Kolzovo (Novosibirsk), centro virologico «Vektor»: vaiolo, febbri emorragiche (Eboia, Magdeburgo, Bolivia, Lassa), encefalite H FABBRICHE Q ^ 'éf. ^ SIA PRODOTTI Vaiolo: prodotto in Russia fin dagli Anni 40 ma negli Anni 70 lo spion^gio sovietico riesce ad ottenere in India batten locali, più virulenti Antrace: attirava ì militari per le spore resistenti al calore ecapaci di sopravvivere per secoli. Febbri emorragiche: Eboia, Magdeburgo, Lassa, Bolivia, Congo-Crimea: i campioni sono stati rubati dal Kgb in Paesi diversi Peste Tularemia: il Kgb ha rubato negli Anni 50 negli Usa il batterio Schu-4 reso ancora più virulento dagli scienziati russi Encefalite ARMI Testate di missili strategici: carbonchio e peste vengono inseriti in testate multiple con sistemi di raffreddamento per evitare di uccidere i battèri durante l'attraversamento ddl'atmosfera. A una data altezza la testata si scompone in bombolette che sprigionano batteri Fiale e spray da diffondere in ambienti chiusi Bombe batteriologiche Berdsk re CRONOLOGIA 1926: Primo laboratorio batteriologico 'ruccide ufficialmente 64 persone, secondo fonti ufficiose le vittime sono almeno 2000 1980: Contagio della foresta di Omutninsk con laremia, la disinfestazione non è mai riuscita 3: L'esercito sovietico usa aerosol eriologici contro i mujàhèddin afghani 5: Contagio tìeì(eacque di scarico di , -,.. dlovsk y- :,-.. 1 : Boris Èltsin confessa al presidente ricano George Bush l'esistenza in Russia di i batteriologiche e conferma il bando della uzione 9: Epidemia di febbre emorragica di origine ta a Oblivskaja, Sud della Russia Addetti del servizio epidemiologico regionale di Sverdlovsk. Per una fuoriuscita di batteri non identificati da un laboratorio segreto morirono nel 1979 sessantotto persone