Caso Michel, il Belgio chiede scusa

Caso Michel, il Belgio chiede scusa IL NOSTRO MINISTRO AVEVA RITENUTO «INSODDISFACENTI» LE SPIEGAZIONI DEL COLLEGA SULLO «ZERO IN PAGELLA» E GLI HA PARLATO SOLO PER POCHI MUNUTI Caso Michel, il Belgio chiede scusa Dopo il freddo incontro a Lussemburgo con Ruggiero Emanuele Novazio ROMA «Caro Berlusconi, il ministro degli Esteri Louis Michel espri¬ me il proprio rammarico per quello che ha detto»: il testo è in italiano, la firma è del primo ministro belga Guy Verhofsta¬ dt. E' sera quando il consigliere diplomatico del premier, Peter Moors, consegna ai giornalisti quella che Bruxelles considera la soluzione dell'incidente di¬ plomatico innescato dallo «zero in pagella» che Michel - dieci giorni fa - ha assegnato in tv a Berlusconi per le sue considera¬ zioni su Occidente e Islam, lo stesso voto dato ai taleban. Spiega Moors: «Dopo l'invio della lettera, Verhofstadt ha chiamato il primo ministro ita¬ liano e con lui ha discusso la questione illustrandogli il con¬ tenuto della lettera. I due pre¬ mier hanno convenuto che l'in¬ cidente è chiuso». Ma da Palaz¬ zo Chigi ieri sera non arrivava conferma: come dire che al momento soltanto il Belgio con¬ sidera chiuso il caso. E la Farnesina rimandava al delu¬ dente incontro fra il capo della diplomazia italiana Renato Rug¬ giero e Michel, avvenuto in mattinata a Lussemburgo in margine a una riunione euro¬ pea nella quale non ci sono state strette di mano fra i due ministri. «Le sue giustificazioni sono state giudicate insoddisfa¬ centi da Ruggiero», era il solo commento. Alla vigilia del vertice euro¬ peo di Gand (a presidenza di turno belga) l'incontro fra il capo della diplomazia italiana e Michel, un liberale francofono che è anche vice premier, era considerato cruciale per evita¬ re imbarazzi più dirompenti e vasti alla riunione di domani, ma' non era riuscito a risolvere il contrasto: al termine, Ruggie¬ ro e Michel si erano allontanati senza far dichiarazioni e scuri in volto. Il colloquio è stato «breve e senza asperità», riferi¬ vano fonti italiane, ma le spiega¬ zioni fornite da Michel non hanno soddisfatto Ruggiero. Lo stesso ministro avvertiva, pri¬ ma del colloquio con il collega belga: il governo di Bruxelles sa che si tratta di «una questione seria». Tale da richiedere scuse formali, dunque. Insisteva il capo della diplomazia italiana: «Il chiarimento non dipende da noi ma dai belgi. E' un inciden¬ te un po' inusuale fra Paesi amici e credo che loro stessi si rendano conto del problema. Non voglio parlarne troppo per non fame un incidente irrisolvi¬ bile, ma è necessaria una solu¬ zione soddisfacente». Dopo Tesi- to negativo del colloquio, face¬ va sapere Ruggiero, Roma si aspettava una risposta del pri¬ mo ministro belga Guy Verhof¬ stadt: perché al capo della diplo¬ mazia italiana Michel aveva ribadito le argomentazioni espo¬ ste in una lettera inviatagli nei giorni scorsi e già considerate insufficienti dal governo. Dopo averla ricevuta, Ruggiero ave¬ va diffuso un'indicazione netta al consiglio dei ministri: «raf¬ freddare» le relazioni fra i due Paesi in attesa delle scuse di Michel. Nella trasmissione, andata in onda sulla rete Rtl-Tvi, era stato chiesto a Michel di dare un voto ai protagonisti della crisi intemazionale seguita agli attentati contro gli Stati Uniti. Questo il verdetto: 8,5 al presi¬ dente russo Putin, 7 a Bush, 6 al premier britannico Tony Blair considerato «troppo bellicoso» nell'offensiva antiterrorismo, zero a Berlusconi e ai taleban. «Do i voti che voglio», era stata la secca replica di Michel ai giornalisti che gli chiedevano un commento al passo formale del governo italiano. Più diplo¬ matico il suo portavoce: le dichiarazioni del ministro in tv rientravano «in un esercizio scherzoso fatto su una rete regionale», e «non avevano un significato politico». La pagella di Michel del resto - «un'idea infelice», secondo il presidente della commissione Esteri del parlamento belga Pierre Chevalier - ha avuto un seguito che ha aumentato la tensione fra i due Paesi: nella puntata successiva della stessa trasmissione, la vice premier e ministro del Lavoro Laurette Onkelinx ha concesso un 1 a Berlusconi, ancora una volta lo stesso voto assegnato ai tale¬ ban. Ma quello attuale non è il primo incidente con Roma pro¬ vocato dal ministro degli Esteri di Bruxelles; prima delle elezio¬ ni che hanno portato Berlusco¬ ni al govemo, aveva dato del «fascista» a Umberto Bossi mi¬ nacciando di aprire un secondo caso Haider se il centro destra avesse vinto in Italia. Proprio Michel, lo scorso anno, era stato fra i più accesi sostenitori della necessità di mettere in quarantena l'Austria guidata da una coalizione fra i cristiano democratici del cancelliere Schuessel e i populisti di Hai¬ der. Dopo la vittoria di Berlusco¬ ni, il ministro e vice cancelliere aveva confermato di considera¬ re la Lega un partito di «estre¬ ma destra xenofoba», ma aveva smorzato le minacce di «sanzio¬ ni diplomatiche» all'Italia: «Non spetta a me prendere iniziative», aveva detto. Ieri sera il presidente Verhofstadt ha parlato al telefono con Berlusconi «Incidente chiuso» Asinistra il ministro degli Esteri italiano Renato Ruggiero, sotto: il ministro degli Esteri belga Louis Michel