Fazio, quattro mosse per lo sviluppo di Lepri

Fazio, quattro mosse per lo sviluppo IL GOVERNATORE DELLA BANCA D'ITALIA CHIEDE AZIONI STRUTTURALI NEL CORSO DEL 2002. «SOLO COSÌ SI POTRANNO RIDURRE LE TASSE» Fazio, quattro mosse per lo sviluppo «Riforma di pensioni e sanità, tagli alla spesa e lavoro flessibile» Stelano Lepri ROI^ Ho ivuto ragione in tre occasio¬ ni ijnportanti, dice Antonio Fa¬ zio] e credo di averla anche qu«sta quarta volta. Di nuovo, a distanza di pochi giorni, il governatore della Banca d'Ita¬ lia incita il governo a fare quando prima, e in ogni caso entro fanno prossimo. Te «rifor¬ me dijstruttura». Solo riveden¬ do il SBtema pensionistico, rior- ganiz: indo la sanità, tagliando pubblica, rendendo più le il mercato del lavoro, i poti inno mantenere le gran- i prò lesse di meno tasse e più o. e ogni anno, la conferen- ttca ed economia» organiz- Nemetria a Foligno, pur cata a tutt'altro argo- è servita a Fazio per lanciire un messaggio di politi¬ ca ec nomica. Di fronte a rifor¬ me e a tagli che inizialmente sarai io impopolari il governa¬ tore ede titubare una maggio- ranz pur salda, teme l'immobi- lismc La settimana scorsa alla Cam ra ha inaspettatamente esprèso alcune critiche alla legge finanziaria 2002, che di «strutturale» ha poco. E ora toma ad incitare: solo prenden¬ do misure coraggiose all'inizio di una legislatura si potrà realiz¬ zare buoni risultati nell'arco degli anni. «Le riforme sono necessarie - dice - per accrescere la forza e la capacità di sviluppo della nostra economia. Sono sicuro che anche questo esperimento avrà successo»; e nel perorare la bontà dei suoi consigli rivela, come mai aveva fatto prima, retroscena del passato. Sono tre le occasioni in cui Antonio Fa¬ zio sente di aver avuto ragione contro altri, su argomenti im¬ portanti: nel 1974, nel 1977, nel 1994-95. E la più recente delle occasioni ha una implicita cari¬ ca polemica che sfiora sia il presidente del consiglio sia il presidente della Repubblica. Primo episodio: nel 1974, durante la prima crisi petrolife¬ ra, racconta (all'epoca in Banca d'Italia era capo del servizio studi) «Paolo Savona e io propo¬ nemmo all'allora governatore Guido Carli misure restrittive di politica monetaria, con un massimale sul credito»; altri economisti avevano consigliato di fare l'opposto, i politici recal¬ citravano. L'inflazione era al 2507o, la bilancia dei pagamenti, in moneta di oggi, era in disa¬ vanzo di 200.000 miliardi; dopo sei mesi di cura, l'inflazione era scesa al 1007o, lo squilibrio nei conti con l'estero fu contenuto. Secondo episodio: «le parti sociali avevano deciso che dove¬ vano governare loro l'econo¬ mia», con l'accordo del 1975 tra Confindustria e sindacati sulla scala mobile. L'inflazione corre¬ va al galoppo, «eravamo sulla strada del Sudamerica». Ma Fa¬ zio suggerì di innalzare la pres¬ sione fiscale di 4 punti: «il governatore Paolo Baffi fece un salto sulla sedia, ma apprezzò moltissimo»; il governo, che era allora di solidarietà nazionale (De con l'appoggio degli altri partiti comunisti compresi e missini esclusi) «applicò il sug¬ gerimento con successo». Terzo episodio: nel 1995, or¬ mai governatore e con le nuove leggi solo responsabile della politica monetaria, Fazio pensò «che era possibile abbassare i tassi a lungo termine, che viag¬ giavano tra il 12 e il 130Zo, alzando quelli a breve. In realtà la prima mossa l'aveva fatta per tempo, a metà '94, irritando il governo di allora, il primo di Silvio Berlusconi. I successivi rialzi del tasso di sconto nel corso del '95 ebbero l'effetto desiderato e costituirono, nella visione che il governatore ne ha, il presupposto indispensabi¬ le del risanamento realizzato poi da Carlo Azeglio Ciampi ministro del Tesoro. In quell'occasione, racconta Fazio, «mi trovavo solo dinanzi al malato (l'economia italiana, ndr); avevo la consolazione che, se l'esperimento non fosse riuscito, il malato si sarebbe aggravato ma non sarebbe mor¬ to; ma la funzione del sotto¬ scritto sarebbe invece finita». Ovvero, si sarebbe dimesso in caso di fallimento. Dunque «è perfettamente lecito sottopor¬ re a un rischio il malato - ha concluso - se c'è una aspettati¬ va ragionevole di successo. Non farlo sarebbe un peccato di omissione». «Gli interventi sono necessari per aumentare la forza e la capacità di crescita dell'economia Adesso sono sicuro che questo esperimento ci porterà un successo» MHHKi; j^ammggmgmsjmmm^ Il Governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio

Persone citate: Antonio Fa, Antonio Fazio, Carlo Azeglio Ciampi, Guido Carli, Paolo Baffi, Paolo Savona, Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Foligno, Sudamerica