Milano, la paura in metrò viaggia sul cellulare
Milano, la paura in metrò viaggia sul cellulare PIOGGIA DI MESSAGGI E TELEFONATE: «CI SARA UN ATTENTATO, NON SALIRE SU QUEI TRENI» Milano, la paura in metrò viaggia sul cellulare Brunella Giovara MILANO OGGI non prendere la me¬ tro. E' PERICOLOSO!». E chi lo dice? «Una mia amica, che ha ricevuto lo stes¬ so SMS da sua cugina, che l'ha saputo da uno che lavora alla Protezione Civile». Ma anche rifacendo all'inverso tutto il percorso di questo messaggino paraterroristico - ieri nella metropolitana di Milano non è successo niente - è difficile risalire a chi abbia cominciato a mettere in giro la voce di un possibile attacco («antrace», «gas nervino», e persino «gas metano, che uccide lo stesso») nelle linee sotterranee della città. Però. «Eh, la gente chiede... eccome. La gente ha paura, e chi gli può dare torto, con quello che sta succedendo nel mondo?», fa il bigliettaio della fermata Cairoti di turno ieri pomeriggio. Infatti, ecco la si¬ gnora diretta al Duomo che domanda: «Visto che devo anda¬ re proprio lì, non è che ci sarà pericolo? In fondo il Duomo è un obiettivo militare, no?». Inutile cercare di rassicurar¬ la. Alla fine salirà sul treno, ma assolutamente convinta che se gli islamici devono fare qualco¬ sa a Milano, allora lo faranno proprio sul Duomo o nei dintor¬ ni, «come hanno già fatto la volta scorsa, che ci hanno mes¬ so su una bomba» (e per la verità non erano islamici). Ma la paura c'è. Trilla un telefonino, ed è un collega che cerca di impedirti di prendere la metro, proprio mentre stai scendendo le scale che portano nella pancia della città (e per fortuna, una volta sotto, i telefonini restano forzatamen¬ te muti). Racconta Lidia F., jpida turi¬ stica per tour di giapponesi, che ieri mattina è stato un trionfo dell'allarmismo, a colpi di chiamate (la mamma, che l'ha saputo dal fornaio, che l'ha saputo da un'altra cliente, e via così) e di SMS che invitavano a fare catena, e a diffondere a tutta Milano e hinterland l'invi¬ to a fare attenzione, a non scendere sottoterra. «Ma come si fa? Milano si bloccherebbe in un quarto d'ora», dice l'edico¬ lante della fermata Turati, sul¬ la linea «gialla». Infatti ieri tutte e tre le linee milanesi erano strapiene, come sempre. «La paura di non sapere è come la paura del buio nelle caverne che avevano i primiti¬ vi», spiega il criminologo Massi¬ mo Picozzi. «I primitivi si in¬ ventano mostri e fantasmi, noi ce ne inventiamo un'altra, an¬ che se non c'è. E' sempre me¬ glio che stare ad aspettare». Ma questa paura ieri si è fatta così forte - e così diffusa - da costringere forze dell'ordine, prefetto e Azienda Trasporti Municipali di Milano, a smenti¬ re ufficialmente qualunque ri¬ schio in metropolitana. Il questore di Milano, Vincen¬ zo Boncoraglio: «Noi non sotto¬ valutiamo niente, esaminiamo ogni allarme utihzzando tutti i mezzi a nostra disposizione. Mi sembra però che ci sia stato un eccesso di "segnalamento". Biso¬ gna tenere la testa sulle spalle». Comunque ieri il «segnalamen¬ to» di un furgone sospetto vici¬ no alla sinagoga ha permesso di arrestare due spacciatori (che sul furgone avevano anche 3 etti 3 di cocaina). A Pasquale Muggeo, coman¬ dante provinciale dei carabinie¬ ri, preme invece «richiamare tutti ad adottare un po' di razionalità. Perché la diffusio¬ ne di una psicosi da attentato potrebbe proprio far raggiunge¬ re il risultato a chi vuole fare del terrorismo». Muggeo lancia un messaggio rassicurante per -i milanesi: «Possono essere cer¬ ti che faremo il massimo per verificare qualsiasi segnale di insicurezza». Anche il prefetto Bruno Ferrante invita a «con¬ servare la serenità e a non cadere negli allarmismi». Fer¬ rante aggiunge che «da parte nostra c'è una responsabile e doverosa attenzione ad ogni singolo segnale, e comunque c'è attenzione da parte della magistratura, e i cittadini devo¬ no sentirsi tutelati, Bisogna evitare che si diffonda una psicosi». Non farsi prendere dal pani¬ co, ragionare, stare tranquilli e evitare la catena di Sant'Anto¬ nio. «E sdraiarsi per terra, in caso di attacco», fa un ragazzi¬ no del liceo scientifico Alessan¬ dro Volta (che approverebbe, o no?). «Perché i gas tendono a stare in alto, e se ti sdrai eviti di respirarli». E chi lo dice? «La mamma». ' Una foto d'archivio della metropolitana di Milano
Persone citate: Biso, Boncoraglio, Brunella Giovara, Bruno Ferrante, Lidia F., Muggeo, Pasquale Muggeo, Picozzi
Luoghi citati: Milano
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