«Torino e Milano, chiudete la moschea» di Paolo Colonnello

«Torino e Milano, chiudete la moschea» MUSULMANI RADIOGRAFI A DI UNA MINORANZA «Torino e Milano, chiudete la moschea» Leqa-An all'attacco. Piemonte, polemiche sui!Imam Paolo Colonnello MILANO Il luogo in questi giorni più silenzio¬ so e deserto della città è, guarda caso, uno dei luoghi più sospettati del mondo: il Centro islamico di viale Jenner, una palazzina anoni¬ ma all'interno di un cortile sovrasta¬ to da un grosso condominio che si affaccia sulla circonvallazione vici¬ no alla Stazione Centrale. Il cuore dell'anima islamica della città che adesso, dopo il rapporto del F.B.I. che lo indica come «il centro di coordinamento europeo di Bin La¬ den», la Lega Nord, seguita dai rappresentanti di An di Comune, Provincia e Regione, ha chiesto ufficialmente e «a scopo cautelati¬ vo» che venga chiusa. «La chiusura - spiega il consigliere regionale del¬ la Lega, Giampiero Reguzzoni - deve chiudere per inconfutabili ra¬ gioni di sicurezza nazionale ed in¬ temazionale e inevitabili problemi di ordine pubblico». Più pesanti i consiglieri dì An De Albertis, Crema- schi e Prosperini òhe in un comuni¬ cato chiedono «soluzioni drasti¬ che», Ovvero: «Controlliamoli uno ad uno, presidiamo il Centro cultu¬ rale islamico e infine chiudiamolo». Analojga richiesta è stata fatta dagli stessi partiti (Mario Boi^hezio per la Lega) anche per la moschea di corso Giulio Cesafe a Torino, soprat¬ tutto dopo il comizio tenuto dome¬ nica dall'imam Bouriki Bouchta in difesa di Bin Laden e che ha spinto il presidente provinciale di An Ago¬ stino Ghiglia a presentare un espo¬ sto in procura ipotizzando il reato di «istigazione alla violenza». Una vicenda quest'ultima che ieri sera ha scatenato il dibattito in consiglio comunale con il sindaco Selcio Chiamparino che ha vpluto distin¬ guere le dichiarazioni dell'imam dal comune sentire del resto della comunità islamica torinese: «Per isolare questi comportamenti l'uni¬ ca è scegliere la via del dialogo con la parte moderata e tollerante». Reazioni che hanno spinto il leader della Cgil Sergio Cofferati a interve¬ nire mettendo in guardia dal ri¬ schio di «ritorsioni». «Ci vuole un'azione di contrasto efficace e tempestiva - ha detto parlando al direttivo della Cgil - facendo atten¬ zione che non si trasformi in ritor¬ sione che sarebbe inefficace nei confronti del terrorismo e pericolo¬ sa per un possibile allargamento del conflitto». Ma dell'anima «moderata e tolle¬ rante» di cui ha parlato Chiampari¬ no, per il momento, almeno alla moschea di viale Jenner, in un salone al primo piano in realtà inaccessibile a non fedeli, non c'è traccia. Così come non c'è traccia di fondamentalisti. Perchè, a dirla tut¬ ta, in questi giorni i più assidui frequentatori del Centro islamico sono soprattutto i giornalisti. Segui¬ ti dagli agenti della Digos che stazio¬ nano da un paio d'anni in perma¬ nenza su un'auto civetta davanti alla palazzina (e che tutti riconosco¬ no al volo). E infine, ma proprio per ultimi, i fedeli. Che, dopo il rappor¬ to dell'intelligence americana sul centro, indicato come un crocevia del terrorismo europeo, e gli arresti degli ultimi 5 fiancheggiatori tunisi¬ ni di Osama bin Laden «assidui frequentatori del centro», preferi¬ scono tenersi il più possibile alla lai^a dalla moschea. E se per qualche vicino di casa questa situazione sarà certamente motivo di sollievo, non è così per gli inquirenti che rischiano di perdere un comodo punto d'osservazione per tenere sotto controllo in un colpo solo il variegato mondo dei frequentatori del Centro islamico. E' forse per questo che ieri, sia il prefetto che il questore della città, hanno preferito usare tutte le caute¬ le per rispondere a chi gli chiedeva quali iniziative intendessero pren¬ dere nei confronti del centro islami¬ co. «C'è un'indagine che sta condu¬ cendo la magistratura - ha afferma¬ to il prefetto Bruno Ferrante - la¬ sciamo lavorare i magistrati. Anche questo è un argomento che viene seguito con molta attenzione, però siamo attenti soprattutto alle risul¬ tanze del lavoro dei magistrata). Di identico tenore la risposta del que¬ store Vincenzo Boncoraglio: ((A mia conoscenza non ho elementi tali da poter confutare il rapporto del F.B.I.. Le indagini sono in corso: occorre andare coi piedi di piombo e trovare riscontri». Che, a quanto pare, gli investiga¬ tori stanno cercando in tutte le direzioni, ivi compresi i riscontri bancari con un'indagine sui flussi finanziari legati alla moschea di viale Jenner ordinata alla Guardia di Finanza direttamente dal procu¬ ratore Gerardo D'Ambrosio. In par¬ ticolare le Fiamme Gialle, già impe¬ gnate a ricostruire i finanziamenti della cellula sgominata tra aprile e la settimana scorsa dei tunisini capeggiati da «Sabera, ovvero Sami Essid e, dopo 1' 11 settembre, lancia¬ ta all'inseguimento dei conti di alcu¬ ne società intestate a persone che attualmente o in passato hanno avuto rapporti con il centro che l'intelligence americano ha indica¬ to come una possibile base di coordi¬ namento europeo di militanti di Al Qaeda, il gruppo riconducibile allo sceicco Osama bin Laden. Del resto sono anni che il centro di viale Jenner risulta essere tra i «sorve¬ gliati speciali» della Procura, tanto che nell'ultimo rapporto della Digos inviato al pm D'Ambruoso, titolare delle inchieste sui terroristi islamici, si scrive chiaramente che il centro «svolge la duplice funzione di veicolare le istanze islamiche più radicali con opera di sostanziale propaganda e indottrinamento». Torino, un'immagine della manifestazione dell'altro ieri a Porta Palazzo

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