In sicurezza l'hedge fund batte l'oro

In sicurezza l'hedge fund batte l'oro PRECIPITANO LE QUOTAZIONI DEL METALLO GIALLO MA CE CHI SCOMMETTE SUL RECUPERO In sicurezza l'hedge fund batte l'oro Vincenzo Sciarretia Ancora una volta ha funzionato la vecchia regola: il ritorno del Toro a Wall Street ha messo in fuga l'oro. Le quotazioni del me¬ tallo giallo, giunte alla soglia di resistenza di 294,50 dollari, non sono riuscite a sfondare le resi¬ stenze e raggiungere quota 300 «ovvero quel valore - sospira Ross Norman, esperto di The Bullion - che avrebbe potuto attrarre l'attenzione dogli investi¬ tori istituzionali^. Ma, a quel punto, è subentrata la ripresa di Wall Street e le quotazioni han¬ no preso a scendere fino a quota 281,50, ai minimi dal 13 settem¬ bre. Il copione, insomma, sem¬ bra ripetere fedelmente quello della guerra del Golfo del 1991. «Chi si ricorda di quel che è successo il 16 gennaio del '91 - ricorda Andy Smith di Mitsui - non ha alcun dubbio: al primo sparo di un missile Usa, prima vende poi riprende ad analizzare il mercato». Quel 16 gennaio la quotazione dell'oro perse nel giro di poche ore 20 dollari l'oncia con perdite clamorose per molti spe¬ culatori più o meno improvvisa¬ ti. Quel giorno, probabilmente, l'oro perse una volta per tutte la funzione di bene rifugio per ec¬ cellenza. Ormai la funzione svol¬ ta dal metallo giallo è appannag¬ gio del turbolento settore dei derivati, sotto la regia degli hed- ge funds che hanno fatto affari d'oro nel corso degli ultimi mesi, caratterizzati dalla caduta delle Borse, Gli hedge, insomma, sem¬ brano aver relegato l'oro nei caveaux. Ma non tutti sono di quest'opinione né va trascurato il fatto che molti titoli auriferi, la Meridian Gold ad esempio, vanta¬ no rialzi notevoli, anche superio¬ ri al 100nZn dallo scorso novem¬ bre. In altri casi, la Homestake Mining, si è addirittura arrivati a pagare 300 volte gli utili, una valutazione degna dei tempi più ruggenti della «new economy;:. Perché certi prezzi? «L'unica ri¬ sposta possibile - ci risponde David Watt, gestore a Kuala Lumpur di un fondo specializza¬ to, l'Aims Asset management - è che il mercato sta scontando l'aspettativa di un forte incre¬ mento del metallo». La scommes¬ sa è rischiosa ma, spiega Watt, potenzialmente molto attraente. «Se il costo di produzione di un oncia - commenta - è di 250 dollari l'oncia e la quotazione è di 265 allora il margine è di soli 15 dollari. Ma se il prezzo balza a 400 dollari allora i margini di profitto salgono al 1000"Zo». Una forte crescita non è ipotesi da scartare, aggiunge Watt. Ormai le vendite da parte delle grandi banche centrali. Usa e Gran Bretagna in testa, si stanno esaurendo, così come le vendite a termine di molti pro¬ duttori stimolati dal ribasso dei tassi a ricoprire le proprie posi¬ zioni allo scoperto. Negli scorsi anni, infatti, si sono accumulate forti posizioni speculative al ri¬ basso, garantisce Watt. «Dalle statistiche - dice - sappiamo che sono state vendute allo scoperto 5 mila tonnellate e sappiamo pure che queste operazioni han¬ no creato forti profitti. Se le grandi case, di fronte ad un rialzo dell'oro, dovessero correre ai ripari e ricoprire le proprie posizioni speculative, allora si innescherebbe un enorme effet¬ to valanga». Insomma, c'è chi scommette su una possibile ripre¬ sa del metallo giallo senza tener conto dell'effetto Bin Laden, che pure ha la sua importanza. Il mondo, infatti, è oggi un posto meno sicuro di un anno fa e questo non può che giocare a vantaggio del metallo giallo, con buona pace degli hedge funds. (borsa S- finanza] GEN'01 MAR MAG ^ IUG SET Dopo una spinta rijUista di notevole portata Il futura sull'oro si trova ora In arca 290 dollari par onda. Possibile ascosa fino a quota 310

Persone citate: Andy Smith, Bin Laden, Bullion, David Watt, Ross Norman, Watt

Luoghi citati: Gran Bretagna, Kuala Lumpur, Usa