Siate pronti in ogni istante all'imprevisto di Fabrizio Rondolino

Siate pronti in ogni istante all'imprevisto LA LEZIONE DELMAESTRQTAOISTA DEL V SECOLO SUNTSU Siate pronti in ogni istante all'imprevisto Il conflitto in Afghanistan dura da più di vent'anni, noi siamo in pace da sessanta Psicologicamente l'Occidente è impreparato Fabrizio Rondolino LA guerra è sempre inaspettata, la guerra è l'ospite che non abbiamo atteso. La guerra è un'esperienza dimen¬ ticata, è un'esperienza che non abbiamo mai fatto. La guerra è sempre altrove, è sempre nel luogo dove noi non siamo. La guerra è sconosciuta, è l'ignoto che senza bussare si presenta alle nostre case e s'affaccia alla nostra vita quotidiana. Per quanto possiamo essere preparati - dai media, dai nostri uomini di governo, da chiunque - e per quanto possiamo ragionevolmente aspettarci che la guerra arrivi, che la guerra sia inevitabile, quando infine viene è sempre una sorpresa, è sempre inaspettata. E sempre come il tuono che esplode prima che possiamo coprirci le orecchie per attutire il rumore terribile, è sempre come il lampo che divampa prima che possiamo coprirci gli occhi per attenuare la luce accecante. Naturalmente, la sorpresa al cospetto della guerra (e il terrore che ne deriva) non appartengono all'umanità, ma all'Occidente soltanto. Soltanto l'Occidente non è capace di aspettarsi la guerra, soltanto noi siamo strutturalmente e psicologicamente im¬ preparati ad accogliere la guerra così come accogliamo ogni altro evento, gioioso o luttuoso che sia. Si tratta senz'altro di un segno di «superiorità», direbbe qualcuno: ma di una superiorità molto particolare. La nostra «superiorità», come spesso accade nella vita di ciascuno, e come ama sottolineare il maestro Sun nell'esporre i principi dell'Arte della guerra, può tramutarsi in inferiorità, può diventare scacco e sconfitta. L'Afghanistan è in guerra da più di vent'anni; noi da quasi sessanta siamo in pace. Le sofferenze degli afghani e dei newyorkesi sono identiche, identici il lutto e il dolore - ma psicologicamente, e culturalmente, più di loro noi ci sentiamo perduti: non conosciamo il tuono né il fulmine, siamo impreparati di fronte alla sorpresa, e di conseguenza soli. Rapido come il tuono che scoppia prima che tu possa . coprirti le orecchie Improvviso come il lampo che divampa prima-che tu possa coprirti gli occhi mm

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