L'ossessione dì Bin Laden: la rinascita del Califfato di Maurizio Molinari

L'ossessione dì Bin Laden: la rinascita del Califfato —: -— GLI OBIETTIVI ULTIMI DELLA SUA GUERRA SANTA SONO I PAESI ARABI MODERATI L'ossessione dì Bin Laden: la rinascita del Califfato Il disegno strategico di Al-Qaeda mira a una grande nazione islamica retroscena Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK DIETRO eli annunci contenuti nelle videocassette di Osama bin Laden in cui si invoca la difesa dell'Iraq, la cacciata degli america¬ ni dall'Arabia Saudita e la cancella¬ zione di Israele c'è il progetto di guidare una rivoluzione per far dissolvere gli Stati arabi e dar vita ad un nuovo Califfato, erede della forma di governo che ebbero i musulmani per secoli dopo la scomparsa di Maometto. Il proget¬ to ha fatto più strada di quando si possa credere. Basta spulciare ne¬ gli archivi dell'Interpol per accor¬ gersene. La polizia tedesca ha ac¬ certato che il gruppo fondamentali¬ sta turco «Huafet Devieti» ha co¬ me obiettivo la «creazione di un Califfato». Scotland Yard ha centi¬ naia di ore registrate di conversa¬ zioni fra gli aderenti al gruppo «Al Muh^jeroun» che progettano la creazione di «un grande Califfato». In Asia Centrale il Partito della liberazione islamica (Hizb-ut- Tahrir) ha cellule in Uzbekistan, Kiigizistan e T^jikistan con l'inten¬ to di ristabilire il «Khilafat-e- Rashida», il Califfato che governò gli arabi dopo Maometto. Le squa¬ dre dell'antiterrorismo indiano hanno recuperato nei covi dei sepa¬ ratisti del Kashmir libelli che pro¬ spettano l'avvento di un (muovo Califfo». Questi gmppi hanno in comune il fatto di essere alcuni delle decine che in oltre sessanta Paesi fanno capo ad «Al-Qaeda» (la Base), l'organizzazione responsabi¬ le degli attacchi dell'I 1 settembre a New York e Washington. La rinascita del Califfato è il cuore del progetto di bin Laden da quando a metà degli anni Ottanta fondò con Abdullah Azzam - un palestinese aderente alla Fratellan¬ za Musulmana - il «Maktab al Khidamat» (Ufficio di Servizi) che da Peshawar, in Pakistan, faceva arrivare in Afghanistan centinaia di volontari musulmani per la jihad contro l'Armata Rossa reclu¬ tati grazie a centri sparsi mezzo mondo. «Durante i loro viaggi in Afghanistan recitavano infiamma¬ ti sermoni -racconta Yossef Bo- dansky, autore di 'L'uomo che ha dichiarato guerra all'America" - invocando la lotta contro gli infe¬ deli ed i regimi musulmani non¬ islamici con l'obiettivo di restaura¬ re il Califfato». Da quando, al termine della Guerra del Golfo nel 1991, decise di scatenare la guerra all'America, bin Laden ha emesso due fatwa - editti religiosi - nel 1996 e 1998 ed in entrambe le occasioni accusò l'Occidente di aver frammentato il mondo arabo in «tanti piccoli Stati». E' questa la ferita che «Al Qaeda» attribuisce al colonialismo degli ultimi duecento anni e che si propone di rimargina¬ re grazie ad un network di oi^ganiz- zazioni che si battono per la crea¬ zione di una società islamica. Fra i «piccoli Stati» i primi governi che bin Laden punta a rovesciare sono l'Egitto di Hosni Mubarak e l'Arabia Saudita della dinastia wahabita: entrambi pila¬ stri del fronte arabo moderato filo-occidentale ma entrambi in¬ stabili a causa della presenza di forti movimenti fondamentalisti. La Jihad islamica egiziana è il principale alleato militare di Al-Qa¬ eda, gli Hezbollah sauditi sono solo un gradino più in basso. Brac¬ cando bin Laden la Cia è arrivata alla conclusione che «nei suoi di¬ scorsi e nelle conversazioni priva¬ te invita i musulmani ad unirsi per ripristinare il regno dei Califfi con¬ quistando i Luoghi Santi di Mecca, Medina e Gerusalemme». Fra colo¬ ro che scrutano da anni frasi e mosse di bin Laden non si tratta di una novità. «Chi ritiene che l'obiet¬ tivo ultimo di Osama sia allontana¬ re gli americani dal Golfo o annien¬ tare Israele cade in errore - spiega Akbar Ahmad, preside della facol¬ tà dì studi islamici all'American University di Washington - è 90I0 la premessa per iniziare a rovescia¬ re governi e regimi arabi, abolirei confini e quindi far rinascere il Califfato, con lui alla guida». A ben vedere l'ambizione è di superare addirittura i Califfi che lo hanno preceduto: il loro territorio si estendeva dall'Atlantico agli al¬ topiani della Persia mentre lui scommette su pakistani, kashmiri, indonesiani, filippini e uguiri cine¬ si per arrivare ad affacciarsi sul¬ l'Oceano Pacifico. «Nella sua men¬ te - osserva John Kelsay, preside della facoltà di studi religiosi alla Florida State University ed autore di "Islam in guerra" - ci sono gli ordini di guerra che Maometto lasciò al suo successore Abu Bakr per continuare a combattere». Bin Laden ritiene di essere l'Abu Bakr di oggi e quindi di vestire i panni del legittimo successore del Profe¬ ta, incaricato di combattere gli infedeli. «Ma è una enorme mistifi¬ cazione dell'Islam - puntualizza Jamal Badawi, dell'Università di Halifax, in Nuova Scoria, Canada - perché l'espressione "guerra san¬ ta" non figura mai nel Corano». Questa aberrazione del pensiero islamico è condivisa da innumere¬ voli gruppi, dalla Jihad islamica egiziana agli Hezbollah libanesi, dai palestinesi di Hamas ai fonda¬ mentalisti di Abu Sayyaf nelle Filippine. Nel suo studio di Washington il prof essor Akbar Ahmed punta l'in¬ dice su una grande mappa del mondo musulmano per descrivere i sentieri imperiali del pensiero di Osama bin Laden. «Al Qaeda» ed i Taleban sono un tutt'uno e l'impe¬ netrabile Afghanistan é il posto migliore da dove lanciare ima rivo¬ luzione per contagiare l'Asia Cen¬ trale musulmana ovvero Uzbeki¬ stan, Tagikistan, Turkmenistan e Kfrgizistan. Sull'altro lato del con¬ fine c'è il Pakistan con l'arma nucleare e un esercito infiltrato dai fondamentalisti. Se bin Laden ci riusdusse si affaccerebbe sul Mar Caspio, circondando da nord ed est l'Iran degli ayatollah. Un accordo con Teheran porterebbe il Califfato a confinare con l'Iraq e quindi proiettarsi sui fragili Paesi del Gouo aprendosi le porte del Medio Oriente, dove pullulano le organizzazioni fondamentaliste in Libano e Territori palestinesi, e dell'Africa del Nord, patria di Jihad egiziana e Già algerino. «For¬ se alcuni ritengono questo scena¬ rio inverosimile - osserva Ahmad - ma pochi secoli fa qualcuno c'è già riuscito». Lo sceicco Osama bin Laden