Indagato ex direttore Unione sarda di Vincenzo Tessandori

Indagato ex direttore Unione sarda Indagato ex direttore Unione sarda L'accusa è Hi rapina e tentato duplice omicidio Vincenzo Tessandori CAGLIARI Prima di tutto l'accusa. Insolita e crudele per un giornalista avvezzo, casomai, a quelle per diffamazione a mezzo stampa. Qui la cosa sembra avere un sapore differente, di malavita, di bassifondi e un aspetto gaglioffo e opaco: concorso in duplice tentato omicidio e rapina. Il presunto innocente, finché giustizia non decida, si chiama Antonangelo Liori, 37 anni, di Desulo, nel Nuorese. Fra l'aprile '94 e il luglio '99, durante l'impero di Nicola Grauso, è stato direttore dell'((Unione Sarda» di Caghari, un giornale di grandi tradizioni e dove lui ha lasciato ricordi contrastanti. Ha anche pensato alla scalata pohtica, area centro-destra; tre tentativi, altrettante trombature. Non è la prima volta che si trova assillato da problemi giudiziari, un giomo in un articolo di fondo augurò il «cancro» a magistrati considerati nemici: ma quella era una questione di gusto, pessimo naturalmente, tanto da presentare, poi, pubbliche scuse. Il fatto è che, per diffamazione nei confronti di magistrati e politici, con i suoi articoli ha messo insieme 15 anni di condanne in primo gitfdo ; un'altra a 3 anni e 4 mesi gli è piombata sul collo per una vicenda con la Cee, estranea all'attività giornalistica. Una truffa bella e buona, hanno decretato i giudici della prima sezione penale di Cagliari che avevano esaminato l'operazione. C'era; secondo l'accusa, voffseriei; di fatture' false per ftìÉiSituiie dij? materiali e affitto di terreni per lér realizzazione di un progettò di riforestazzione di un'area nel Sud Ovest dell'isola: l'Unione europea aveva sborsato 1 miliardo e 800 milioni, 700 sarebbero rimasti attaccati alle dita del fu direttore, il quale, a onor del vero, ha sempre respinto l'accusa. Travolta da quella vicenda, pure Rosy Zuliani, titolare della «Sgaravatti Mediterranea» : nell'aprile '99 lei ha patteggiato una condanna a un anno e 8 mesi. La storia alla base di questo ultimo coinvolgimento si dipana da un episodio di apparente, ordinaria cronaca nera. In quattro, armati fino ai denti, il mattino dei 6 settembre 1999 assaltarono l'agenzia cagliaritana di piazza Garibaldi della Banca Popolare di Sassari. Il bottino fu di 197 milioni. Ma quella volta una pattuglia della polizia intercettò i banditi. Risultato: ferito a pistolettate a un occhio per poco un agente non rimase ucciso; un altro venne colpito in maniera meno seria; un terzo fu travolto dall'auto in fuga. La sparatoria non garantì l'impunità ai banditi: per le vie del centro si scatenò un inseguimento dai contomi hollywoodiani concluso con la cattura di tre. Nomi non celebri: con rito abbreviato Pietro Floris, 44, di Desulo, è stato condannato a 16 anni; Carmelo Som, 26, diBevlì, a 12; per Andrea Floris, 26, è in corso il processo con tiro ordinario. Il quarto uomo sapeva che la polizia non avrebbe mollato, che lo avrebbero individuato. E, forse, ebbe paura. Cominciò così uno scambio di telefonate fra Marco Antonio Deiana, 32, di Desulo, e il giornalista. Ricostruite attraverso i tabulati dei cellularT. Alcune chia'.■mate furono fatte aritìhe all'apparecchio di Francesca Figus, figlia del condirettore dell'«Unione», lei pure giornalista nel quotidiano, come si diceva un tempo legata da affettuosa amicizia a Liori, sposa¬ to e separato. Da quella per la rapina è scaturita im'altra inchiesta: per riciclaggio. Coinvolge Liori e Paolo Demuro, un funzionario della banca assaltata. Ieri il sostituto procuratore Giancarlo Moi ha fatto capire che la fuga di notizie rischia di danneggiare l'inchiesta, non foss'altro perché «qualche testimone potrebbe non essere così tranquillo». Un differente filone giudiziario avvicina Liori ai tanti coni d'ombra che ancora gravano sul sequestro di Silvia Melis, uno dei quali finì per trascinar via il giudice Luigi Lombardini, morto suicida. Il giornalista e il suo ex editore Grauso sono sotto processo per estorsione e tentata estorsione, Mica finita: un ennesimo verdetto incombe sulle loro teste per il fallimento della cartiera di Arbatax. Ce n'è abbastanza per non sentirei sereni, anche se Inori si sarebbe detto ((tranquillo», del resto quel tale delle telefonate, come lui di Desulo, lui lo conosce da una vita. Ad ogni buon conto il difensore, Mariano Delogu, commenta che «è un fatto terribile» che «non è mai bene fare dichiarazioni perché queste cose non servono a niente». Peccato non aggiunga : prima o poi la verità trionferà. Antonangelo Liori, 37 anni, è nato a Desulo, nel Nuorese Fra l'aprile '94 eli luglio'99, durante l'impero di Nicola Grauso, è stato direttore dell'«Unione Sarda» di Cagliari

Luoghi citati: Cagliari, Desulo, Sassari