ALBA magica di Lietta Tornabuoni

ALBA magica ROMA RICORDA LA STRAORDINARIA FIGURA DELLA DE CESPEDES, LA SCRITTRICE CHE POTEVA DIVENTARE LA DE BEAUVOIR ITALIANA ALBA magica Lietta Tornabuoni ROMA C' È una fotografia molto beba, neba mostra dedicata ad Alba de Céspedes che s'inaugura oggi a Roma al Palazzo debe Esposizioni, seguita da un convegno sulla scrittrice morta a Parigi nel 1997 a ottantasei anni, accompagnata da un catalogo impeccabbe, per la cura di Marina Zancan e Luisa Finocchi. La fotografia dev'essere stata scattata nella hab di un grande albergo, o neb'atrio di un ristorante elegante, o magari in una vasta casa borghese: fra tavolini lustri e poltroncine rigate, si fronteggiano due signore importanti. Una è Alba de Céspedes, camicia a quadri," sigaretta accesa, sopraccigba nere disegnate in un arco imperioso. L'altra è Simone de Beauvob vestita di chiaro, con i capelb bruni ancora liberi dal classico turbante, con orecchini pendenti. La nostra scrittrice avrebbe potuto essere una Beauvoir itabana: ma non andò così. Tutto la legittimava a un destino simbe: nascita, pensiero politico e lavoro nel movimento antifascista, intebigenza, impegno, cultura, cosmopobtismo, tensione etica e civile. Alba de Céspedes era nata a Roma in una grande famigba cubana: il nonno Carlos Manuel de Céspedes y del Castolo era stato nel 1869 b primo presidente deba Repubbbca cubana, come pure fu presidente nel 1933 b padre Carlos Manuel de Céspedes y de Quesada; ab'isola la scrittrice era tornata molte volte; aba terra d'origme e insieme realtà del presente aveva dedicato neb'ultima parte deba vita un'autobiografia. Con grande amore, «Con gran amor», scritta e riscritta per anni, rimasta incompiuta. L'antifascismo era per lei una costante: nel 1935 venne arrestata e tenuta per alcuni giomi nel carcere femminbe romano debe Mantebate; b film di Alessandro Blasetti tratto dal suo romanzo Nessuno toma indietro venne bloccato daba censura nel 1943 e arrivò nei cinema soltanto nel 1945; neba seconda guerra mondiale, dopo l'armistizio e 'occupazione tedesca, attraversò le linee per raggiungere l'Itaba del Sud, lavorò per Radio Bari {L'Italia combatte era b titolo del suo programma); nel 1944 fu promotrice a Roma del mensile di pobtica, arte e scienze Mercurio, voce del rinnovamento culturale e degb intebettuab antifascisti (tra le ibustrazioni, disegni di Maccari, Vespignani, Toti Scialoja). Nel 1945 sposò in seconde nozze b diplomatico Franco Bounous (b primo marito, padre del figbo Franco, era stato b conte Giuseppe Antamoro, Guardia Nobile del Papa) e lo seguì presto a Lettere, rmanoscritracce d'upoco ord ratti, ti, na vita naria Washington, in Russia, in Francia, in Pakistan: la vita fuori d'Itaba imposta dal matrimonio diventò abitudine e espressione d'una scelta, fino a quando nel 1967 non andò a vivere per sempre a Parigi. Poteva avere in Europa b peso di Simone de Beauvoir: forse lo desiderava ma non lo ebbe, e questo è b lato mancato di una esistenza in cui la riuscita, b successo, i piaceri deb'espressione e della vanità furono invece affidati ab'opera letteraria (e per altro verso alla bebezza della persona, aba grazia severa, abo spirito mordace, all'eleganza ostinata). Molti lettori, e lettrici, ricordano probabilmente b suo romanzo corale Nessuno toma indietro pubblicato con enorme successo nel 1938, una storia di otto ragazze amiche e di percorsi intrecciati ricca di fascino, di vitalità, di verità, popolare e insieme raffinata, b primo racconto Alba de Céspedes lo aveva pubbbcato nel 1934 sul Giornale d'Italia, era intitolato II dubbio ; più tardi usarono Dalla parte di lei. Quaderno proibito, i racconti di Invito a pranzo e Fuga, Il rimorso. Prima e dopo, La bambolona; una volta adottato b francese come lingua deb'espressione, uscirono le poesie di Chansons desfilles de mai nel 1968, b romanzo Sans autre lieu que la nuit, tradotti in itabano da lei stessa. Per b cinema scrisse i dialoghi de Le amiche di Antonioni: la sua narrativa diventava film (Nessuno toma indietro, La bambolona di Franco Giraldi), teatro (Quaderno proibito con Andreina Pagnani e Giuliana Lojodice), televisione (sceneggiati sia da Quaderno proibito, sia da Nessuno toma indietro), con la regia di Marco Leto, di Franco Giral- Una mostra su uno scrittore non può che consistere in fotografie, manoscritti, dattiloscritti, volumi, frontespizi, manifesti pubblicitari o locandine, lettere (di Ada Negri, di Elsa Morante, di Gianna Manzini, di Anna Maria Ortese), e ci sono altre fotografie molto belle neba mostra dedicata ad Alba de Céspedes: a parte il ritratto fotografico con dedica di Arnoldo Mondadori, testimonianza del legame molto forte che unì la scrittrice al suo editore e poi al figlio di lui Alberto Mondadori, sono le immagini della società letteraria italiana. Bouquets di signore letterate: Alba de Céspedes, Sibilla Aleramo, Maria Luisa Astaldi, tutte e tre inevitabilmente in laibeur; Maria Bellonci e Paola Masino più Anna Proclemer in nero da sera e gioielb; Anna Banti e Alba de Céspedes con le spabe nude di gala; Palma Bucarelb, Stefania Mastrocinque; Livia de Stefani, Mimi Piovene, ancora Maria Bellonci durante una delle recite abituali nella casa romana di Alba de Céspedes. Uomini composti e sorridenti: Massimo BontempeUi, Agostino degli Espinosa, Palazzeschi, Bigiaretti, Raul Radice, Salvatore Quasimodo, Guido Piovene. Circola in queste immagini un'aria appagata d'allegria, di speranzosa fiducia, di desiderio d'eleganza, d'bonia, di amore per la vita e d'abitudine alla reciproca frequentazione, abo scambio intellettuale: sono il ritratto d'una società letteraria scomparsa e non sostituita come Alba de Céspedes, e che come lei non tornerà. Lettere, ritratti, manoscritti, tracce d'una vita poco ordinaria Alba de Céspedes fra le traduzioni delle sue opere. In alto la scrittrice conversa con Simone de Beauvoir